La media dei sondaggi in Iowa, dà in leggerissimo vantaggio il vicepresidente Biden appaiato al 20,7% dei potenziali voti, seguito da Sanders con il 20,3%, in terza posizione troviamo Pete Buttigieg che arriverebbe al 18,7% esattamente 2 punti in meno di Biden.
Chiude il quartetto dei big, in ultima posizione la Warren che si fermerebbe al 16%. Nella fascia dei candidati minori, compare la Klobuchar con il 7% e i restanti candidati intorno al 3%. Dobbiamo tenere in considerazione che questi dati sono il frutto di una media nazionale, e non delle più recenti rilevazioni, che hanno visto un forte calo di Buttigieg e il delinearsi di una sfida tra Biden e Sanders. Se prendiamo in esame i dati nei 50 stati, forniti dal celebre sito FiveThirtyEight (diretto dal guru dei sondaggisti americani, il brillante Nate Silver), ci accorgiamo che il vicepresidente Biden ha un vantaggio netto in molti stati che voteranno durante il Super Tuesday, e questo a detta di alcuni, potrebbe presagire una vittoria assicurata per l’ala centrista del partito.
Per precisione, vincerebbe in Texas, North Carolina, Virginia, Minnesota, Tennessee, Alabama, Oklahoma, Arkansas, Maine, Samoa Americane, Michigan, Missouri, Mississippi, Idaho, North Dakota e tra iDemocratsAbroad. Sanders invece, prevarrebbe in California, Colorado, Utah, Vermont e Washington.
Dobbiamo ricordare che queste sono previsioni soggette a errori frequenti nelle rilevazioni. Lo scopo di questi dati è somministrarci il trend generale di queste primarie, con la consapevolezza che tutto può cambiare rapidamente. Per questo sarebbe opportuno non infondere troppa importanza e non dare nulla per scontato.
La campagna in Iowa, sta proseguendo celermente per tutti i candidati, che nell’ultimo mese hanno stazionato spesso nelle principali città e hanno tenuti diversi comizi. Approfittandone anche di una fiera dove, insieme agli elettori del luogo, hanno assaggiato le prelibatezze dello stato, come hot dog pastellati e fritti, panetti di butto fritti, Oreo fritti, polpette di Bacon fritte, formaggio fritto, costolette di maiale infilate con uno stecco.
Parlando con le persone, discutendo dei loro problemi, delle possibili soluzioni e penetrando nelle varie realtà che compongono il Mid West Americano. Il fatto che l’Iowa sia il primo stato a votare durante le primarie non è un caso, perché forse, da questa terra, si comprende e si riassume il sentimento di tutti i cittadini americani.
I dimenticati da Washington e dalla globalizzazione – come gli operai delle grandi catene industriali, gli obliati da un sistema scolastico elitario e sezionato – come i giovani studenti, i contadini – che devono fare i conti con i dazi e con il problema ambientale, le minoranze – i cui diritti continuano ad essere messi in discussione nei luoghi di lavoro, culto e nei vari ambiti della vita pubblica.
E ci sarebbero da prendere in considerazione molti altri contesti socio-economici che rendono questo stato il punto di partenza perfetto, simbolico della corsa alle primarie. Qui, dove secondo molti esperti, Trump rivincerà facilmente se i democratici non edificheranno una macchina elettorale funzionale. Scendere dalla torre eburnea è una condicio sine qua non per l’intero establishment democratico, a prescindere da come andranno queste primarie, speriamo solo che il gesto al termine del dibattito da parte di Elizabeth Warren (ovvero non dare la mano a Sanders) non sia un presagio funesto di quanto deve ancora accadere. Quello che auspico è una fervida collaborazione tra i vari candidati, anche quelli minori, affinchè si modelli un partito capace di mettersi in discussione e di affrontare i problemi concreti dei cittadini, che in questi 4 anni di Trump non hanno assistito ad un miglioramento della loro vita.
Spero che saranno delle primarie giuste, corrette e mi aspetto il massimo grado di civiltà ed educazione da parte di tutti quelli che rimarranno in campo, anteponendo ai propri interessi, quelli degli elettori.
Per oggi è tutto, ma noi ci risentiamo il 4 Febbraio, con i risultati del primo turno di queste appassionanti e – lasciatemelo dire – forse clamorose primarie democratiche.