scritto da Nino Maiorino - 22 Giugno 2024 06:45

Le dieci truffe finanziarie più grandi della storia

Il mondo non cambia, la storia si ripete, le truffe ci sono sempre state e, purtroppo, sempre ci saranno.

Il problema è sapersi difendere, cosa possibile fino a un certo punto, perché i truffatori, costantemente agguerriti e in agguato, escogitano sistemi sempre nuovi.

Ovviamente vi sono vari livelli di truffe, da quelle di terzo o quart’ordine, a quelle più sofisticate che in tutte le epoche hanno colpito duramente gli sprovveduti.

Ma esistono delle truffe finanziarie che, più di altre, hanno cambiato per sempre il mondo: storie di rovine e scandali che risuonano ancora oggi: ardite manipolazioni di mercato, complesse frodi contabili, vicende che raccontano non solo di ingenti somme di denaro evaporate, ma anche di fiducie tradite e leggi infrante.

Oggi vogliamo parlare delle dieci più grandi truffe finanziarie della storia, riportate da Money.it , un blog finanziario di tutto rispetto, dal quale le estraiamo, sintetizzandole.

 

1) Charles Ponzi

Nel 1919, Charles Ponzi, un italiano emigrato a Boston, elaborò un piano per arricchirsi che prevedeva l’acquisto di buoni di risposta internazionali a basso prezzo all’estero per poi venderli a scopo di lucro negli Stati Uniti.

I cosiddetti “buoni di risposta internazionali” erano una specie di certificato, che poteva avere anche un valore elevato, che veniva comprato in un paese e poteva essere venduto in un altro paese convenzionato.

Charles Ponzi convinse numerosi investitori a sostenerlo, nonostante la sua attività stesse accumulando dei debiti enormi a causa delle difficoltà logistiche e delle spese sempre più alte.

In quello che ormai è un trucco ben noto, Ponzi ha semplicemente utilizzò i fondi provenienti dai nuovi investitori per pagare i gli investitori già esistenti (e se stesso).

Sebbene non sia il primo esempio di questo tipo di truffa, la sua notorietà ha dato origine alla perifrasi “schema Ponzi”.

 

2) La truffa della F.T.X

Il 2 novembre 2023, una giuria a Manhattan, New York, ha dichiarato Sam Bankman-Fried, fondatore della piattaforma di trading di cripto-valute FTX, colpevole di sette capi d’accusa, tra cui frode telematica, frode su titoli e riciclaggio di denaro.

I pubblici ministeri hanno definito il caso SBF uno dei più grandi casi di frode finanziaria della storia.

Alcuni dei suoi ex collaboratori, incluso il socio in affari Gary Wang, si sono dichiarati colpevoli e hanno collaborato con gli investigatori.

Recentemente c’è stata la condanna: SBF dovrà scontare 25 anni di carcere per frode.

La sentenza contro Bankman-Fried porta a conclusione una saga durata 17 mesi iniziata nel novembre 2022 quando FTX, exchange di cripto-valute da lui co-fondato e di cui è stato amministratore delegato, è imploso, provocando una perdita di 8 miliardi di dollari per i suoi clienti.

Bankman-Fried si è dimesso durante il crollo della società e la nuova proprietà ha dichiarato fallimento.

I pubblici ministeri hanno affermato che ha rubato ai clienti e ha utilizzato il denaro per contributi politici, investimenti e guadagni personali.

La dichiarazione di fallimento ha avuto la conseguenza che nessuno degli investitori ha recuperato alcunché.

 

3) Il caso Wirecard

L’8 dicembre 2022, i dirigenti di Wirecard, società specializzata in pagamenti elettronici con sede a Monaco, in Germania, sono stati processati in quello definito il più grande caso di frode aziendale nella storia tedesca.

L’ex amministratore delegato Markus Braun e due dirigenti senior, Oliver Bellenhaus e Stephan von Erffa, rischiano diversi anni di carcere.

Nel dicembre 2023, i pubblici ministeri di Monaco hanno presentato l’accusa di frode anche contro Burkhard Ley, ex direttore finanziario.

Secondo quanto riferito, un altro dirigente di Wirecard, Jan Marsalek, si nasconde in Russia; attualmente, Marsalek è sulla lista dei «più ricercati» d’Europa come fuggitivo internazionale.

Wirecard si è trovata sotto i riflettori quando ha dichiarato insolvenza nel 2020 e le autorità hanno scoperto che mancavano 1,9 miliardi di euro dai conti della società.

Secondo le accuse quei soldi non sono mai esistiti.

Braun è stato arrestato e Marsalek è fuggito dal Paese. Gli osservatori prevedono che il processo durerà almeno fino all’estate di quest’anno.

Intanto, gli investitori possono solo assistere allo svolgimento del processo per frode, con ben poche speranze di recuperare i propri soldi.

 

4) Il caso Diesel-gate” della Volkswagen

Anche la famosa casa automobilistica tedesca nel 2015 è stata al centro dello scandalo sulle emissioni.
Quell’anno gli ingegneri dell’azienda installarono uno speciale tipo di software su 11 milioni di auto diesel per rilevare quando le auto venivano sottoposte a test sulle emissioni così da poterne modificare i risultati.

Le emissioni effettive di ossido di azoto dei veicoli Volkswagen erano 40 volte superiori a quelle consentite dagli standard legali statunitensi.

Quando le autorità di regolamentazione USA hanno scoperto il complotto, passato alla storia con il nome “Diesel-gate”, Volkswagen dovette richiamare circa 480.000 veicoli e sborsare oltre 30 miliardi di dollari tra multe e sanzioni.

 

5) Lehman Brothers

Il crollo di Lehman Brothers è passato alla storia come il simbolo della crisi finanziaria della fine degli anni 2000.

La società di servizi finanziari esisteva da più di 150 anni, ma l’uso reiterato di trucchi contabili è stato smascherato dalla crisi dei mutui subprime e la banca è stata costretta a dichiarare fallimento.

Il fallimento di quella che all’epoca era la quarta banca d’investimento più grande degli Stati Uniti ebbe gravi conseguenze per l’economia mondiale.

 

Degli altri cinque casi parleremo una prossima volta.

 

 

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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