scritto da Nino Maiorino - 17 Dicembre 2022 06:59

Aumenti illeciti di luce e gas

foto Angelo Tortorella

Vi sono notizie che, in un periodo estremamente critico come quello attuale, nessuno vorrebbe dare: starebbe a significare che, così come la popolazione, che è composta da singoli individui che soffrono e tirano la cinghia per andare avanti, anche chi ad essi fornisce i servizi indispensabili, come luce a gas, si rendesse conto delle sofferenze degli stessi.

Ma evidentemente per alcuni la popolazione è un termine estremamente vago, che probabilmente trae in inganno, e a tale termine non associa quei milioni di individui che, appunto, soffrono e tirano la cinghia.

E’ appena stata divulgata la notizia che l’ANTITRUST, che, a tutela della popolazione, sorveglia l’applicazione delle norme antimonopolistiche a garanzia della corretta e leale concorrenza sui mercati economici, il 13 scorso ha emanato un comunicato stampa, ufficializzando di aver avviato, fino a questo momento, sette procedimenti nei confronti di altrettante società fornitrici di energia elettrica e gas sul mercato libero, che rappresentano circa l’80% dei fornitori del mercato: trattasi di società primarie come Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie.

Le stesse avrebbero assunto una intesa, ai danni dei consumatori, finalizzata a applicare, nelle forniture di gas e luce, prezzi ingiustificatamente maggiorati, senza preavvertire i loro clienti.

Oppure, fingendo che i prezzi sarebbero stati aumentati, avrebbero turlupinato la clientela confermando le condizioni in vigore al fine di evitare che le offerte di altri gestori potessero essere prese in considerazione.

Pochi sanno che le norme sospendono, dal 10 agosto scorso fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare in peggio il prezzo o le condizioni di fornitura, sia le relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.

A qualcuna delle sette indagate viene contestata anche la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo delle condizioni peggiorative giustificate della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso.

Sulla base dei dati forniti dalle stesse imprese, risulta che i consumatori, i condomìni e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione sono 7.546.963, di cui circa 2.667.127 avrebbero già subito un ingiustificato aumento di prezzo.

Le imprese dovranno, quindi, sospendere l’applicazione di nuove condizioni peggiorative, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022 e, dovranno comunicare all’Autorità le misure che adotteranno al riguardo.

L’Antitrust ha disposto che entro sette giorni, le imprese potranno difendersi e l’Autorità potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari.

L’Antitrust, inoltre, ha chiesto il ripristino di prezzi e condizioni applicati prima del 10 agosto 2022, annullando in tal modo eventuali aumenti applicati.

Cosa può fare l’utente – Se l’utente vuole contestare una comunicazione di modifica contrattuale, deve accertarsi che questa sia stata inviata dopo il 10 agosto 2022, giorno in cui è entrato in vigore il decreto Aiuti-bis che congela gli aumenti. Detto ciò, tutto dovrebbe avvenire in maniera automatica. Questo perché l’Antitrust ha chiesto espressamente alle compagnie di ripristinare la situazione precedente il 10 agosto 2022.

Ovviamente, prima di ogni altra cosa l’utente dovrà controllare, sulla base delle bollette fatture ricevute, che non ci sia stato aumento di prezzo o peggioramento di condizioni contrattuali dopo tale data.

Se ciò è avvenuto, deve contestare l’abuso, prima telefonicamente e poi per iscritto, dopo di che deve attendere una lettera in cui viene comunicato il ritorno al precedente prezzo e l’annullamento delle nuove e illegittime condizioni praticate.

Se ciò non avviene potrà inviare una lettera di richiesta riduzione bolletta entro un arco di tempo da stabilire.

Ma, indipendentemente da tutto ciò, il consumatore attento deve essere sempre guardingo e controllare, a ricezione delle bollette, che le condizioni di fornitura siano rispettate.

E alla fine, se proprio le cose non lo convincono, può sempre interpellare un altro gestore per fare un confronto; sul web pullulano i siti di consulenti che gratuitamente forniscono i loro servizi perché, nella maggior parte dei casi, sono intermediari plurimandatari e si assumono anche l’onere di assistenza nel passaggio ad altro fornitore.

Il libero mercato favorisce la concorrenza e quest’ultima avvantaggia il consumatore.

Il trasferimento da un gestore all’altro è sempre gratuito.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.