La distrazione delle masse
Avram Noam Chomsky, nato a Filadelfia, 7 dicembre 1928, da una famiglia ebraica originaria dell'Europa dell'est, è un filosofo, linguista, scienziato cognitivista, teorico della comunicazione e attivista politico statunitense.
Noam Chomsky, uno dei più importanti intellettuali oggi in vita, ha elaborato la lista delle strategie della manipolazione attraverso i mass media.
Avram Noam Chomsky, nato a Filadelfia, 7 dicembre 1928, da una famiglia ebraica originaria dell’Europa dell’est, è un filosofo, linguista, scienziato cognitivista, teorico della comunicazione e attivista politico statunitense.
Docente emerito di linguistica al Massachusetts Institute of Technology, è riconosciuto come il fondatore della grammatica generativo-trasformazionale, spesso indicata come il più rilevante contributo alla linguistica teorica del XX secolo.
Chomsky è particolarmente noto per il suo attivismo ed impegno politico, d’ispirazione socialista libertaria. La costante e aspra critica nei confronti della politica estera di diversi Paesi, in particolar modo degli Stati Uniti, così come l’analisi del ruolo dei mass media nelle democrazie occidentali, lo hanno reso uno degli intellettuali più celebri e seguiti della sinistra radicale statunitense e mondiale.
Il celebre intellettuale si è da sempre definito un socialista libertario, simpatizzante dell’anarco-sindacalismo, e ha duramente denunciato l’ingiustizia e la profonda immoralità su cui si fondano i sistemi di potere, sia statunitensi sia esteri, e la strumentalizzazione della totalità dei mezzi d’informazione.
Ha pubblicato oltre 120 libri e saggi su argomenti vari.
Un personaggio poliedrico, spesso controverso, fuori da qualsiasi schema, che recentemente si è occupato anche delle strategie della manipolazione delle masse poste in essere dai mass-media, ed ha elaborato la lista delle “Strategie della manipolazione”, individuando 10 punti.
Esaminiamoli, vi assicuriamo che ne vale la pena.
1-La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élite politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni di scarso significo.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica: cioè mantenere l’attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza, mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli il tempo di pensare, di ritornare alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni
Questo metodo è anche chiamato “>Problema >Reazione >Soluzione”.
Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una determinata reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desidera far accettare.
Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il sia il pubblico a richiedere le leggi sempre più dure sulla sicurezza e le politiche, a discapito della libertà.
O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3- La strategia della gradualità
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi.
È in questo modo che condizioni socio-economiche radicalmente nuove (neo-liberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi: tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.
4- La strategia del differire
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, al momento, per un’applicazione futura.
È più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.
Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente, secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.
Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriverà il momento.
5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o avesse un deficit mentale.
Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile.
Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, la stessa tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione
Sfruttare l’emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un’analisi razionale e il senso critico dell’individuo.
Inoltre, l’uso del registro emotivo permette di aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità
Fare in modo che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza pianificata tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle classi inferiori”.
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità
E’ la tecnica di spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti …
9- Rafforzare l’auto-colpevolezza
Occorre far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, a causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi.
Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione.
E senza azione non c’è rivoluzione!
10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti.
Grazie alla biologia, alla neurobiologia, e alla psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica.
Quindi il sistema è riuscito a conoscere, meglio dell’individuo comune, quanto lo stesso si conosca.
Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed esercita un grande potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
Diabolico e sconvolgente questo decalogo di manipolazioni, delle quali quotidianamente siamo vittime.