scritto da Nino Maiorino - 25 Novembre 2024 06:35

Cose così, la cultura in Italia

 

Certamente con questi personaggi non vediamo come possa la cultura italiana tornare al livello delle epoche d’oro, gli anni in cui chiamarci italiani era un onore, e ci sentivamo orgogliosi di farlo.

Poi con la cosiddetta “seconda repubblica” (non si è mai capito perché seconda, forse un inconsapevole riconoscimento di inferiorità) cademmo nelle mani di Silvio il quale, a conti fatti, dimostrò di non essere stato manco il peggiore, considerate le tante mezze calzette che lo hanno seguito.

La discesa è proseguita inarrestabilmente, considerato un quali mani siamo oggi, e la bistrattata Giorgia ha dimostrato di non essere la peggiore.

Se la Giorgia facesse un esame di coscienza e tirasse le conclusioni dovrebbe “piangere in cinese”, prendersi a schiaffi da sola per la banda di cui si è circondata, darsi parecchi pizzicotti sulla pancia, riunire i suoi ministri, vice, collaboratori e portaborse, fare una cernita tra il grano e l’oglio, di biblica memoria, e bruciare a fuoco lento il famigerato “fogliame”.

Parlavamo prima di cultura, e abbiamo un Ministero apposito il quale, pomposamente denominato Ministero per i beni e le attività culturali (MIBAC).

Fino a qualche mese fa era affidato a Gennaro Sangiuliano, per gli amici “Gennarino”, il quale, nei circa 24 mesi di reggenza, ne ha dette e fatte di cotte e di crude, per poi cascare su una buccia di banana, visto che una certa signora Boccia, della quale Gennarino si era invaghito, gli preparò una “trastola”, purtroppo negativa, che lo costrinse a dimettersi.

Poi la vicenda si conclusa a “pesci in faccia” come si dice in partenopeo, a carte bollate, ma questa è un’altra storia della quale attendiamo l’epilogo.

Povero Ministero della Cultura, si disse allora, e tutti sperarono che il successore riportasse prestigio alla cultura nostrana.

Macchè!

Il subentrato Alessandro Giuli, “Sandrino” per gli amici, che subentrò lo stesso giorno delle dimissioni di “Gennarino”, e del quale Giorgia ha osannato cultura, buon senso, ecc. ecc. ecc., sembra sia una specie di aquila senza ali, e in poco più di due mesi ne ha fatte e dette di tutti i colori, tanto da far impallidire la stessa Giorgia che probabilmente si è data qualche ulteriore pizzicotto sulla pancia.

Lo spiega meglio di tante parole la pubblicazione di Dagospia, che introduce questo scritto.

Noi suggeriamo a Giorgia di fare prima di tutto benedire, da qualche “Alto” prelato, non solo il Palazzo del Collegio Romano, sede del Ministero, ma pure tutto il personale che ivi alloggia; probabilmente solo così quel ministero, troverà la giusta strada.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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