Quando parliamo di storiacce non dobbiamo pensare solamente ai serial-killer dei quali abbiamo parlato nelle puntate precedenti, vi sono cose sconvolgenti che coinvolgono anche persone indifese come minori, che vengono usati, abusati, violentati, spesso torturati a morte per il godimento di persone che non sono degne di essere chiamate uomini e nemmeno animali: di uomini non hanno niente, di animali nemmeno perché gli animali, anche i più feroci, non infieriscono per pura crudeltà sui cuccioli, anche di altre specie.
Purtroppo vi sono nel mondo tali degenerazioni, e il web ha contribuito alla loro diffusione con siti che invogliano alla pedopornografia anche estrema, e periodicamente Forze dell’ordine specializzate individuano i siti, li chiudono e avviano le procedure per perseguire i responsabili degli stessi, i quali nella maggior parte dei casi sono all’estero.
Le denunzia giunge proprio dalle Forze dell’Ordine specializzate, le quali anche recentemente hanno fatto un ulteriore pulizia della rete web di “Dark-Web” e “Deep-Web”, vale a dire circa il 96% dei siti della intera rete ai quali, fortunatamente per i normali utilizzatori del web, è consentito accedere solo agli “addetti ai lavori”, nel senso variegato del termine: specialisti, affaristi, organizzazioni e personaggi loschi, tutto un mondo sommerso che la maggior parte delle persone normali possono solo intuire.
Ma prima di addentrarci nell’argomento è il caso di fare una rapidissima disamina del “Dark-Web – Web/buio” e” Deep-Web – Profondo/Web”.
La rete sommersa, tra Deep e Dark, costituisce il 96%, quella ufficiale è solo il 4%: il grafico che correda questo articolo è molto esplicito.
Il “Deep-Web”, pari al 90%, è la parte della rete sconosciuta ai più, il “sommerso”, ma che contiene siti legittimi; il “Dark-Web”, pari al 6%, pure sconosciuto ai più, è quello che contiene invece i siti più scabrosi, sui quali è vigile l’attenzione degli specialisti informatici della Polizia, Carabinieri e Guardie di Finanza, quest’ultima specialmente per i reati finanziari che possono essere commessi tramite i siti Dark.
Nel “Dark-Web”, che possiamo definire “spazzatura”, sono allocati anche i siti pedo-pornografici estremi, sui quali si possono vedere filmati di torture anche mortali ai danni di bambini. E se c’è da pagare, gli utilizzatori non si tirano indietro, ovviamente lo fanno con la moneta alternativa, le cripto-valute, come i Bitcoin, o altre analoghe.
Quindi nell’universo Dark si trovano pure siti che riguardano argomenti veramente scabrosi, che contengono anche filmati di minori abusati, torturati fino a farli morire, e sembra che tali filmati, scioccanti, siano molto richiesti e ben pagati.
L’inferno degli orrori si è spalancato davanti agli occhi dei Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Siena che, col coordinamento della Procura dei Minori di Firenze, è impegnato nello sviluppo dell’operazione denominata ‘Delirio’, avviata nell’ottobre scorso, che finora ha registrato 25 indagati (19 minorenni e 6 maggiorenni), residenti in 13 province italiane, accusati di diffusione e detenzione di materiale pedo-pornografico ed istigazione a delinquere.
A far scoprire l’esistenza di siti criptati nei quali si assiste a sevizie di ogni tipo in diretta, che terminano quasi sempre con la morte del bambino, compiute verosimilmente nel sud est asiatico, sono state le perquisizioni eseguite nelle abitazioni di due minorenni piemontesi, un ragazzo e una ragazza entrambi 17enni, che ora sono anche essi indagati per istigazione a delinquere e pedopornografia.
Nel corso delle perquisizioni eseguite a carico dei due 17enni sono stati rinvenuti e sequestrati telefoni cellulari, personal computer, tablet, chiavette usb e memorie esterne per pc.
“Questa scoperta è la più recondita ed occulta frontiera del ‘deep-web’, emersa con dovizia di particolari dalle indagini”, sottolineano gli investigatori, che hanno visionato immagini di bambini in tenera età stuprati e torturati per compiacere gli spettatori paganti.
Le attività investigative e le perquisizioni ai due minorenni torinesi hanno fatto affiorare la parte più oscura e drammatica con immagini di efferata violenza; a volte viene consentito di interagire in condotte di violenza sessuale e tortura su minori, attuate in diretta da adulti.
I “servizi” offerti hanno costi diversi: per vedere video registrati si paga meno, mentre per assistere in diretta a sevizie che terminano con la morte del bambino si paga molto di più. Si può interagire a pagamento con gli aguzzini, chiedere ad esempio che venga amputato un braccio oppure versato olio bollente sul corpo del bambino seviziato.
Gli investigatori hanno spiegato che le richieste “live – in diretta” hanno costi molto rilevanti e assicurano guadagni altissimi alle organizzazioni straniere che organizzano tutto ciò.
Le investigazioni hanno consentito di accertare le modalità di accesso al “Dark-Web”, dove vengono acquisite e poi fatte circolare immagini di esecuzioni, omicidi, smembramenti, atti sessuali compiuti in danno di animali, estrapolazioni di organi, castrazioni, immagini raccapriccianti e pedopornografia ai danni di bambini anche piccolissimi.
Le tipologie di orrori sono tre: 1) video pedo-pornografici autorealizzati da minorenni, che si riprendono nudi od intenti al compimento di atti sessuali; 2) video realizzati da adulti, relativi ad atti sessuali e violenze compiuti da soggetti minorenni pure di sesso femminile, ai danni di minori, anche in tenerissima età da 2 a 4 anni; 3) video “gore – sanguinosi”, per lo più associati a simboli nazisti.
Antonio Sangermano, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, ha detto che “C’è stato, dunque, un importante salto di qualità rispetto a quanto riscontrato nella pregressa fase investigativa, che aveva focalizzato la esistenza di una chat nell’ambito della quale decine di soggetti minorenni condividevano immagini e video pedo-pornografici associati ad apologia del nazi-fascismo, laddove ora, in questo ulteriore segmento investigativo, sono emerse nuove e specifiche risultanze indiziarie che fanno ritenere, sulla base di concreti elementi, che un soggetto minorenne, dotato di eccezionali e precoci competenze tecnico-informatiche, abbia personalmente partecipato online, ‘live’, a delle vere e proprie torture ed abusi sessuali su minori, compiute in diretta da soggetti adulti assieme ad altri utenti, pagando in cripto-valute, quali i Bitcoin, “.
E ha aggiunto: “Questa specifica risultanza indiziaria lascia intendere che il ‘deep web’ sia caratterizzato da diversi livelli di accessibilità di cui l’ultimo, il più impervio da conoscere, sia caratterizzato da pedopornografia e tortura, non solo alimentata da video realizzati chissà dove, ma anche da condotte ‘live’ con compartecipazione concorsuale di alcuni utenti paganti”.
In conclusione, sembra che non ci siano limiti agli orrori provocati dalla degenerazione umana.