scritto da Nino Maiorino - 20 Maggio 2021 09:53

La Teoria della Relatività spiegata ai bambini

Non faccio mistero di essere ignorante in tante cose, ma chi non lo è, i pozzi di scienza sono una sparuta minoranza.

E per quanto riguarda alcune teorie confesso di non aver mai capito niente, come, ad esempio, la Teoria della Relatività, ipotizzata da Albert Einstein, ma precedentemente pure da Galileo Galilei.

Spesso ho tentato di approfondirla, ma quando leggo paragrafi come questo: “In fisica con teoria della relatività si intende un insieme di teorie basate sul principio che la forma delle leggi della fisica debba essere invariante al cambiamento del sistema di riferimento. Il primo principio di relatività fu formulato da Galileo riguardo all’invarianza delle leggi della meccanica classica fra sistemi di riferimento inerziali in moto relativo tra loro, principio esteso da Einstein alle leggi dell’elettromagnetismo con la teoria della relatività ristretta. Lo sviluppo della relatività generale e del conseguente principio di covarianza generale permise di estendere il principio di relatività anche ai sistemi di riferimento non inerziali” mi viene immediatamente il mal di testa.

Se poi leggo anche che quella di Galileo è diversa, che esistono vari tipi di relatività, quella ristretta e quella generale, e tento di chiarirmi le idee esaminando anche tabelle e grafici, il mal di testa aumenta chiudo l’Enciclopedia e rinuncio.

L’unica cosa che penso di aver capito è che questa teoria non è solo fisica, ma anche filosofica, e che mette in relazione lo spazio e il tempo, nel senso che, da un diverso punta di vista, la relazione tra queste due entità è diversa: si parla di punti di vista fisici, ed è per questo che, avendo letto su un sito, che tratta di queste cose incomprensibili, come spiegare a un bambino la Relatività, mi sono appassionato e ci ho capito qualcosa: siamo tutti bambini rispetto all’universo che ci circonda.

Enrico Degiuli, fisico teorico, divulgatore scientifico e blogger ha spiegato così questa teoria a un bambino.

“Immagina di avere un treno che viaggia a velocità grandissime, addirittura vicine a quelle della luce (i bambini amano i treni!).

La relatività dice che se ci mettessimo fermi in stazione a guardare questo treno che passa a massima velocità davanti a noi, sbirciando dentro ai finestrini vedremmo tutto andare al rallentatore.

Vedremmo addirittura gli orologi andare più piano, tanto che ci potrebbero volere 2 o 3 secondi per veder passare un solo secondo negli orologi che stanno sul treno.

La cosa strana è che chi sta sul treno sentirebbe scorrere il tempo normalmente e vedrebbe i nostri orologi andare al rallentatore.

Non è finita qui! Il treno diventerebbe più corto di quando era fermo, mentre per chi sta sul treno la stazione diventerebbe più corta di quando il treno è fermo in stazione.

Sembra pazzesco ma è così, se non ce ne accorgiamo è solo perché non siamo capaci di andare così veloci”.

Bisogna provare per credere, andare in una stazione dove sfrecciano treni super-veloci e controllare.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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