Nel silenzio della mia riflessione in questi giorni di realizzazione che siamo soli, in qualità di microsocietà vorrei spendere quattro parole per dare una definizione di ciò che rappresenta il sociale nella nostra vita: nulla.
Se nell’articolo precedente sul progresso ho sollevato la questione di nuovi paradigmi, sicuramente non è stato chiarito quali.
Ma partiamo dalle premesse: Siamo soli? Siamo una comunità, forse un gruppo, forse un asino che vola? Cioè, siamo astratti?
Guardiamo meglio dentro il sistema.
Cosa significa per noi cittadini di Cava vivere, possedere questa città? Se il nostro, anzi i nostri borghi potessero parlare, cosa direbbero?
Ovviamente questo non significa che bisogna continuare a gettare monetine nella fontana per poi recuperarle e riparare le buche, come ha fatto, la Raggi a Roma, ma direi che alla fine più che paradigmi si dovrebbe sollevare la città attraverso il nostro stesso paradigma.
Però quanta coscienziosità c’è in noi cavesi oggi giorno? Nessuna. Ovviamente il tono è quello di un’opinione. Cosa desiderano i cittadini oggi? Siamo d’accordo sull’inclusione degli spazi? Siamo d’accordo sulla questione ambientale?
Non siamo più una vera città di passaggio? Ma sono sicura che anche voi oramai vi state sentendo così. Perché ci siamo dimenticati di quanto in realtà eravamo felici di vivere in questa città.
E i bambini? Che spazi hanno ormai? Non ci sono parco giochi, dove i bambini possano costruire il loro mondo. Di cosa abbiamo paura Cava?
Sono sicura che troverete tante altre opzioni e correlazioni con quello che sto dicendo ma la mostruosità più grande, mi dispiace dirlo, l’avete fatta voi con il vostro silenzio continuo e perpetrante, con il vostro malumore di anime pie che non sanno cosa significhi realmente essere cresciuti in questa città.
Le nostre radici? Trovatele nella bellezza e troverete la chiarezza che vi persegue.
Ho visto molti bambini cresciuti da madri splendide non sapere dove andare, dove inseguire il proprio aquilone, dove gettare una monetina, dove?
Il parcheggio del trincerone che è stato costruito è un vero obbrobrio, sia quello di sopra che quello di sotto, di cosa abbiamo paura ancora?
Siete davvero diventati come degli spartani a causa della vostra morale.
Ora vi ringrazio ma non ho più nulla da aggiungere a parte che i bambini hanno fantasia, e nessuno gliela può rubare
Disco consigliato della giornata: Mother dei Pink Floyd