Il Teatro dei Burattini dei fratelli Ferraiolo: cinque generazioni con Pulcinella
Alzi la mano chi tra i ricordi della sua infanzia non annovera i pomeriggi e le serate trascorse a ridere, con gli occhi ricolmi di gioiosa spensieratezza, guardando lo spettacolo dei burattini con Pulcinella protagonista, magari mangiando lo zucchero filato o le caramelle di zucchero. E chi ancora oggi non ama farlo, con la debole scusa di accompagnare figli e nipotini, ritornando bambini per un breve lasso di tempo.
Questa è la magia che da oltre 150 anni porta avanti la famiglia Ferraiolo, giunta alla quarta generazione, con il Teatro dei Burattini che ha divertito generazioni di bambini.
“Io rappresento la terza generazione di burattinai in famiglia – esordisce Adriano Ferraiolo – ma i miei figli mi coadiuvano e, con essi, stanno incominciando ad avvicinarsi al mondo delle marionette anche i nipotini”.
Insomma, non quattro, ma ben cinque generazioni di Ferraiolo. Ma come e quando è cominciato tutto ciò?
“Mio nonno Pasquale Ferraiolo cominciò l’attività lasciando il teatro, a Napoli, nel 1860. Tutti nei Quartieri Spagnoli lo conoscevano come un uomo elegante e forbito, lo scambiavano per un ministro, ma non aveva una lira. E mio padre, Francesco, ha ereditato da lui questo nobile portamento. Successe che un giorno mio nonno, camminando per Piazza Garibaldi, vide un burattinaio che faceva uno spettacolino. Qualcosa di molto semplice in verità, sia nei personaggi che nei dialoghi. Lì mio nonno ebbe un’illuminazione e chiese a quell’uomo di voler creare una sorta di società: i suoi burattini e l’estro artistico di Pasquale Ferraiolo”.
Cominciò così l’arte dei burattini dei Ferraiolo, con le rappresentazioni di Petito e le sue commedie napoletane dialettali. Per ben tre volte si esibirono dinanzi alla regina Margherita e al giovane principe Vittorio Emanuele III, al Palazzo Reale di Caserta.
“Mio fratello che era più grande di me e coetaneo del giovane Savoia – racconta Adriano – mi parlava spesso di quando gli capitò di esporre la sua meraviglia e ammirazione per lo sfarzo di corte al futuro re, allora decenne, e costui gli confidò il suo grande desiderio di sentirsi una persona qualunque e correre a giocare in mezzo alla strada con gli altri bambini”.
Con l’arrivo della Repubblica, il clan dei Ferraiolo ha avuto altre occasioni di esibirsi davanti a personaggi illustri.
“Ricordo quando divertimmo il presidente Giovanni Leone – prosegue nel suo racconto sull’onda dei ricordi il Maestro Adriano – al Palazzo dei Congressi a Roma. Siamo poi andati alla Rai in diverse trasmissioni di successo, come Studio Uno. Conservo ancora il contratto stipulato per la cifra di 60mila lire che allora era una bella somma”.
Un crescendo di successi per Pulcinella e i suoi compagni di avventura, fino ad arrivare, due anni fa, al Vaticano, dinanzi a Papa Francesco.
“E’ stata un’emozione fortissima – ci spiega sempre Adriano – io portai in dono a Sua Santità un burattino raffigurante Pulcinella. Lui mi ringraziò e, avvicinandosi a me, mi chiese “Fate divertire anche i poveri?”. Io risposi che con la compagnia siamo soliti andare negli orfanotrofi, negli ospedali e in altri luoghi di sofferenza a portare un sorriso”.
Non sempre è stato tutto rose e fiori, il mondo dello spettacolo è duro e mutevole, e non sono mancati i periodi in cui la compagnia in passato ha dovuto stringere la cinghia. Oggi però, con soddisfazione Adriano ci dice che sono costretti ogni anno a rifiutare numerose richieste di esibizione per mancanza di tempo. Tra l’altro, lo spettacolo dei burattini ha varcato i confini degli istituti scolastici e delle università italiane con veri e propri seminari.
“Attraverso i burattini si possono imparare i cambiamenti della società – ci spiega Adriano – generati da internet, che possono essere buoni o cattivi, il proliferare di comportamenti aggressivi e distruttivi della gioventù di oggi, tema ricorrente come il bullismo che si manifesta tra i banchi di scuola, dove il nostro eroe PULCINELLA affronta il Guappo di paese e lo annienta con la sola forza di volontà”.
E’ cambiato il pubblico dei burattini nel corso degli anni?
“I bambini rimangono sempre tali. Vengono volentieri ad assistere agli spettacoli. Lasciano a casa la tecnologia e si fanno affascinare da Pulcinella & company”.
Decine di libri e attestati con varie onorificenze, con pagine scritte da numerosi incontri e successi da nord e sud regalano emozioni, riscoprendo e conoscendo intere generazioni cresciute con le avventure di un semplice umile servitore dal nome Pulcinella. Da sempre i burattinai Ferraiolo sono grandissimi maestri di una virtù unica e umile che con semplicità gli fa ricevere consensi e applausi ovunque vadano.