Iniziamo dall’ultima ordinanza del Governatore Vincenzo De Luca il quale, come un cane da presa, sul problema pandemia non tralascia occasione per intervenire e bacchettare a destra e a manca, specialmente in questa regione che, come e più di altre, tra i mesi di luglio, agosto e settembre si è lasciata andare, nella convinzione che la fine del confinamento significasse la fine del contagio, che il virus fosse stato sconfitto, senza capire che le esigenze del mercato erano state contemperate con quelle della salute, e si è tentato di non penalizzare ulteriormente le imprese, principalmente quelle legate al turismo stagionale; in tale ottica erano stato fatte aperture al mercato sperando che la gente fosse stata più prudente.
Si è visto com’è andata. Dalle coste liguri, scendendo per il versante tirrenico, circumnavigando quello ionico e risalendo quello adriatico fino alle coste venete, è stato una specie di assalto alla diligenza, comportamenti assolutamente fuori regola, assembramenti come e più delle altre estati, mascherine quasi inesistenti, serate in discoteca con folle danzanti strette come sardine; e anche le isole, maggiori e minori, non sono state da meno, la Sardegna più di tutte.
I contagi sono ripresi, i bombardamenti quotidiani da veri e finti esperti pure, sembra che si stia tornando alla fase una, e mentre tutti parlano e distolgono l’attenzione del pericolo incombente, il Ministero della salute e i Governatori delle regioni sono costretti a correre ai ripari.
Fortunatamente in Campania abbiamo il mastino De Luca il quale, a furia di invocare il lanciafiamme, nuova chiusura totale, e lanciare agli sprovveduti campani tuoni e fulmini come un novello Zeus, ottiene il risultato di terrorizzare, a vantaggio delle categorie più deboli e più vulnerabili.
L’ultima ordinanza regionale emanata il 29 settembre, la n. 75, è esplicita, ne riepiloghiamo sinteticamente il contenuto, precisando che essa è in vigore fino al 7 ottobre prossimo.
Sono confermate e prorogate le precedenti disposizioni delle ordinanze 72 del 22.9.2020, 73 del 25.9.2020 e 74 del 27.9.2020, in base alle quali si è obbligati a:
– indossare la mascherina anche all’aperto durante tutta la giornata, esclusi i bambini al di sotto dei sei anni e chi è affetto da patologie incompatibili con l’uso delle stesse, e durante gli esercizi fisici e sportivi all’aperto; – rispettare la distanza interpersonale; – rilevare la temperatura all’ingresso degli uffici pubblici, ai quali non si può accedere se la stessa supera i 37,5 gradi; – identificare i clienti di ristoranti, almeno uno per tavolo, dal documento di identità;- i titolari dei pubblici esercizi debbono garantire la igienizzazione delle mani; – osservare scrupolosamente protocolli di sicurezza, da parte di bar, ristoranti, cinema, teatri e spettacoli, ricevimenti di matrimoni e cerimonie varie; – a feste e ai ricevimenti non possono partecipare più di 20 persone; – tutti gli esercizi commerciali (compresi bar, chioschi, pizzerie, ristoranti, pub, vinerie, supermercati), non possono vendere con asporto di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, e non possono tenere in funzione distributori automatici delle stesse dalle ore 22,00; – gli stessi, le possono vendere al banco o ai tavoli fino alle ore 22,00; – dalle 22,00 alle 6,00 del mattino seguente è vietato il consumo di alcolici nei luoghi pubblici: – è sospesa l’attività di sagre e fiere e ogni attività o evento il cui svolgimento o fruizione non si svolga in forma statica e con postazioni fisse ; – non si può accedere ad automezzi di trasporto passeggeri se non si indossano le mascherine; – chi ne è sprovvisto deve essere multato e invitato a scendere immediatamente, se si rifiuta l’automezzo non deve proseguire e debbono essere chiamate a intervenire le Forze dell’ordine.
Ovvia la raccomandazione alle Forze dell’ordine di assicurare i controlli, e purtroppo qui casca l’asino!
Analoga ordinanza è stata emanata anche nella Regione Calabria, altre Regioni sembra stiano pensando di adeguarsi.
Sembra che si stia tornando alla Fase uno, e non è escluso un nuovo periodo di confinamento, da parte del Governo Centrale o di quelli Regionali, se la situazione dovesse continuare a peggiorare.
La situazione nel mondo
Le preoccupazioni che hanno portato alle nuove limitazioni sono condivise da esperti mondiali, uno per tutti Anthony Fauci, uno dei massimi esperti mondiali di malattie infettive, il mal tollerato collaboratore di Donald Trump, il quale pochi giorni fa ha ammesso errori commessi anche nel recente passato, quali, ad esempio, la sottovalutazione degli asintomatici, in merito ai quali il 23 scorso ha affermato, in una lunga intervista rilasciata alla prestigiosa rivista internazionale “Bmj – British Medical Journal”: “Sui contagiati da coronavirus Sars-CoV-2 asintomatici abbiamo sbagliato. Quello che non sapevamo all’inizio era che circa il 40-45% dei casi è asintomatico. E recenti studi mostrano che forse fino al 50% delle trasmissioni avviene da una persona asintomatica a una persona non infetta. Non possiamo ignorare la infezione asintomatica da Sars-Cov-2, perché questa è una componente importante dell’epidemia. A volte capita di fare una dichiarazione sulla base dei dati che si hanno”.
Inizialmente, infatti, era stato detto che gli asintomatici non sembravano guidare la pandemia, e che la trasmissione da loro appariva rara.
