scritto da Nino Maiorino - 21 Ottobre 2022 08:01

Il caso Nordio

foto tratta dal profilo FB

In questa tormentata e turbolenta fase politica che stiamo vivendo, tra le boutade che continuamente spara Silvio Berlusconi, il quale straparla su tutto e tutti, spaziando da Putin tra vodka e lambrusco, a Zelensky e il suo ruolo in Ucraina e nel mondo, alla fedeltà o meno all’Alleanza Atlantica in merito alla quale la Premier in pectore Giorgia Meloni l’ha ulteriormente bacchettato (chi non è fedele all’Alleanza non entra nel Governo, a costo di non farlo), l’elenco dei Ministri che il Cavaliere ha anticipato, sovrapponendosi a chi avrebbe dovuto farlo al momento opportuno e facendo, così, uno sgarbo istituzionale molto grave, si è inserito l’episodio, incredibile, del Ministro della Giustizia in pectore, Carlo Nordio, che, convocato da Berlusconi, ha fatto la sua Canossa e si è recato nella villa del Cavaliere.

Preliminarmente c’è da considerare che se Berlusconi avesse voluto diventare nuovamente Premier, avrebbe dovuto avere più voti della Meloni, ma, giacché questo non è avvenuto, dovrebbe avere l’educazione e il garbo di farsi da parte, di non sostituirsi ad altri, di stare al suo posto e di lasciar lavorare chi di competenza.

Sembra che la Meloni non debba temere l’opposizione dei partiti della estrema e moderata sinistra, o del centro, o delle cosiddette “larghe intese”, ma piuttosto quella del suo “alleato” forzista, proprio Berlusconi, che sembra aver perso i buoi e ne rivendica le corna, i cui discorsi, come di consueto, dicono tutto e il contrario di tutto, le cui parole sono per la maggior parte incomprensibili: segno di demenza senile o di che altro?

Sembra che Berlusconi abbia metabolizzato il sistema Salvini, abituato a dire tutto e appena dopo il contrario: bella scuola.

Ma è mai possibile che nessuno di Forza Italia riesca ad arginarlo, a tentare di ridimensionarlo, che la dipendenza dei vari forzisti dal Cavaliere sia tanto forte da non permettere a nessuno di loro di intervenire e fargli capire che, andando avanti di questo passo, lui, loro e l’intero partito andranno a sbattere contro una montagna e nel caso di nuove elezioni rischiano un ulteriore e notevole ridimensionamento che potrebbe portare il partito alla estinzione, e tutti loro ad andare anticipatamente in pensione?

Ci rendiamo conto che se Berlusconi avesse potuto lasciare le redini del partito a un suo erede, così come ha fatto con le sue aziende, sarebbe stato tutto più facile, perché sarebbe stato l’erede a bloccare le sue imprudenti uscite; ma non si può andare ancora avanti così, e qualcuno deve assumersi l’onere di farlo ragionare, posto che sia mentalmente ancora in condizione di farlo, eventualità sulla quale abbiamo qualche dubbio, perché sembra che la demenza senile avanzi precipitosamente.

Fatto questo indispensabile preambolo, veniamo al caso di cui al titolo, che riguarda la visita che Carlo Nordio, Ministro della Giustizia che la “Premier in progress” Giorgia Meloni ha individuato, contrariando il Cavaliere che ha proposto per tale carica la forzista Maria Elisabetta Casellati, ex Presidente del Senato, con la quale si sentiva più sicuro.

Ma, correndo il rischio che Giorgia Meloni non l’avrebbe accettata e avrebbe mantenuto ferma la candidatura di Carlo Nordio, ha pensato di prendere contatto con lui.

Perché?

È evidente che, vista la sua situazione processuale ancora pendente, tra l’altro c’è ancora il giudizio Ruby ter pendente, il Cavaliere si senta più tranquillo se il ruolo di Guardasigilli verrà affidato alla Casellati, ma non potendo escludere che Giorgia Meloni si impunti sul nominativo di Nordio, ha pesato bene di contattarlo.

E fin qui c’è una logica, sia pure personale.

Ma la logica cessa a questo punto, perché l’evento successivo, vale a dire l’accoglimento da parte di Nordio della richiesta di Berlusconi, che ha incontrato a Villa Grande, domicilio romano del Cavaliere è, a nostro avviso, di una gravità eccezionale, considerato che Carlo Nordio dovrebbe andare a svolgere un ruolo particolarmente delicato nei confronti di Berlusconi, proprio perché legato alle sue pendenze giudiziarie.

L’accoglimento della richiesta del Cavaliere è significativa di una ipotetica, possibile posizione di sudditanza del futuro Ministro della Giustizia nei confronti di un politico già pluricondannato in tanti processi, e ora in attesa di ulteriori esiti processuali che potrebbero concludersi con nuove condanne e nuove espulsioni dal Parlamento.

Venuti a conoscenza della accondiscendenza di Nordio alla richiesta di incontrarsi con Berlusconi, siamo rimasti basiti, e sinceramente perplessi per i tanti dubbi che ci hanno assalito.

E le nostre perplessità sono state avallate dalle considerazioni fatte in data 20 ottobre sulle reti televisive dal prof. Gianfranco Pasquino, Professore emerito di Scienze politiche e Politologo.

E siamo ancora più basiti per la intervista rilasciata da Nordio all’Agenzia ADNK dopo l’incontro: “Incontro lungo e molto cordiale -ha detto Nordio- con lui ci siamo detti arrivederci, le conclusioni saranno tratte da tutti i leader, io sono pronto, perché fare il ministro sarebbe un onore per qualsiasi giurista”.

Nordio ha dichiarato che l’incontro ha trattato i temi della riforma della giustizia, “con una preoccupazione in testa, quella dell’efficienza del sistema giudiziario innanzi tutto, penso che le mie idee, espresse nei tanti volumi che ho scritto, siano condivise anche dal leader azzurro; l’obiettivo, prima di tutto, è quello di processi più veloci, di poter evitare la giustizia ‘lenta’ che costa al paese il 2% del Pil”.

Evidentemente Nordio ha dimenticato che, nel caso specifico, la durata dei processi è stata rallentata dalla potenza economica del leader azzurro, il quale ha sempre messo in campo tutte le tecniche appropriate per allungarla, fino a giungere alla prescrizione, e in tanti casi c’è riuscito.

Resta un “vulnus”: se Nordio sarà il prossimo Ministro della Giustizia, probabilmente si affiderà a Berlusconi per scrivere la legislazione della modifica del sistema giudiziario, o quanto meno ne chiederà il preventivo consenso?

Comunque, da qualsiasi lato lo si esamini, il comportamento di Carlo Nordio è a mio avviso censurabile, ed è ipotizzabile che Giorgia Meloni, se sarà designata dal Presidente Mattarella come prossima Premier, ne terrà conto.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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