Chi sono i re Magi? La loro identità tra storia e mito

Chi erano i re Magi? E perchè si chiamavano così?
La loro presenza è immancabile nei presepi cristiani di tutto il mondo. Il loro arrivo a Betlemme viene ricordato il 6 gennaio, festa dell’Epifania e si dice che i loro nomi fossero Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. I Re Magi, personaggi affascinanti, per la tradizione occidentale sono la rappresentazione dei popoli pagani, la ‘primitia gentium’ venuti ad adorare il Bambino, riconosciuto come unico Dio.
Dei quattro evangelisti soltanto di Matteo parla del viaggio dei Magi e della loro visita a Betlemme: “Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo»”. (Mat 2,1)
Nessun altro evangelista riporta questo episodio. Matteo non dice che fossero re, nè quanti erano e neanche fa i loro nomi. Parla di Magi venuti da Oriente guidati da una stella. Quindi erano degli astrologi.
Quanti furono a partire dal lontano Oriente per dirigersi a Betlemme? Sempre Matteo spiega che, arrivati, si prostrarono davanti a Gesù e gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. Da qui, dai tre doni portati al Messia appena nato, è stato poi arbitrariamente dedotto che fossero tre.
Sono stati i Vangeli apocrifi a dare maggiori dettagli sui Magi. Quanti erano? Il numero varia. Nelle pitture delle catacombe romane sono 2, altre volte sono 4, certe volte anche 6; i popoli Siriani ed Armeni li portano a 12. L’esegesi del numero tre dà diverse interpretazioni: le tre vite dell’uomo, le tre epoche della storia, le tre razze umane.
Cosa portarono in dono a Gesù? Secondo un testo apocrifo del V secolo, il cosiddetto Vangelo armeno dell’ Infanzia, oltre alle pietre e ai metalli preziosi, vennero offerti dai Magi a Gesù anche spezie e rari profumi, libri sacri e olii medicamentosi.
Nel Medioevo la leggenda dei Magi si era andata sempre più accrescendo, grazie anche a un grande personaggio dell’epoca come Federico Barbarossa che ne ha incentivato il culto, e ognuno di essi aveva acquisito delle caratteristiche proprie.
Ma chi erano e da dove venivano precisamente questi Magi? Secondo Erodoto, i Magi (o Maghi) erano una tribù della Media stanziati al nord della Persia (l’odierno Azerbaigian), sacerdoti della religione mazdaica esperti in astrologia, nell’interpretazione dei sogni e nella magia. Studiavano le stelle e ne scrutavano i segni, erano conoscitori delle posizioni e dei movimenti degli astri nella volta celeste. Su questo concorda anche Papa Ratzinger che li ha così definiti: “Appartenenti alla casta sacerdotale persiana, forse erano astronomi. Erano sapienti venuti dall’Oriente.”
Marco Polo nel Milione scrive di aver visitato la loro tomba nella città persiana di Saba, ma secondo la tradizione le sepolture dei Magi erano state rinvenute da Sant’Elena durante un pellegrinaggio in Terra Santa e portate a Costantinopoli, nella chiesa di Santa Sofia, per poi essere trasferite a Milano. Quando Federico Barbarossa si impadronì della città, fece trasportare le reliquie a Colonia, dove ancora riposano – di chiunque esse siano – in una cappella del duomo.
Altre reliquie sono presenti nella Parrocchia di Brugherio, grazie al dono di Sant’Ambrogio, vescovo di Milano, che le regalò alla sorella Marcellina. Tre ossicini di falangi prelevate dalle dita dei Magi, che furono sistemati nella chiesetta del convento dove viveva Santa Marcellina con altre monache benedettine. Le reliquie rimasero dimenticate nel monastero fino al 1613. Dopo oltre 400 anni, il cardinale Federico Borromeo ne dispose il trasferimento solenne nella Parrocchiale di Brugherio, dove sono tuttora custoditi in un artistico reliquiario.