Ma a che serve?
Giovedì 20 luglio la stampa specializzata (tra cui Mondo Motori) ha pubblicato la notizia che dal 1° agosto prossimo tutti i distributori di carburanti saranno obbligati ad esporre, oltre quelli contenenti i prezzi praticati, ulteriori cartelli che dovranno indicare il prezzo medio dei carburanti.
Già in un recente passato era stata indicata tale incombenza come una necessità per orientare gli utenti.
Questa legge è stata approvata definitivamente dal Parlamento lo scorso 10 marzo, è tuttavia minacciata da un ricorso pendente al Tar, presentato da diverse associazioni di categoria, che potrebbe portare alla sua sospensione.
La legge è nata in risposta all’aumento dei prezzi dei carburanti, dovuto alla cessazione del taglio delle accise avviato dal governo Draghi e non rinnovato dal governo Meloni.
La normativa prevede che i gestori di stazioni di servizio informino il Ministero delle Imprese e del made in Italy di qualsiasi modifica dei loro prezzi entro due ore.
I gestori, oltre a mostrare i loro prezzi, dovranno esporre in modo chiaro e evidente i prezzi medi determinati dal Ministero sulla base delle informazioni ricevute.
Per le stazioni di servizio autostradali si utilizzerà la media nazionale, per quelle su strade ordinarie la media regionale (e delle Province autonome).
Il Ministero renderà disponibili questi dati sul proprio sito e attraverso una App. per dispositivi mobili destinata ai consumatori.
I gestori devono esporre i prezzi medi entro le 10:30 del mattino (o entro due ore dall’apertura per le stazioni operative 24 ore su 24); i prezzi di gasolio, benzina, GPL e metano devono essere indicati in un ordine specifico, con cifre fino al terzo decimale e caratteri alti almeno 12 centimetri.
Le multe per il mancato rispetto delle norme possono variare da 200 a 2.000 euro, in base al fatturato della stazione di servizio. Nel caso di recidiva (quattro violazioni in 60 giorni), può essere sospesa l’attività per un periodo da uno a trenta giorni. Le stesse sanzioni si applicano se non vengono esposti i prezzi medi.
La Guardia di Finanza e le Prefetture avranno il compito di monitorare l’applicazione della legge.
Ci sono tante considerazioni da fare in merito, ma è opportuno partire dal numero degli impianti di distribuzione dei carburanti in Italia, che sono circa 30mila, il più alto d’Europa, quindi una distribuzione molto frammentata che determina una distorsione dei prezzi alla pompa.
I prezzi più alti sono quelli praticati dalle stazioni di servizio sulle autostrade e strade di grande traffico, mentre quelli dei piccoli distributori, spesso a gestione familiare, sono più bassi, ma ovviamene non si può generalizzare perché è necessario valutare le realtà zona per zona.
Ma al di là di queste ovvie e alquanto banali considerazioni, ci chiediamo a cosa serva questa ulteriore complicazione del calcolo del prezzo medio, con successiva esposizione di apposito cartello: una cosa esclusivamente burocratica che aggrava il lavoro del distributore e non agevola il consumatore automobilista.
Il ragionamento è molto semplice.
L’automobilista che entra nell’area del distributore e trova l’indicazione del prezzo medio nazionale (o regionale) ad esempio di € 1.750 ma il distributore vende la benzina verde a € 1.950, cosa fa?
Se non è “in riserva” potrà decidere di proseguire e fermarsi al prossimo distributore, se invece ha necessità non potrà che acquistare spendendo 1.950 al litro e in più rodendosi il fegato.
Sarebbe, invece, molto più semplice che venisse creato un sistema informatico in grado di indicare, in una determinata zona, i prezzi praticati dai vari distributori, in maniera che l’automobilista vada a colpo sicuro.
Questo renderebbe un servizio utile all’automobilista, evitandogli di fare il giro dei distributori per scegliere, quando ne ha il tempo, il prezzo migliore.
Non vogliamo apparire come i soliti “bastian contrari” ma a nostro avviso questo adempimento è una grande stupidità, degno dell’aforisma borbonico “guagliù facite ammuina”, che tendeva a confondere il nemico che sulle altre navi, vedendo che i marinai continuamente si spostavano da prora a poppa e viceversa, avevano la percezione sbagliata della forza avversaria.
Nel caso specifico i nostri governanti e burocrati non ci danno nessun servizio, fingendo però di orientare le nostre scelte grazie al “prezzo medio”.
Ad essi diciamo: grazie, ma il vostro prezzo medio non serve a niente.