scritto da Pierpaolo Durante - 15 Febbraio 2023 09:09

Da Caravaggio all’intelligenza artificiale

A far scattare la polemica è stata l'opera vincitrice del concorso artistico in Colorado. Il quadro - dal nome Théâtre D'opéra Spatial - è

Caravaggio: Conversione di san Paolo (particolare)

Secondo Bill Gates l’intelligenza artificiale cambierà il nostro mondo, in meglio o in peggio ancora non ci è dato sapere. Di certo nella nostra società è in atto una profonda rivoluzione poiché l’IA (intelligenza artificiale) ha invaso il settore della musica, delle comunicazioni e delle arti visive.

A far scattare la polemica è stata l’opera vincitrice del concorso artistico in Colorado. Il quadro – dal nome Théâtre D’opéra Spatial – è ambientato in un contesto futuristico e mostra riferimenti all’arte neoclassica; dall’armonia, all’assenza di dinamismo, fino ai giochi di luce. La creazione, però, non deriva dall’utilizzo di pennelli, di acrilici e di una tela ma da una scelta di parole.

L’autore Jason Allen ha trascritto testualmente ciò che aveva in mente. Le parole, inserite nel software Midjourney, sono state elaborate dall’algoritmo per realizzare l’opera.

Gli artisti accusano questo nuovo modo di fare arte come troppo semplicistico e totalmente privo di estro artistico, dannoso per chi ha impiegato tempo e studio nella realizzazione di un’opera.

La Commissione europea si sta interrogando sul funzionamento dell’intelligenza artificiale poiché, tra le infinite variabili creative, essa potrebbe incappare nella violazione dei diritti d’autore.

Invero l’IA è progettata per eludere questo problema: le reti neurali che la governano sono ad azione doppia; un motore si occupa di rintracciare le immagini dal web e l’altro le setaccia (web scraping), rimuovendo i contenuti futili e non originali. Questo processo genera un’infinità di risultati e variazioni agli stessi.

Definire l’arte è da sempre stato esercizio complesso ed oggi, forse, lo è ancor di più. Si direbbe che essa non venga definita dagli strumenti utilizzati, bensì dall’emozione che lascia nell’osservatore.

Gli artisti “canonici” e del digitale possono convivere sotto la stessa cupola della creatività: tutti possono fare arte e nel modo che sentono proprio perché Caravaggio e l’IA sono figli del cuore e della mente umana.

Diplomato al liceo classico, successivamente ha continuato gli studi laureandosi in Scienze Politiche e relazioni internazionali presso l'Università degli Studi di Salerno. Appassionato di recitazione, amante della natura ed interessato ai fenomeni della subcultura del nostro tempo.

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