scritto da Tina Contaldo - 15 Gennaio 2025 06:54

Il dovere di essere liberi

Non è semplice ma oggi abbiamo dimenticato cosa significhi unione, abbiamo dimenticato il vero senso della vita. Siamo saturi. Invece la vera libertà si basa sull’essere in condizione di scegliere senza sentenze o condizionamenti

libertà

Nella cultura odierna, nonostante siamo ai livelli più avanzati di progresso (d’altronde la vedo difficile si possa andare più in là accecati come siamo dal futile), fa capolino una questione che ritorna spesso nei miei articoli: stiamo davvero progredendo? E che contorni si stanno delineando per il nostro futuro?

La realtà che abbiamo attorno è tutt’altro che confortevole o vivibile e si va incontro a un sempre più temuto regresso. Lo noto sia in qualità di individuo che di cittadina, come lavoratrice e come donna.

Un giorno un indovino mi disse, sappiamo tutti affermare i nostri diritti ma sappiamo mettere in pratica i nostri doveri?

Se quell’indovino avesse ragione? Il diritto al risparmio, il diritto al libero scambio, al commercio, ad affermare la propria volontà, il diritto! Siamo tutti, noi occidentali dei privilegiati, con le dovute eccezioni e mentre ci occupiamo della vita degli altri, la nostra ci viene usurpata con violenza; non ce ne stiamo nemmeno rendendo conto.

Faccio qualche esempio: il mercato del lavoro. Io affermo il diritto a dover lavorare. L’Italia è un paese che si basa sul lavoro. No, cari lettori lavorare non è un diritto, è un vero e proprio dovere. Ai ranghi del puro pensiero avremmo potuto smettere di lavorare, avremmo potuto affermare il diritto di vivere, e invece ci rechiamo ogni giorno a lavoro per il profitto di pochi. Ecco quindi che si parla di aumento delle percentuali di occupazione, ma poi si sottolinea che si tratta di lavoro povero, e lo Stato paventa un ribasso delle nascite. Mentre ci occupiamo di migranti, guerre, delle vite da Truman Show, del cambio look di tale o tale influencer, la nostra vita avanza incerta. Siamo davvero sicuri di conoscere quali siano in realtà i nostri diritti?

Da che mondo e mondo non mi sembra che il diritto crei bellezza né tanto meno porti il cibo in tavola. Lo dimostrano gli arazzi di leggi con tanto di punteggiatura alla Totò; lunghissime interminabili leggi tra l’altro nemmeno basate su consuetudine ma su per giù cucite sul tanto famigerato stato di diritto!

A me sembra che il diritto voglia autotutelarsi invece che tutelare e che il dovere di noi cittadini dovrebbe essere manifestare un certo disappunto nei confronti di tante regole aggiungerei inutili e alquanto limitanti  che vengono evase da chi le dispone e rimane impunito a discapito della moltitudine che ne è vittima indiscussa. Inviterei il lettore a rivalutare le sue priorità in quanto individuo. Scrivete, leggete, amate i vostri simili, unitevi nella collettività, non disprezzate chi è diverso e non invidiate chi ha più di voi. Già se sarà fatto ciò invece della ricchezza materiale avremo raggiunto una grande ricchezza collettiva e se insegneremo ai nostri figli che nessuna vita vale meno delle altre e che non bisogna vergognarsi di portare avanti un ideale, avremo meno eroi e più esseri umani degni di essere definiti tali.

Non è semplice ma oggi abbiamo dimenticato cosa significhi unione, abbiamo dimenticato il vero senso della vita. Siamo saturi. Invece la vera libertà si basa sull’essere in condizione di scegliere senza sentenze o condizionamenti. Non vi auguro il diritto alla libertà ma il dovere di essere liberi.

Bypassando il femminismo. Verso la decostruzione sociale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.