Certamente non è una preoccupazione ricorrente, se non per i proprietari degli amici a quattro zampe che si trovano ad affrontare il problema quasi quotidianamente e comunque ogni volta che decidono di andare al ristorante o in pizzeria.
Ai proprietari di un cane sarà di certo capitato che sia stato negato l’accesso al loro amico a quattro zampe in un ristorante, mentre magari un altro ristoratore gli aveva perfino offerto una ciotola.
Chi non ha mai posseduto un cane non sa che per il proprietario dell’animale la decisione di andare al ristorante o in pizzeria diventa molto sofferta, se non lo può lasciare in accudimento ad altri, per due motivi.
Il primo è quello sentimentale in quanto il cane è un animale che ti coinvolge affettivamente al punto da provare dispiacere a chiuderlo in casa, o in giardino, per andare al ristorante; e se pure lo fai non ti godi la cena, peggio ancora se ci vai in compagnia, motivo per il quale la serata può protrarsi oltre il dovuto, e il padrone dell’amico a quattro zampe ha sempre il pensiero della povera bestia che ha lasciato all’addiaccio in giardino, se d’inverno, oppure ad abbaiare o a guaire dietro la porta in attesa del suo rientro.
L’altro motivo dipende dalla conoscenza del locale: se si sa che non consente l’ingresso ai cani, si può decidere di non partecipare alla cena, oppure di lasciare l’animale a casa con le conseguenze anzidette.
Diverso è se il locale accetta i cani, in tal caso non ci sono problemi.
Ovviamente c’è il problema della compatibilità dell’animale con il locale; ci sono cani che, pur di restare accanto al padrone, si accucciano tranquillamente sotto il tavolo al punto che, spesso, nemmeno ai tavoli vicini si accorgono che c’è; ma ci sono anche animali più esuberanti che si agitano e creano problemi agli altri commensali; in tal caso è bene che il padrone non li porti, perché rischierebbe che lo stesso ristoratore si dolga del fastidio.
Ma vediamo, nel dettaglio, cosa prevedono leggi e norme in proposito.
Guardando la situazione da questo punto di vista sembra esserci confusione aL riguardo e viene spontaneo chiedersi quale sia la posizione della legge a riguardo: insomma, i cani possono entrare al ristorante oppure no?
Una risposta affermativa potrebbe consentire al proprietario di opporsi al divieto, mentre una negazione porrebbe in difficoltà sia il proprietario che il ristoratore accondiscendente.
Come vedremo, la risposta è nel mezzo, ma per arrivarci serve approfondire un quadro normativo apparentemente disomogeneo.
I cani possono entrare nei luoghi pubblici, quindi anche al ristorante?
La prima contestazione che viene in mente ai proprietari dei cani quando un ristoratore vieta loro l’entrata è spesso dovuta a un presupposto errato. Di frequente, infatti, ci si riferisce ai servizi di ristorazione, che siano veri e propri ristoranti, bar o fast-food, come luoghi pubblici, sebbene per la legge non sia esattamente così.
È infatti incontrovertibile che nessuno al di fuori degli Enti autorizzati possa regolamentare l’accesso dei cani o di altri animali nei luoghi pubblici.
Di norma, peraltro, la presenza dei cani nei luoghi pubblici non è stata mai negata, ma piuttosto subordinata al rispetto di alcune condizioni, ad esempio l’obbligo di guinzaglio. Questo, però, non vale per il ristorante, il quale non è un luogo pubblico bensì un luogo aperto al pubblico.
Questo significa sostanzialmente che l’accesso è consentito al pubblico, ma le facoltà del proprietario (che per l’appunto non è un ente pubblico) rimangono in quanto tali. La differenza fra luoghi pubblici e luoghi aperti al pubblico non è direttamente specificata dalla legge, i principi che la riguardano possono essere desunti senza troppa fatica dalla Costituzione e dal diritto penale.
La regola generale è che il luogo aperto al pubblico costituisce una proprietà privata e pertanto può essere circoscritto dal proprietario. In sintesi, questo significa che ogni ristorante può decidere se far entrare o meno i cani al proprio interno, sempre nel rispetto dei regolamenti locali.
Cani al ristorante, cosa dice la legge
Abbiamo appurato che nessuna legge prevede in modo esaustivo l’entrata dei cani nei ristoranti o in altri luoghi aperti al pubblico, ciononostante i regolamenti locali possono disciplinare la materia in modo più preciso (senza mai, tuttavia, minare la discrezionalità del proprietario).
In particolare, esistono delle ordinanze comunali dedicate appositamente alla regolamentazione della convivenza tra uomini e animali. Si tratta dei “Regolamenti comunali per la tutela e il benessere degli animali”, con i quali il Sindaco può regolamentare l’accesso dei cani nei luoghi pubblici e in quelli aperti al pubblico.
Il Regolamento può quindi consentire l’accesso dei cani in entrambi i luoghi, ma senza per questo obbligare i titolari di proprietà privata ad adeguarsi, si tratta di una mera possibilità. Per fare un esempio, il Regolamento comunale di Matera ammette ai cani l’accesso ai luoghi pubblici e aperti al pubblico purché abbiano un guinzaglio non superiore a 1,5 metri.
Questo significa che i ristoranti di Matera possono accettare i cani al loro interno (chiedendo ai proprietari di tenerli al guinzaglio) oppure no, comunicando preventivamente questa scelta al sindaco e al Servizio di tutela degli animali.
È quindi importante sottolineare che il Regolamento può vietare l’accesso dei cani nei luoghi aperti al pubblico, obbligando i proprietari ad adeguarsi, mentre può solo ammettere il contrario senza essere vincolante. Questo principio si applica anche per le eventuali precisazioni contenute nell’ordinanza (obbligo di guinzaglio, mascherina e simili).
Cani al ristorante, le norme igienico-sanitarie da rispettare
Ciò che invece è strettamente vincolante per i ristoratori è il rispetto delle misure igienico-sanitarie. In particolare, il manuale stilato dalla “Federazione italiana pubblici esercizi” vieta l’accesso degli animali nei luoghi adibiti alla preparazione, alla conservazione e al trattamento dei generi alimentari.
Di conseguenza, il cane non potrà essere mai ammesso nelle cucine, mentre per le zone adibite al consumo si lascia libertà al proprietario (purché il Regolamento comunale non sia contrario).
Questo obbligo si traduce anche nella progettazione di spazi adibiti, qualora si volessero ammettere i cani nel ristorante ma non ci sono adeguate divisioni fra le aree.
In sintesi, per sapere se il cane può entrare al ristorante bisogna chiedere al proprietario del locale e, nel caso, fare un controllo presso il “Servizio di tutela degli animali” del territorio di competenza.