La storia di Eleonora D’Arborea
Una favola di pietra. Una favola di vento
Chi conosce la storia di questa giudicessa? Una storia divenuta leggenda?
Era la moglie di un Doria, conte Brancaleone. Figlia di Mariano capo di uno dei giudicati sardi. Era nata in Catalogna in una località donata alle Clarisse di Oristano.
Gli Aragonesi tenevano in ostaggio il marito sicuri che così avrebbero finalmente conquistato tutta la Sardegna. Ma Eleonora restata in Sardegna, figlia di Mariano IV indomita e fiera non si impaurisce e riesce a riunire tutti i giudicati, armare un esercito vigoroso e agguerrito tanto da fronteggiare gli attacchi. Il figlio maggiore ucciso. Il figlio minore non può essere nominato ancora giudice. E lei viene eletta in sua vece. Il giudicato era il tipo di reggenza in vigore all’epoca. Siamo nel 1300.
Intelligente istruita astuta e coraggiosa mette mano alla “carta da logo” e la traduce in sardo. Pretende che le leggi siano comprese da tutti. Ne modifica gli articoli con lungimiranza attenzione senso di giustizia. Gli argomenti e le competenze coprono tutti gli aspetti della vita dei cittadini. Agricoltura ambiente patrimonio tutela dei diritti di tutti e in particolare delle donne. Tutela del territorio particolareggiando confini raccolti produzione di frutti e allevamenti di animali.
Addirittura stabilisce multe e punizioni per i trasgressori con dettagli e regole di comportamento persino sugli incendi e sulle loro cause. Regolamenta gli apicoltori e la produzione del miele considerato prezioso alimento. Tutela la purezza dei cavalli sardi perche restino specie autoctona. Controlla gli allevamenti di ovini e bovini regolamentandoli intelligentemente.
Proibisce il saccheggio dei nidi dei falchi che sostano in Sardegna migrando dal Madagascar. A tutt’oggi la specie viene chiamata “falco della regina”. Era usato per la caccia e spesso ne devastavano i nidi rubando le uova rischiando l’estinzione della ambita specie.
Punì il bracconaggio. E perfezionò molti altri provvedimenti.
Leggendo la “carta de logu” si resta impressionati dalla lucida praticità e modernità di ogni articolo.
I soprusi sulle donne venivano evidenziati e puniti, mentre ancora le donne attualmente cercano leggi che rendano loro giustizia.
Eleonora D’Arborea fu straordinaria e ancora di più per l’epoca in cui visse. Fu uccisa purtroppo dalla peste. Era ancora giovane 33 anni appena.
Ma la Sardegna le deve molto.
Tutte le caratteristiche e le preziosità di questa magnifica isola sono state protette e valorizzate da Eleonora. Le leggi promulgate sotto il suo giudicato sono restate in vigore fino al 1829 con l’insediamento di Carlo Alberto .
Dovrebbe essere conosciuta e celebrata di più e meglio che nella popolare festa di paese che si tiene ogni anno. Una bella fanciulla eletta la impersona e ne ricorda le gesta, sfilando a cavallo in un corteo storico.
Una significativa icona da ricordare oggi 8 marzo.