Ma come sta la situazione politica in Italia?
La POLITICA è sempre in primo piano, in questi giorni i partiti sono sulla cresta dell’onda; i sondaggi danno al primo posto il P.D., che ha superato pure F.d.I., il quale ha perso qualche decimo di punto.
Superata l’amarezza della bocciatura della Legge Zan contro l’omofobia, il PD si è presa la rivincita, grazie a un sondaggio molto articolato, basato sulla media di vari sondaggisti, sistema interessante e certamente più veritiero, denominato “Supermedia”, che al 4.11 ha pubblicato i seguenti dati:
- PD 20,1 (+0,4),
- FdI 19,9 (-0,6),
- Lega 18,9 (-0,1),
- M5S 16,0 (+0,3),
- Forza Italia 7,3 (+0,4),
- Azione 3,6 (+0,1),
- Italia Viva 2,4 (-0,2),
- Sinistra Italiana 2,1 (+0,1), Art.1-MDP 2,0 (-0,1,),
- Verdi 1,9 (+0,2,),
- +Europa 1,6 (+0,2).
Quindi è in testa il PD, tallonato da FdI, poi la Lega, distaccato di circa 3 punti il M5S; FI e regge la posizione, Azione è stabile, Italia Viva continua a calare: tutti gli altri, con quel risicato 2%, e pure meno, quasi non fanno testo.
Pure interessanti sono i sondaggi sugli schieramenti:
La maggioranza Draghi è al 73,8% (+0,9), di cui:
- Giallorossi (PD-M5S-MDP) 38,1 (+0,6),
- Centrodestra (Lega-FI-Toti) 28,0 (+0,1),
- Centro liberale 7,6 (+0,1),
- Opposizione dx (FDI) 19,9 (-0,6),
- Opposizione sx (SI) 2,1 (+0,1).
Quindi Draghi la fa da padrone.
Un anziano militante del PC, e poi del PD, acuto osservatore e commentatore politico, ha sempre sostenuto che la democrazia è un bel sistema nel quale tutti debbono esprimere le loro idee, ma alla fine c’è chi deve trarre una sintesi e prendere una decisione: c’eravamo quasi disabituati a questo, ora con Draghi la sintesi e la decisione sono all’ordine del giorno.
Fibrillazioni tra M5S ed ex pantastellati, con il transfugo Alessandro Di Battista, che per mesi è stato con un piede dentro e uno fuori dal Movimento, e che ora sta pensando ad un suo nuovo Movimento.
Per la verità non si capisce bene se sarà un movimento o un partito, il futuro speriamo che ce lo chiarisca; frattanto Di.Ba. ha fatto tante dichiarazioni, dalle quali si capisce che continua a ondeggiare tra vecchio movimento e nuovo partito, tra Casaleggio padre e figlio, tra appoggio a destra al centro o a sinistra, tra democrazia diretta, tramite piattaforma informatica, o tradizionale, tramite assemblee, congressi, confronti dialettici e pubbliche votazioni.
E non poteva mancare sul palcoscenico la Lega, con relativa resa dei conti tra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti.
Un partito “granitico”, come tutti si affannano a sostenere, ma che sembra più friabile di un blocco di tufo umido, ondeggiante tra il sovranismo, il nazionalismo e gli appoggi che il Segretario cerca a destra (Le Pen, Bolsonaro, ecc.), partito di Governo e di opposizione insieme; ma c’è l’altra anima che fa capo a Giorgetti, europeista, grande fedeltà a Draghi, coerente con le sue idee, pure se taciturno.
Ora il Consiglio federale, nonostante le dichiarazioni di facciata, e la totale fiducia espressa a Salvini, ha pure sancito come i due si scrutino, si guardano in cagnesco e probabilmente la definitiva spaccatura avverrà nel corso della prossima Assemblea convocata per l’inizio di dicembre.
Staremo a guardare, ma tutte questa bizze quotidiane certamente non si addicono al periodo pandemico che stiamo attraversando, che non accenna a diminuire, e che richiederebbe maggiore coesione tra tutti i partiti.
Ma questo sarà l’argomento di un prossimo articolo.