Un tempo erano centri abitati molto attivi e popolari, oggi sono un cumulo di rovine e case disabitate dove il tempo sembra si sia fermato: sono i paesi fantasma, piccoli ma anche grandi centri che, per un motivo o per un altro, non esistono più.
Il fenomeno dei “paesi fantasma”, cioè totalmente disabitate, non è nuovo nel nostro Paese, ma anche altrove.
I motivi per cui le persone hanno deciso di andare via sono diversi: calamità, epidemie, migrazioni e, a volte, anche credenze popolari, hanno portato tantissime città all’abbandono totale dei loro abitanti.
E’ un fenomeno certamente non nuovo, che risale alla notte dei tempi.
Infatti c’è sempre stata la necessità, per gli abitanti di un villaggio, di una borgata, o di una intera comunità, di abbandonare, in blocco o gradualmente, il luogo abitato, per trasferirsi altrove.
Nel passato potevano essere motivi di sicurezza, luoghi soggetti a razzie e scorribande di pirati o masnadieri, che costringevano gli abitanti a lasciarli per ricoverarsi nelle cittadelle fortificate, salvo poi ad un eventuale ritorno quando il pericolo veniva a cessare.
Oggi i motivi sono più prosaici, vale a dire che sono quasi esclusivamente legati a condizioni economiche: se la città o il circondario non offrono di che vivere, costringono i cittadini a spostarsi altrove; è capitato nei secoli scorsi, specialmente quello precedente, quando migliaia di nostri concittadini sono stati costretti a spostarsi al nord per trovare lavoro, lasciando magari nella città originaria le persone anziane e magari i bambini che da queste ultime venivano accuditi.
Ma oggi la situazione è più seria, e lo diciamo a ragion veduta in quanto lo apprendiamo da un blog economico di sperimentata credibilità, Money.it, il quale ha recentemente condotto una ricerca sull’argomento e qualche giorno addietro ne ha pubblicato i risultati, col titolo “queste città non hanno più abitanti”.
Anche il nostro paese, quindi, è pieno di paesi, borghi, comuni che, per un motivo o per un l’Istat ne stima circa 1.000 ubicate in tutto il territorio nazionale, isole comprese.
In questo articolo ne sono state selezionate 5, tra le più suggestive d’Italia.
Apice Vecchia – Benevento, Campania
Per molti è il borgo fantasma più affascinante d’Italia a soli 12 chilometri dal capoluogo Benevento.
La fine di questo borgo è dovuto a due violente scosse di terremoto, una avvenuta nel 1962 e un’altra nel 1980.
Nel primo caso un’ordinanza del Ministero dei Lavori Pubblici fece sgomberare l’area ma alcuni cittadini rimasero non rispettando l’ordine.
A seguito del terremoto che colpì l’Irpinia nel 1980 anche gli ultimi nostalgici furono costretti a lasciare definitivamente le case.
Nel piccolo borgo tutto è rimasto intatto e sembra essersi fermato nel tempo.
Monterano Antica – Roma, Lazio
Conosciuta come Antica Monterano o Monterano Vecchia è una città fantasma della provincia di Roma.
Città medievale passata prima sotto al controllo degli Etruschi e poi dell’impero romano, questo borgo è famoso per esser stato set cinematografico di pellicole di successo come «Ben-Hur» di William Wyler del 1959, «Brancaleone e le crociate» di Mario Monicelli nel 1970 e ancora «Il marchese del Grillo» sempre di Mario Monicelli del 1980.
Canate di Marsiglia – Davagna, Genova
Frazione del Comune di Davagna, in Liguria, si è spopolata tra il 1950 e 1960 a causa della mancanza di una strada carrabile che arrivava fino al paese più vicino.
Nel 1951 aveva ancora 96 abitanti, oggi c’è un solo signore che vive con i suoi animali dedicandosi all’agricoltura e alla pastorizia.
Romagnano al Monte – Salerno, Campania
Ufficialmente questo comune, al confine tra la Campania e la Basilicata, è diventata fantasma a seguito del sisma del 1980 ma nel corso della storia i suoi abitanti hanno dovuto affrontare diverse sciagure.
Nel 1656 fu sconvolta da una terribile epidemia di peste.
Pochi decenni dopo arrivò un forte terremoto.
Nei secoli successivi carestie, brigantaggio e ancora terremoti di magnitudo molto alta, portarono la popolazione ad abbandonarla. Ora conto poco più di trecento abitanti
Assiano – Milano, Lombardia
Questo è il tipico caso di una comune che si è svuotato a seguito del richiamo del grande centro.
Assiano, fino al 1900 è stata un centro di produzione di prodotti agricoli e sede di un caseificio molto importante.
Quando queste attività si sono spostate più verso Milano, ecco che anche la popolazione ha abbandonato man mano il paese per spostarsi in città.