Laura Boldrini e Mattia Feltri litigano: Carlo Verna si schiera con il potere
Bufera su Carlo Verna, il presidente del consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, accusato di essersi schierato con il potere, entrando a gamba tesa nell’aspro contrasto tra Laura Boldrini, ex Presidente della Camera dei Deputati e attualmente Deputata del partito SI-Sel, e Mattia Feltri, figlio del tanto contestato Vittorio, che è il responsabile per l’Italia del Blog dal titolo Huff.Post.
Carlo Verna aveva due strade per non fare la figuraccia che ha fatto; la prima era di non inserirsi in una vicenda sulla quale, tutto sommato, poteva anche tacere, a meno che non lo avessero chiamato in causa; la seconda era di intervenire come mediatore cercando di conciliare le due parti, senza schierarsi.
Così come ha fatto ha messo alla berlina se stesso e l’Ordine che rappresenta il quale, a nostro avviso, dovrebbe prendere qualche iniziativa, quanto meno stigmatizzare l’improvvido intervento del suo Presidente, che ha causato una perdita del prestigio che merita.
La vicenda va commentata ad ogni passaggio, e lo facciamo andando ad analizzare personaggi, fatti e circostanze, sia pure brevemente per non tediare i lettori con pesanti disquisizioni.
Iniziamo con Laura Boldrini, che non è nuova a prese di posizione non consone né al suo passato ruolo istituzionale, né alla sua appartenenza politica, comportamento che non fa bene nemmeno al partito al quale oggi è iscritta e, in generale, a tutta la sinistra. Probabilmente il suo precedente ruolo di Portavoce per il Sud Europa dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati l’ha condizionata al punto da farle perdere i valori e la lucidità.
Infatti ha fatto molto interventi, quanto meno sprovveduti, anche quando era Presidente della Camera, tant’è che le sue “Boldrinate” sono ricordate, commentate e derise dappertutto; praticamente la Boldrini è come Matteo Salvini, ma a ruoli invertiti: Salvini tra rosari, croci e baggianate varie professa il credo “prima gli italiani”; Boldrini, al contrario, è fedele al credo “prima gli stranieri”, quasi disinteressandosi alle difficoltà di milioni di connazionali.
Cerchiamo ora di capire cosa c’entri la Boldrini con il Blog diretto da Mattia Feltri. In parole semplici il Blog è un giornale on-line, un contenitore che incorpora le pubblicazioni dei vari collaboratori, una dei quali è proprio la Boldrini. Fra l’altro il pezzo che la Boldrini voleva pubblicare, e dal quale è partita la polemica, era finalizzato a sostenere la dignità delle donne, e avrebbe potuto anche fare a meno di tirare in ballo Vittorio Feltri, sapendo che è il padre del Direttore il quale è responsabile di ciò che viene pubblicato; se un collaboratore di questo giornale scrivesse qualcosa di sconveniente o di offensivo sul Direttore dello stesso o su un suo familiare, sarebbe un folle se pretendesse che il Direttore lo pubblicasse, e protestasse di essere stato censurato.
Tra l’altro Mattia Feltri assicura che, prima di cestinarlo, ha chiesto alla Boldrini di cancellare il paragrafo col quale tirava in ballo il padre, e da questo è scattata l’ira funesta” dell’autrice che si è sentita censurata, e da ciò è iniziato tutto il can-can.
Una domanda è legittima: può configurarsi il comportamento di Mattia Feltri come una censura? A nostro parere no, perché il Direttore risponde anche penalmente di attacchi indebiti nei confronti di chi si ritiene offeso da una pubblicazione denigratoria. Se l’offeso, Vittorio, non fosse stato il papà di Mattia, avrebbe potuto querelare il direttore del Blog; a nostro avviso Mattia Feltri, indipendentemente dal rapporto padre-figlio, ha usato lo stesso criterio che avrebbe usato con chiunque altro; non è censura, è solo cautela.
E veniamo ora all’ultimo personaggio, Carlo Verna, sull’operato del quale abbiamo già anticipato il nostro giudizio.
Carlo Verna ha replicato agli attacchi che gli sono pervenuti da più parti con un messaggio scialbo, inconcludente e anche contraddittorio.
Nella sua qualità deve difendere i suoi iscritti, e Mattia Feltri è uno di essi, non un collaboratore come la Boldrini la quale, peraltro non risulta essere giornalista, quindi non è iscritta all’Ordine. E non ha nulla a che vedere il rapporto tra il figlio Mattia e il padre Vittorio, rapporto che Verna ha tirato in ballo improvvidamente.
A meno che Verna non volesse togliersi qualche sassolino dalla scarpa, memore che il linguacciuto Vittorio Feltri, radiato dall’Ordine per le sue amenità e volgarità, lo ha in qualche circostanza insolentito chiamandolo “presidentino dei miei stivali”; e se è così è pure peggio, perché a questo livello o si interviene immediatamente quando c’è l’offesa, magari querelando se ci sono i presupposti, oppure si tace e non si mostra in modo così plateale un rancore postumo.
E’ da vile avercela col padre e prendersela col figlio.