Quando si parla di certi argomenti, viene in mente un celebre film degli anni ’50 dello scorso secolo, “Non c’è pace tra gli ulivi”, girato da Giuseppe De Santis, interpretato da noti attori italiani tra i quali una conturbante Lucia Bosè, che tre anni prima era stata eletta Miss Italia; una storia di speranze e passioni in un paesino dove si stentava a tirare avanti a pochi anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
A distanza di 77 anni da quell’evento, oggi quel titolo ci viene in mente in tutte le circostanze nelle quali alcuni membri del nostro governo vengono alla ribalta per le corbellerie che dicono, talvolta ingenuamente.
Un personaggio a noi caro, che aveva raggiunto vertici elevati nella imprenditoria locale, usava dire che quando non conosceva bene un argomento, si difendeva tacendo, proprio per evitare di dire sciocchezze.
Ma tanti nostri Ministri, per fortuna non tutti, non hanno questa sensibilità, e giulivamente fanno del tutto per parlare di tutto, e sembra che facciano a gara a chi dica la corbelleria più grande: c’è qualcuno che sta meditando di organizzare un concorso per attribuire l’Oscar, probabilmente mensile visto l’andazzo, della corbelleria più grossa.
La Presidente Meloni ha voluto come Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nostro compaesano (è nato a Napoli nel 1962) che nel suo passato ha ricoperto ruoli anche abbastanza importanti nel giornalismo, e che certamente non è uno stupido visto che è Laureato in Giurisprudenza, ha conseguito un Master in Diritto Privato europeo, è titolare del corso di storia dell’economia presso l’Università Guido Carli di Roma, dal 2015 ricopre la carica di direttore della scuola di Giornalismo dell’Università degli Studi di Salerno, ed è docente del Master in Giornalismo e Comunicazione della Università telematica “Pegaso”.
Nel giornalismo campano e nazionale ha avuto un suo ruolo, essendo passato per diversi quotidiani e periodici nazionali al fianco di giornalisti e scrittori di primo piano, e ha diretto il quotidiano Il Roma, ed è autore di diversi libri.
Sebbene voluto dalla Premier come Ministro della Cultura, Sangiuliano non è iscritto al partito della Meloni.
Dal suo curriculum si comprende che non è l’ultimo arrivato, non è uno stupido, ed ha una vita culturale di tutto rispetto.
Ciononostante nella sua non lunga carriera politica si è distinto per aver detto, evidentemente trascinato dalla foga meridionale, non poche corbellerie, ultima quella che ha riguardato una specie di parallelismo tra Galileo Galilei, Cristoforo Colombo, e meno male che si fermato a questi due.
In un dialogo con il giornalista Paolo Conti, Sangiuliano ha detto che Colombo voleva raggiungere le Indie circumnavigando la Terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei; peccato che quando Colombo tentò la sua avventura, Galileo non era ancora nato.
Si tenga conto che Cristoforo Colombo è vissuto dal 1451 al 1506, Galileo Galilei tra il 1564 e il 1642; quindi quando Colombo intraprese la circumnavigazione del globo per raggiungere le Indie viaggiando verso ovest, Galileo non era ancora nato.
Colombo si era ispirato alle teorie del cartografo toscano Paolo dal Pozzo Toscanelli (aprile 1397, maggio 1482) e al geografo Tolomeo ha vissuto dall’anno 100 d.C. all’anno 168 circa.
Ciò per collocare temporalmente le vite di questi personaggi.
Comunque non fu Galileo Galilei, come ha detto il Ministro Sangiuliano, l’ispiratore dei viaggi in America di Cristoforo Colombo: il navigatore genovese, infatti, trasse le sue conoscenze principalmente dal cartografo e matematico toscano Paolo dal Pozzo Toscanelli e dal geografo Tolomeo.
In sostanza Sangiuliano ha perso un’altra occasione per non dire sciocchezze, e si è ancora una volta candidato all’Oscar della corbelleria più grossa.
Ma ormai non dovremmo darci più molto peso; dopo che qualcuno, tempo fa, ha detto che il nostro Sommo Poeta Dante Alighieri è un uomo di “destra”, non ci sarebbe da meravigliarsi più di nulla.
Ma noi siamo “de coccio”, come dicono a Roma, e il vizio di meravigliarci non l’abbiamo ancora perduto!