Erano le otto di sera del 30 ottobre 1938, la vigilia di Halloween, gli americani sintonizzati sulla radio CBS stavano ascoltando, in diretta dalla Meridian Room dell’Hotel Park Plaza di New York, l’inizio del programma musicale di Ramon Raquello e della sua orchestra. A un tratto le trasmissioni furono interrotte e la voce di un giovane annunciatore esordì dicendo queste parole: “Signore e signori, vogliate scusare per l’interruzione del nostro programma di musica da ballo, ma ci è appena pervenuto uno speciale bollettino della Intercontinental Radio News. Alle otto meno venti, ora centrale, il professor Farrell dell’Osservatorio di Mount Jennings, Chicago, Illinois, ha rilevato diverse esplosioni di gas incandescente che si sono succedute a intervalli regolari sul pianeta Marte. Lo spettroscopio indica che si tratta di idrogeno e che si sta avvicinando verso la terra a enorme velocità”.
Ebbe così inizio la più colossale bufala del XX secolo, o, come si usa dire oggi, la fake news più famosa della storia: fu l’inizio di uno dei programmi radio più famosi della storia, “La Guerra dei mondi” di Orson Welles.
Dopo il primo avvertimento circa le fiammate provenienti da Marte, la programmazione musicale proseguì, ma fu interrotta a più ripetizioni con comunicati sempre più allarmanti: “Signore e signori, è la cosa più terribile alla quale abbiamo mai assistito…Aspettate un momento! Qualcuno sta cercando di affacciarsi alla sommità..qualcuno… o qualcosa. Nell’oscurità vedo scintillare due dischi luminosi..sono occhi? Potrebbe essere un volto. Potrebbe essere..mio Dio, dall’ombra sta uscendo qualcosa di grigio che si contorce come un serpente. E poi un altro e un altro ancora. Sembrano tentacoli. Ecco, adesso posso vedere il corpo intero. È grande come un orso e luccica come cuoio bagnato. Ma il viso! È indescrivibile. Devo darmi forza per riuscire a guardarlo. Gli occhi sono neri e brillano come quelli di un serpente. La bocca è a forma di V e della bava cade dalle labbra senza forma che sembrano tremare e pulsare. Il mostro, o quello che è, si muove a fatica. […]Un oggetto ricurvo sta uscendo dalla fossa. Sembra un piccolo raggio di luce riflesso su uno specchio. Che succede? Dallo specchio si sprigiona un raggio di luce…che si dirige verso gli uomini che avanzano. Li ha colpiti! Sant’Iddio, li ha incendiati! Bruciano come torce”.
Quanti ascoltatori ci credettero davvero, e come reagirono? La stragrande maggioranza degli americani non seppe niente dell’impresa di Welles fino al giorno successivo; furono davvero pochissimi a lasciare realmente le proprie abitazioni per lo spavento, e si trattò di casi isolati. Come si è creato allora il mito? La trasmissione aveva creato abbastanza scompiglio da essere una notizia, e i giornali non si fecero sfuggire l’occasione di dedicare la prima pagina al panico diffuso causato dalla Guerra dei mondi. Gli articoli offrivano resoconti gonfiati e abbelliti, delle vere e proprie fake news che però, questa volta, raggiunsero davvero tutta l’America, e alle quali tutti credettero. E a quel punto si scatenò il putiferio.
Migliaia di persone in preda al panico si riversarono nelle strade. Furono segnalati numerosi ingorghi nelle arterie principali di molte città degli Stati Uniti, mentre le linee di comunicazione si sovraccaricano fino al collasso. Alcuni si abbandonano a episodi di violenza, altri pregano di non essere coinvolti nell’attacco. A San Francisco, una donna si presentò alla polizia con i vestiti lacerati sostenendo di essere stata aggredita dagli alieni, mentre a New York ci vollero settimane per convincere alcuni di quelli che erano scappati a far ritorno nelle proprie abitazioni. Tutti erano certi che fosse giunta la fine del mondo.
Qualcuno corse in aeroporto e prese il primo volo per l’Europa, davanti alle chiese c’erano file di fedeli che chiedevano di essere confessati, alcune donne abortirono per lo spavento. A Pittsburgh una donna, terrorizzata dall’eventualità di essere rapita e violentata dagli alieni, si suicidò.
Come era stato possibile tutto ciò? Come ricordava lo storico March Bloch all’inizio del secolo: “La falsa notizia è lo specchio in cui la coscienza collettiva contempla i propri lineamenti”. Ciò vuol dire che se il pubblico americano ha preso per vero un episodio così, è perché in qualche modo era preparato ad affrontare una situazione del genere. Una situazione che preesisteva già da tempo nel loro immaginario collettivo, il frutto del periodo storico in cui è maturata. Si era infatti già vissuta la Prima Guerra Mondiale e il clima politico internazionale era surriscaldato dall’imminenza di un altro conflitto.
Ciò che ha reso di portata storica questo avvenimento è il fatto che è riuscito ad evidenziare, chiaramente e per la prima volta, l’enorme potere ei mezzi di comunicazione di massa; un potere in grado di canalizzare e manipolare l’opinione pubblica secondo i desideri di coloro che controllano e posseggono tali mezzi.
A questo proposito gli storici Jefferson Pooley e Michael J. Socolow hanno scritto: “Come la radio era il nuovo medium degli anni ’30, aprendo nuovi ed eccitanti canali di comunicazione, ora internet ci offre sia la promessa di un futuro comunicativo e dinamico, sia le distopiche paure di una nuova forma di controllo; la perdita della privacy; e attacchi da spaventose e misteriose forze. Questa è la paura che anima la nostre fantasie di orde in preda al panico, ora come allora”.
30.10.2018. Interessantissimo. Nino Maiorino