scritto da Nino Maiorino - 25 Giugno 2023 07:11

Il lutto e i bambini

Ho letto con molta attenzione l’ottimo articolo dello psicologo Paolo Landi pubblicato sul nostro giornale lo scorso 23 giugno clicca qui per leggere l’articolo, che evidenza un problema attualissimo, purtroppo affrontato con difficoltà, o non affrontato, da molti genitori, talvolta eccessivamente preoccupati della tutela dei loro bambini, e, purtroppo, poco disponibili a valutare con distacco ed obiettività le reazioni degli stessi di fronte al problema della morte.

Riporto, dalla conclusione dell’articolo del dottore Landi una frase che moltissimi genitori hanno sempre pronta: “Devo assolutamente proteggere mio figlio da ogni rischio, prima di tutto nessun rischio”.

E da questa desidero partire per dare il mio modesto contributo, quale nonno, derivante da una esperienza diretta.

Ho un nipotino che cresce a vista d’occhio, ha frequentato la prima media e si prepara per la seconda.

Il 23 agosto 2016 era un bimbetto di quattro anni, monello e pacioccone come tutti i bimbi di quella età.

All’altro nonno era stata diagnosticata una bruttissima malattia che, nel giro di pochi mesi lo portò al decesso.

Tutti noi avevamo evitato di parlarne, in sua presenza, preoccupati che aImposta immagine in evidenzavremmo potuto turbarlo, ed eravamo convinti di esserci riusciti.

Il 22 agosto, il giorno prima della morte dell’altro nonno, inconsuetamente il nipotino volle dormire con me, e si accovacciò come un gattino ai miei piedi senza dare spiegazione.

Il giorno seguente vi fu il triste evento, che ovviamente tutti tennero nascosto, e del quale il bimbo non ebbe sentore.

Qualche mese dopo, il terrazzo dell’appartamento al mare era coperto da un cielo nel quale brillavano tante stelle, e una di esse era più luminosa delle numerose altre.

Il nipotino improvvisamente si fermò a guardare il cielo e, additando la stella più luminosa, disse: quello è nonno Giuseppe.

Rimanemmo tutti di stucco; ci eravamo illusi che non sapesse nulla, invece non solo aveva intuito la morte del nonno, ma l’aveva anche metabolizzata.

E mi spiegai pure lo strano atteggiamento di qualche mese prima, quando aveva voluto dormire accovacciato ai miei piedi: evidentemente voleva il contatto con l’unico nonno che il giorno successivo sarebbe rimasto.

Qualche anno dopo, evidentemente sentendosi da me trascurato per la consueta mia abitudine di privilegiare il lavoro, ad un certo punto mi avvicinò e mi rimproverò: “Ma lo vuoi capire che tu sei l’unico nonno che ho?” mi disse.

Fu per me una dura lezione di vita del nipotino di poco più di quattro anni, che mi ha aiutato a diventare nonno.

A questo punto penso sia opportuno aprire un altro piccolo capitolo su questo argomento.

“Ogn’anno, il due novembre, c’è l’usanza, per i defunti andare al Cimitero…” recita Totò nella sua celebre “ ‘A livella”.

Penso che sia bene portare al cimitero, sia in occasione della celebrazione di novembre, sia in altre occasioni, anche i bambini, ovviamente preparandoli adeguatamente: certamente farà ad essi bene.

Impareranno, dal comportamento di noi adulti, come i vivi rispettano i defunti, osservando, ad esempio, il rito del ricambio dei fiori sulle tombe, le pulizie che molti fanno ai loculi e nelle cappelle, vedranno i familiari seduti davanti alle tombe in un silenzioso colloquio con i loro cari estinti.

In definitiva si abitueranno a constatare di persona ciò che Ugo Foscolo scrisse ne “I sepolcri”: “Sol chi non lascia eredità d’affetti, poca gioia ha dell’urna”.

Facciamo vedere ai nostri nipoti quanta eredità di affetto hanno lasciato i nostri cari estinti.

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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