scritto da Nino Maiorino - 04 Marzo 2022 18:49

Frank Lentini, uno scherzo della natura

Frank Lentini, uno scherzo della natura

Uno “Scherzo della natura” è un modo di dire della lingua italiana per indicare una persona, animale o pianta che presenta qualche segno di grave difformità, di aspetto strano e curioso o fuori dell’ordinario, talvolta anche ripugnante. Viene utilizzato quasi sempre in senso dispregiativo, o moraleggiante, verso chi o qualcosa che ha caratteristica al di fuori della normalità.

L’espressione, dal latino “lusus naturae – capriccio”, venne utilizzata per la prima volta nel XVI e XVII secolo dai naturalisti per tentare di spiegare quei fenomeni apparentemente contrari all’ordine naturale delle cose, come ad esempio le bizzarrie che si manifestano nella piante e negli animali.

Uno dei tanti esempi è stato Frank Lentini, nato a Rosolini (Sr) nel 1889 con tre gambe, due apparati genitali funzionanti, quattro piedi (il quarto, incompleto, fuoriusciva dal polpaccio della terza gamba) e sedici dita dei piedi; divenne subito noto come “ ‘U meravigghiusu Frank”

I genitori erano agricoltori benestanti e presero l’evento come una maledizione; visto che in paese non si parlava che di quel mostriciattolo, per vergogna presero l’abitudine di legargli all’indietro la gamba che usciva dal polpaccio della terza gamba e che era perfettamente flessibile: rimanevano comunque tre gambe visibili.

Il padre consultò vari chirurghi per tentare di eliminare l’arto superfluo, ma nessuno specialista azzardò l’intervento, ritenendo che le conseguenze potevano portare alla paralisi se non addirittura alla morte del piccolo.

I medici che studiarono l’insolito caso di Frank, giunsero alla conclusione che gli era rimasta attaccata sulla schiena la parte inferiore di un fratello siamese sviluppato parzialmente.

I medici stabilirono che, dato che il suo gemello era collegato alla sua spina dorsale, la rimozione avrebbe potuto provocare una paralisi.

Disperati, i genitori consegnarono il bambino a una zia che, a sua volta, lo spedì per qualche anno in una casa per bambini orfani disabili, dove Frank

poté incontrare bambini sordi, ciechi, muti o mutilati che reputò, come avrebbe raccontato in una sua sorta di autobiografia del 1940, molto più sfortunati di lui, rivalutando la sua condizione. In questo istituto imparò a camminare, a saltare la corda, ad andare in bicicletta e, pare, anche a pattinare sul ghiaccio.

Secondo i parenti la vita di quel piccolo mostro era segnata per sempre, ma il destino aveva ben altro in serbo per Frank Lentini.

Il 28 giugno 1898, all’età di nove anni, Lentini salpò con la sua famiglia dal porto di Liverpool con destinazione Boston, dove risulta registrato il loro arrivo l’8 luglio. Secondo i registri li accompagnava uno “zio”, tale Giuseppe Magnano, che aveva già lavorato negli Stati Uniti come “showman”. L’intento era probabilmente già dall’inizio di trasferirsi stabilmente e cercare di ottenere per Francesco una scrittura nel mondo dello spettacolo circense.

Lo zio lo indirizzò verso il palcoscenico e il circo equestre, e questo fu la fortuna di Frank il quale ben presto si impose come comico e uomo di spettacolo, grazie anche alla sua deformità che esibì senza alcuna vergogna tanto da scherzarci sopra: si vantava di essere l’unico uomo che per sedersi non aveva bisogno di una sedia, in quanto poteva sempre utilizzare la terza gamba come sgabello e affermava di comprare sempre due paia di scarpe, ma quella superflua, la sinistra, la regalava a un amico che aveva perduto la gamba destra.

Lentini entusiasmava il pubblico con un’insolita agilità, dimostrando un controllo straordinario sulla sua appendice supplementare.

Pur attraendo folle di spettatori grazie alla sua bizzarria fisica, Lentini affascinava grazie al suo spirito acuto e al suo spiccato senso dell’umorismo. Col passare degli anni, le prestazioni artistiche di Lentini si sarebbero quindi concentrate più sul fascino del suo personaggio che sulla curiosità della gamba supplementare.

Frank completò la sua educazione scolastica, arrivando a parlare ben quattro lingue, e già nel 1899 entrò a far parte del “Ringling Brothers circus act”.

Durante la sua giovinezza usava la sua terza gamba per dare calci a un pallone sul palco. Da qui deriva un altro suo nome d’arte: “Three-Legged Football Player -Calciatore con tre gambe”. La terza gamba infatti, pur se non totalmente sviluppata e di diversi centimetri più corta delle altre, era funzionante e perfettamente controllabile, diversamente da quanto generalmente avviene per gli arti atrofici di altri gemelli siamesi. Anche le altre due gambe principali erano di due diverse lunghezze.

Più tardi Frank si unì al più celebre “Barnum e Bailey Circus” come “Il Grande Lentini” e si parla di una sua presenza nei “Wild West shows” di Buffalo Bill per un tour di 19 stagioni.

Nel 1907 sposò Theresa S. Murray, un’attrice di tre anni più giovane di lui, da cui ebbe quattro figli perfettamente sani: Josephine, Natale, Frank e James. Ottenne in seguito la cittadinanza statunitense all’età di 30 anni.

Frank Lentini avrebbe concluso la sua carriera in uno spettacolo tutto suo che andò avanti fino al 1952.

Lentini abitò con la sua famiglia molti anni a Wethersfield, nel Connecticut. Dopo l’addio alle scene nel 1952, si trasferì in Florida, ma non smise mai veramente di esibirsi. Era infatti in tour con il “Walter Wanous Side Show”, quando si ammalò e fu ricoverato in ospedale a Jackson, nel Tennessee, o a Jacksonville in Florida, le fonti non sono precise su questa circostanza.

Morì per insufficienza respiratoria, il 22 settembre 1966, all’età di 77 anni. Anche se la scienza medica riporta un gran numero di individui nati e vissuti con tre o anche quattro gambe, Lentini è l’unico noto per aver vissuto fino a un’età così avanzata.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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