ELEZIONI USA 2020: Buttigieg sbaraglia tutti in Iowa
I risultati dei caucus dovevano arrivare il 4 Febbraio, ma alcuni problemi con l’applicazione utilizzata dall’Iowa Democratic Party hanno compromesso i tempi. Con lo scrutinio completato facciamo il punto della situazione.
Lo avete già letto dal titolo. Pete Buttigieg ha vinto i caucus in Iowa, ottenendo 2 delegati statali in più di Bernie Sanders. Quest’ultimo ha un vantaggio consistente nel voto popolare, e sembra essere indietro di un solo delegato a livello nazionale, non a caso le polemiche da parte dei suoi sostenitori sono già iniziate e sembra stiano delegittimando un voto che ha già perso credibilità per via del ritardo nella comunicazione dei risultati.
Lo spettro dei brogli ha aleggiato per le scorse giornate, e solo da poche ore sembra passato in secondo piano. Elizabeth Warrenha totalizzato 8 delegati nazionali, un risultato abbastanza positivo ,ma che comunque si rivela insufficiente per dare un’ossatura alla sua campagna. Secondo alcune fonti della campagna, la Warren avrebbe declinato l’acquisto di spazi pubblicitari in Nevada e South Carolina (due stati che prossimamente voteranno), mentre si starebbe focalizzando sulle primarie in New Hampshire che si terranno martedì 11 Febbraio.
Risultato prevalentemente negativo per AmyKlobuchar, che stava risalendo fortemente nei sondaggi prima del voto, ma che non è riuscita a guadagnare delegati.
Ma la vera notizia dei caucus in Iowa è il collasso di Joe Biden. Le principali medie statistiche lo davano secondo dietro Sanders, invece l’ex vicepresidente è riuscito faticosamente a superare lo sbarramento del 15% e ha guadagnato solamente 6 delegati nazionali.
Le reazioni non si sono fatte attendere, la direttrice dei lavori sul campo della campagna in Iowa è stata licenziata, inoltre è stato espressamente detto ad altri collaboratori di concentrarsi sulle operazioni negli stati del Super Tuesday. Biden sembra essere entrato nel peggior momento da quando è sceso in campo, infatti nelle ultime ore sta attaccando il suo rivale appartenente all’area centrista del partito, Pete Buttigieg. È un chiaro segnale di una candidatura in difficoltà, e se non saranno attuati cambiamenti radicali, il rischio che si disintegri è molto alto. Il miliardario Michael Bloomberg non aspetta altro, anzi, la sua candidatura si basa esplicitamente su una speranza: il crollo di Biden e il suo rafforzamento negli stati conservatori del paese.
Intanto Pete Buttigieg inizia a destare preoccupazioni anche a Sanders, dal momento che alcuni sondaggi indicano un ragguardevole innalzamento di sostegno in New Hampshire, dove si voterà martedì 11 Febbraio. Quello che negli USA chiamano “super bost” potrebbe già essere iniziato per Buttigieg, ma per scoprirlo dovremo aspettare anche i risultati di South Carolina e Nevada, dove sembra essere particolarmente in difficoltà.
Le domande che in queste ore vessano il partito democratico e i suoi elettori sono tante., “Biden è davvero collassato?”, “la Warren è veramente fuori dai giochi?”, “Buttigieg riuscirà a posizionarsi come candidato dei moderati e spodestare Biden e Bloomberg?, oppure anche il suo momentum terminerà e il suo consenso si squaglierà come le ali di Icaro al sole?” “È arrivato davvero il momento di Sanders?, è lui il nuovo frontrunner ?”. Mentre si cerca di fornire delle risposte, possiamo già tratteggiare un dato inemendabile: Il Partito Democratico dell’Iowa ha commesso un disastro che entrerà nei libri di scienze politiche.
I risultati che sarebbero dovuti arrivare dopo qualche ora, sono stati rimandati più volte, l’applicazione che avrebbe dovuto raccogliere i dati dei singoli caucuses ha rilevato incongruenze, ci sono stati processi di spoglio interminabili. La causa di tutto questo è stata rivelata da poche ore., sembrerebbe che i presidenti dei vari caucuses abbiano riscontrati molteplici problemi con la trascrizione dei risultati, perché i dati effettivi trascritti in modo cartaceo non corrispondevano con quelli inseriti nei server dell’applicazione. Erano stati conteggiati voti discordanti, ad esempio, preferenze appartenenti a Sanders erano state calcolate a favore di Steyer, e Warren.
Poi, i dati del server non consideravano i “caucuses satelliti”, ovvero seggi sparsi per lo stato dove si recavano elettori in orari adatti ai lavoratori (in questi caucuses, Sanders ha predominato con cifre bulgare). Dopo 72 ore dai caucuses, i risultati sono arrivati ma Tom Perez, Presidente del Partito Democratico Nazionale, ha annunciato che ci sarà un riconteggio nei prossimi giorni, de facto annullando l’importanza del voto in Iowa e seminando dubbi sull’integrità del sistema e del metodo elettorale.
Alcuni pensano che i caucuses saranno eliminati, ma solo il tempo lo dirà. Questa notte intanto, avrà luogo un nuovo dibattito democratico in New Hampshire, si attendono scintille tra Sanders e Buttigieg, e l’atmosfera sarà satura di tensione. Al termine,scopriremo chi sarà resistito agli attacchi e chi avrà ceduto, assisteremo ad una vera “politicalfight” tra i candidati.
Siamo entrati in una nuova fase delle primarie democratiche, che assomigliano ad uno show televisivo, inaspettato, incerto. Il nuovo scenario della politica americana sembra essersi cartografato in una mappa dalle sembianze sconosciute e colui che ne sta traendo vantaggio è il presidente Trump, che nella giornata di ieri è stato assolto al Senato, vincendo la sua più importante sfida dall’inizio del mandato. Il suo discorso in occasione del SOTU di qualche giorno fa ha rappresentato a tutti gli effetti la firma della sua felicità allo stato attuale. Il presidente gode di un tasso di popolarità in forte crescita e di rampanti dati sull’economia che fidelizzano la base ma conquistano gli indipendenti. La battaglia tra i democratici si sposta in New Hampshire il prossimo martedì, e speriamo che i risultati arriveranno secondo prassi.