Se lasci arrivare persone che non hanno un lavoro, non sai chi sono, vagano per le città, esse rappresentano un pericolo per il paese
Giuseppe Cruciani, il notissimo creatore e conduttore della trasmissione “La zanzara” che da anni delizia gli ascoltatori di mezza serata su Radio.24, l’emittente radiofonica che fa capo a “Il sole 24.ore”, non è gradito da tutti.
Il suo carattere e il suo linguaggio, che spesso è sboccato e che talvolta sfocia nel turpiloquio, lo rendono inviso a tanti; molti lo considerano un pazzoide aterosclerotico (e se non lo è magari lo fa), che noi ci permettiamo di paragonarlo a un altro personaggio pubblico, molto più noto.
Parliamo di Vittorio Sgarbi, il quale, quando va in tilt, non si controlla nemmeno se il suo interlocutore è Domineddio: ricordiamo la sfuriata che fece in una diretta TV contro Barbara Alberti, colpevole di averlo contraddetto.
Ma Cruciani è tutt’altro che stupido ed è un professionista del giornalismo con idee chiare che non si fa mettere la parola in bocca da nessuno, e che se deve contraddire un suo omologo lo fa senza alcuna remora.
Come è capitato qualche giorno fa durante la trasmissione “Diritto e rovescio” in diretta su Rete.4, condotta da Paolo Del Debbio, durante la quale si è parlato del tema degli immigrati.
Un tema molto caldo che è stato al centro del dibattito al quale ha partecipato anche Virginia Raggi, ex sindaco di Roma.
In merito al quale Cruciani è stato tranchant, sottolineando che essi sono un pericolo concreto, anche in relazione allo scarso controllo che si fa su di essi, e della eccessiva libertà ad essi concessa.
Il tema è stato al centro delle discussioni tra gli ospiti e su di esso Cruciani ha bacchettato anche la ex sindaco di Roma, Virginia Raggi: “È normale, come ogni politico lei dice ‘ho fatto questo, quest’altro, erano pronti questi progetti etc.’; evidentemente i romani non se ne sono accorti e, quando sono andati a votare, hanno scelto un altro sindaco. Ma non è questo il problema”.
“Il problema è di impostazione”, ha aggiunto il conduttore de La Zanzara. “Mi sembra che il Pd, qui rappresentato dal consigliere De Marchi, e anche i 5 Stelle nella versione di Conte, abbiano un approccio con un’accoglienza indiscriminata”.
“In questo caso, una volta che si accetta l’impostazione del ‘comunque entrano e ci dobbiamo arrendere al fatto che entrano’, ci arrendiamo anche di fronte al fatto che dimostrano questi dati”; a tal proposito Cruciani si riferiva ad una schermata che metteva in evidenza i reati commessi in Italia da parte di extracomunitari non in regola.
Cruciani ha poi spiegato meglio il suo pensiero: “Non è che gli immigrati sono cattivi, questa trasmissione spesso, e anche la destra italiana, è accusata di avercela con gli immigrati, ma qui nessuno ce l’ha con gli immigrati in quanto tali, in quanto neri, in quanto africani, in quanto slavi”.
E ha chiarito: “Il 30% dei reati è commesso da extracomunitari irregolari, mentre gli stranieri in Italia sono l’8,5% della popolazione. Ma questo non perché gli extracomunitari illegali o neri, cinesi o slavi, chiamateli come volete, sono cattivi perché sono immigrati, ma perché è normale che, se tu lasci arrivare persone che non hanno lavoro, non sai chi sono, vagano per le città, rappresentano un pericolo concreto”.
A nostro parere ciò che ha detto Cruciani non fa una piega, è una realtà sotto gli occhi di tutti, che una certa parte politica della coalizione, la Lega di Salvini chiaramente, ma anche frange di altri partiti, utilizza per alimentare i sentimenti xenofobi di parte della popolazione.
Ma le dichiarazioni di Cruciani tendono anche a contrastare il teorema che il nostro paese non può fare a meno degli immigrati perché la popolazione crescerà solo con il loro apporto.
Questo è un teorema che fa comodo all’attuale governo Meloni, durane il quale il numero degli immigrati è aumentato in maniera esponenziale (ma a tal proposito Salvini sembra non avere niente da dire e, probabilmente, utilizza l’argomento, nelle segrete stanze del potere, per sfiancare Giorgia Meloni); ma questo teorema lascia il tempo che trova.
La verità, che tanti fingono di ignorare, è che la nostra popolazione non deve crescere solo con gli immigrati, ma aumentando le nascite con idonee politiche di sostegno delle famiglie, specialmente di quelle giovani che non fanno figli per tanti motivi, partendo dalle condizioni economiche che certamente incidono pesantemente.
Il nocciolo della questione è questo, e sull’argomento qualche volta si è pronunciata la stessa premier; ma al momento in merito a questa politica tutto è fermo.
Ci si accapiglia su questioni irrisolvibili, come quella del ponte sullo Stretto di Messina (argomento che ci riserviamo di affrontare a parte) che impegnerà miliardi di euro, oltre quelli già inutilmente spesi per tenere in vita una società che finora non ha prodotto nulla, mentre quelle risorse economiche potrebbero essere utilizzate più utilmente per il paese proprio per aiutare le famiglie a fare figli.
Ci scusino i nostri lettori per queste parole crude, ma se non si pensa alla prospettiva futura del paese, anche il governo di Giorgia Meloni sarà un fallimento.
Ben vengano, quindi, gli stimoli di Cruciani e di tanti altri.