Indignatevi! Il motore per Resistere
Per celebrare il 25 aprile, un consiglio un po’ diverso in quanto innanzitutto non di un italiano ma di un francese.
Si tratta di un brevissimo pamphlet di Stéphane Hessel, ebreo nato a Berlino nel 1917 poi naturalizzato francese, fu un partigiano durante la Resistenza francese, internato a Buchenwald, il tristemente famoso campo di concentramento tedesco, fu in seguito diplomatico e politico e come tale partecipò alla stesura della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Indignatevi! È una sorta di testamento spirituale di Hessel che infatti apre “93 anni. È un po’ l’ultima tappa”, l’ultimo stacco prima del passaggio di testimone alle nuove generazioni in una ideale staffetta che abbiamo l’onore e l’onere di proseguire.
A 93 anni, lo sguardo di Hessel è ancora lucidissimo e critico nell’analizzare la società odierna e nello scorgerne vizi e pericoli: la dittatura dei mercati finanziari, l’arroganza del potere del denaro, l’incoraggiamento della competizione, il divario sempre più incolmabile tra ricchi e poveri, il disprezzo della cultura.
Rispondere a questa realtà facendo spallucce, dicendo “io che ci posso fare, mi arrangio”, restando indifferenti, è il peggiore degli atteggiamenti, sostiene Hessel. Soprattutto, “comportandoci in questo modo, perdiamo una delle componenti essenziali dell’umano. Una delle sue qualità indispensabili: la capacità di indignarsi e l’impegno che ne consegue”
Per salvaguardare pace e democrazia, Hessel incoraggia allora noi a Resistere e dunque per prima cosa ad indignarci perché “quando qualcosa ci indigna come a me ha indignato il nazismo, allora diventiamo militanti, forti e impegnati”
Si tratta di una insurrezione pacifica, di una strada fatta di non violenza, perché, come scriveva Sartre, la violenza, in qualsiasi forma si manifesti, è una sconfitta.
L’appello si conclude con una sorta di epitaffio: “CREARE È RESISTERE. RESISTERE È CREARE”.
Buon 25 aprile!