Italiani veri
Giampiero Ruggiero, Lorenzo Botti, Christian Verdini, Stefani Palazzi … e tanti altri.
Ricordiamoli questi nomi, Vigili del fuoco, che, insieme ad altri centinaia di loro colleghi e di volontari, sono sempre in prima linea dopo le sciagure che periodicamente, e sempre più spesso, colpiscono il nostro paese, per terremoti, inondazioni, incendi, valanghe e, ora, per ponti, fabbricati e altre strutture che crollano.
Sono stati in prima linea ora, a Genova, dopo il crollo del Ponte Morandi, ma lo sono stati anche dopo i terremoti di Amatrice, di Casamicciola, e dopo il disastro di Rigopiano, l’albergo sommerso da una enorme slavina che lo coprì completamente.
Appena sanno di una disgrazia, immediatamente partono con i loro mezzi di soccorso, con i loro cani, ma soprattutto con la loro umanità e il desiderio di mettersi a disposizione degli altri, per tentare di salvare chi, pure sommerso da macerie, o neve, o acqua, ancora è in vita e, tempestivamente recuperato, può essere salvato.
Questi sono i veri italiani, quelli che, insieme a tantissimi altri, danno lustro al nostro paese, perché testimoniano la nostra umanità, il nostro senso di pietà per coloro che sono più sfortunati, per chi ha bisogno di aiuto e non del chiacchiericcio di politici, tecnici, commentatori e mezzi-busti televisivi, che ci riempiono la testa, a non solo, con tante chiacchiere e concetti inconcludenti.
Prendano esempio, specialmente i nostri “signori politici”, da questi umili e disponibili italiani, sempre in prima linea e talvolta mal considerati da una politica autoreferenziale e orientata più al benessere delle migliaia di politicanti e burocrati che a quello del popolo cosiddetto “sovrano” (sic!).
E dicendo ciò non mi riferisco solo agli attuali nostri governanti, pigmei se paragonati ai colossi politici del nostro paese, che lo hanno portato fuori dalle distruzioni di due guerre mondiali e di intermedio regime totalitario, ma anche a questi umili servitori dello stato, trascurati, sottopagati e talvolta scarsamente considerati, che nonostante tutto fanno il loro dovere con abnegazione e umanità.
Ovviamente non dimentichiamo gli altri servitori dello stato, i Carabinieri, i Poliziotti, i Finanzieri, l’Esercito, che riabilitano la nostra immagine a livello internazionale.
Questi sono i veri italiani, quelli che non guardano ai loro interessi ma principalmente all’aiuto degli altri.
E il popolo “sovrano” glielo riconosce, non solo con applausi e strette di mano, ma col calore che sa dimostrare ai generosi, agli altruisti, come è avvenuto durante il rito funebre che ha seguito la tragedia del crollo del ponte di Genova, durante il quale si è stretto non solo intorno ai familiari delle vittime, ma anche a tutti questi splendidi servitori dello stato che si sono prodigati nell’estremo tentativo di salvare vite umane.
E l’umanità di questa gente è stata ancora una volta dimostrata dalle lagrime di uno dei soccorritori il quale, ricevendo l’abbraccio commosso e i ringraziamenti di una madre che piangeva il figlio vittima del crollo, si è a sua volto commosso e ha pianto “per non aver fatto di più”.
Ad essi il riconoscente ringraziamento anche di questo giornale.