Auguri Totò, 125 anni di te
In tanti ignorano che c'è uno stretto legame tra il principe della risata e la città di Cava de' Tirreni.
Il 15 febbraio 1898, nacque Totò, il Virgilio del ‘900, nel Rione Sanità di Napoli.
Per la precisione a Santa Maria Antesaecula, centoventicinque anni fa, vide la luce colli che divenne in seguito il genio indiscusso e idolo incontrastato dei Napoletani e non solo.
In tanti ignorano che c’è uno stretto legame tra il principe della risata e la città di Cava de’ Tirreni.
Totò fu frutto di una relazione clandestina della madre Anna Clemente con il marchese Giuseppe De Curtis. I De Curtis furono una antichissima famiglia longobarda originaria della zona fra Salerno e Cava de’ Tirreni. Il ramo cavese del clan si radicò nel casale che ancora oggi è denominato “Li Curti”, nella località situata vicino la frazione Sant’Arcangelo.
Negli anni ’60 vi fu una contesa tra l’attore e l’Amministrazione comunale cavese a causa del ritratto di un suo antenato, Camillo vice cancelliere del regno, avvocato del R. patrimonio, Presidente della Regia Camera della Sommaria e Reggente del Supremo consiglio d’Italia nella corte cattolica, conservato a Palazzo di Città. Si racconta che Totò fece di tutto per entrare in possesso del quadro. Venne, infatti, a Cava per chiedere ad Eugenio Abbro, il sindaco di allora, di vendergli il ritratto. Alcuni dipendenti comunali dell’epoca raccontano che Totò disse di essere disposto a pagare qualunque cifra pur di entrare in possesso dell’opera. Fu, quindi, indispettito dal rifiuto del Sindaco, che gli rispose che l’opera era patrimonio inalienabile della città.