Ora Fauci, con grande umiltà, si corregge: “Una delle cose che ho imparato nel corso degli anni è che devi essere abbastanza umile e sufficientemente flessibile, man mano che i dati si evolvono, per cambiare le tue linee guida e le raccomandazioni”.
E conclude: “Credo che finirà con un vaccino efficace e sicuro che alla fine sarà ampiamente distribuito in tutto il mondo. Ma questo deve avvenire insieme alle misure di salute pubblica. Il semplice debutto del vaccino non basta a mettere la parola fine. Non si fa solo con un vaccino, si deve agire con il vaccino insieme alle misure di salute pubblica, fino a quando l’ombrello di protezione globale non sarà aperto su tutto il mondo. E questo non succederà tra pochi mesi, probabilmente ci vorrà un anno o 2″.
Fauci ha poi dato qualche speranza, assicurando che è vicina la “Fase 3” della sperimentazione del vaccino J&J, il primo a iniezione singola.
“Quattro candidati vaccini per Covid-19 sono alla fase 3 dei test clinici negli Stati Uniti a poco più di 8 mesi di distanza dall’identificazione del coronavirus Sars-CoV-2. Questa è un’impresa senza precedenti per la comunità scientifica, resa possibile da decenni di progressi nella tecnologia dei vaccini e da un approccio strategico coordinato tra governo, industria e università”.
Il prodotto sviluppato da Johnson & Johnson verrà testato su 60mila persone. “È probabile che più regimi vaccinali anti Covid saranno necessari per soddisfare il bisogno globale. Il candidato Janssen ha mostrato risultati promettenti nei test in fase iniziale e può essere particolarmente utile nel controllo della pandemia se si dimostra essere protettivo dopo una singola dose”, ha sottolineato Fauci.
La situazione in Italia
Il 27 settembre 2020 Anthony Fauci, intervistato da Repubblica in merito alla situazione italiana, ha lasciato a bocca aperta in merito alla situazione nel nostro paese, lasciando tramontare la speranza che da noi il problema si risolverà entro pochi mesi.
“Il vostro Paese è stato colpito duramente. E il banco di prova è ora. Man mano che l’economia riparte, bisogna che tutto sia fatto con grande sapienza. Quello che sta succedendo in Spagna, e per molti versi anche in Francia, è molto preoccupante. L’Italia deve fare attenzione. La ripartenza delle attività deve essere cauta e graduale”, ha ammonito.
“Facciamo i bravi -ha detto- il ritorno alla normalità non avverrà prima di Natale 2021, e in alcune aree del mondo ci vorranno ancora quattro anni”.
Quindi, pure non avendo dubbi sulla sconfitta del virus, prevede che in Italia dovremo ancora soffrire fino a Natale 2021, mentre a livello mondiale ci vorranno ancora quattro anni.
Tuttavia Fauci non ha dubbi sulla sconfitta della pandemia: “Ce la faremo, e lo faremo grazie a una combinazione di vaccini sicuri ed efficaci e di politiche sanitarie adeguate. Tutto dipende da una serie di fattori, primo di tutti il vaccino e la sua efficacia: lo avremo rapidamente e sarà distribuito nel corso del 2021. Quindi se le persone continueranno a comportarsi in modo adeguato e saranno vaccinate, da qui a un anno cominceremo a esserne fuori. Magari non del tutto e in tutto il mondo: questo non potrà accadere prima di quattro anni. Però non ci sono garanzie. Ci sono tanti vaccini in sperimentazione in tutto il mondo. E il fatto che stiano dimostrando di essere efficaci nell’indurre reazioni immunitarie permette di essere cautamente ottimisti. Alla fine, uno sicuro ed efficace ci sarà. Quindi spero che per il Natale 2021 potremo tornare a una qualche forma di normalità”, ha concluso Anthony Fauci.
Con buona pace di tutti gli stupidi che si illudono che oramai il virus non esiste più, e purtroppo sono tantissimi.
La conclusione è che, quando due eccellenze ipoteticamente si incontrano, uno perché massimo virologo mondiale, l’altro perché uno dei più affidabili amministratori italiani per il contrasto alla diffusione del virus, non possono che venire cose buone per la popolazione, checché ne dicano i detrattori e gli agnostici (da Treccani “agnostico, chi rinuncia ad approfondire la conoscenza di fatti, dottrine o altre realtà nel campo religioso, politico, sociale, culturale, ecc., nella loro vera essenza e nel loro preciso valore”) impenitenti.
2 ottobre 2020 – By Nino Maiorino
Proprio oggi, venerdì 2 0ttobre, nel mentre veniva pubblicato questo articolo, il Governatore De Luca e l’Unità di crisi della Regione si sono incontrati con Confcommercio, Confesercenti, Federalberghi, Aicast e Federmed in merito al blocco ad eventi e cerimonie con più di 20 persone disposto con l’Ordinanza n. 75, che produrrebbe effetti devastanti su ristorazione, ricettività e commercio.
De Luca ha dovuto ammettere la validità delle motivazioni degli interlocutori e si è impegnato a rimuovere il blocco, contemporaneamente al rafforzamento delle prescrizioni di sicurezza per lo svolgimento delle cerimonie, come l’obbligo di comunicare preventivamente all’Unità di crisi lo svolgimento delle stesse.
Il tutto è stato pubblicato alle ore 20 circa in un altro articolo su questo stesso giornale: ho ritenuto doverosa questa appendice al mio scritto per evitare di creare confusione nei nostri attenti lettori.