Riteniamo che uno dei compiti della stampa, specialmente quella on-line (che raggiunge un maggior numero di persone), sia di segnalare ai lettori i tentativi di truffe, specialmente quelli ai danni di persone di una certa età, più esposte a dare credito a pseudo consulenti, i quali spesso operano prima telefonicamente, fissano un appuntamento, quasi sempre in orario nei quali si presume che a casa non ci siano altre persone, ad esempio a metà mattinata.
Segnalo questo nuovo caso di tentativo inconsueto di truffa fatto al sottoscritto, che pure segue continuamente e con attenzione questa casistica.
Ho recentemente trasferito le mie utenze di luce e gas ad un altro gestore, dal quale ho ricevuto regolari fatture, già addebitatemi in conto: per evitare seccature preferisco usare questa procedura fornendo il mio Iban; e non si corre alcun rischio perché, all’occorrenza, se ci si accorge che qualcosa non va, si può andare in banca, annullare l’ordine di addebito automatico e, entro 8 settimane, farsi rimborsare dalla banca la somma non dovuta.
Mi è giunto, dopo qualche mese dal cambio del gestore, una “strana” telefonata da un pseudo “Ufficio Distribuzione”: è molto importante tener presenti questi termini perché altrimenti non si capisce il meccanismo che andrò a spiegare.
L’interlocutore che mi informa di aver riscontrato una anomalia contrattuale che mi penalizzerebbe.
Chi chiama è una certa Alessia D….., la quale mi riferisce di essere una incaricata dell’ “Ufficio Distribuzione” dell’energia, che ha rilevato una anomalia nella fatturazione, in base alla quale la società che mi fornisce la corrente elettrica mi ha penalizzato.
Per risolvermi il problema mi fissa un appuntamento, per il giorno successivo, con un “consulente”, tale Antonio Pa…. (mi scuseranno i lettori se non esplicito i cognomi, non vorrei trovarmi con qualche denunzia da parte di omonimi), il quale sarebbe venuto a controllare il contatore, la fattura, e avrebbe sistemato il tutto tutto a posto.
La telefonata, come poi ho appurato, è un tentativo di truffa, che sono riuscito a bloccare in quanto sono abbastanza pratico della problematica, ma chi non è a conoscenza può facilmente diventare una vittima inconsapevole.
Bisogna tenere conto del seguente meccanismo.
Il fornitore che ti dà l’energia elettrica, ad esempio Enel, al quale si paga la fattura, non ha nulla a che vedere con la “Distribuzione dell’energia”, in quanto è solo un intermediario tra la “Distribuzione” e l’utente finale.
La cosa funziona in questo modo: la “Distribuzione” vende al fornitore, ad esempio “Enel”, l’energia elettrica, il quale poi la rivende a me, utente finale.
Il meccanismo finanziario è questo: Il “Distributore” si fa pagare l’energia da “Enel”, che poi la rivede a me la fa pagare, ovviamente ad un prezzo superiore a quello che paga al “Distributore”, altrimenti non ci guadagnerebbe nulla. Il meccanismo è un tantino più complesso, perché a parte l’energia consumata, nella fattura sono inserite altre spese, come gli “oneri di sistema”, eccetera, e pure il rateo mensile del canone TV: cose che il nostro fisco si è inventato per spillare soldi ai cittadini.
Ma non voglio appesantire il discorso, portando fuori strada i lettori.
“Il Distributore” non entra mai nel merito dei contratti, e se ha bisogno di controllare o sostituire il contatore (cose legittime) non avverte mai telefonicamente, ma tramite sistemi che garantiscano la massima sicurezza all’utente.
Il tutto, poi, mi è stato anche confermato dall’attuale mio fornitore, che ho immediatamente informato dell’accaduto, segnalando nominativi e recapito telefonico, al quale nessuno risponde.
Ovviamente queste cose debbono sempre essere segnalate, pure telefonicamente, alle FF. OO. , per molteplici ragioni: =è dovere civico del cittadino mettere in condizione le FF.OO. di monitorare i tentativi che i truffatori escogitano; =è dovere civico mettere in condizione le FF.OO. in condizione di intervenire prontamente, cosa che spesso fanno in totale anonimato per non mettere sul chi-va-la i truffatori; = è anche dovere civico di mettere in condizione le FF.OO. di risalire, con i loro mezzi informatici, alla provenienza delle telefonate, ovviamente fornendo loro i numeri di telefono di chi ha chiamato; =è, ove mai la truffa dovesse effettivamente verificarsi, è più tutelante per il cittadino la preventiva segnalazione.
Ma la cosa ha avuto un seguito. Il giorno dell’appuntamento, all’ora fissata, il pseudo “consulente” mi ha telefonato per chiedermi se ero in casa.
Ovviamente, forte della risposta datami dal mio fornitore, mi sono rifiutato di riceverlo, e la sua reazione mi ha messo in difficoltà; mi ha riferito, infatti, che egli non ha nulla a che vedere con il “Distributore”, ma è solo un consulente del mio fornitore incaricato di monitorare la rispondenza del contratto alle esigenze familiari.
A questo punto ho richiamato il mio fornitore, chiedendo delucidazioni in merito e fornendo le generalità del consulente, e chiedendo se facesse parte della organizzazione: risposta negativa.
Io sono convinto di non essermi sbagliato, ma se dovessi essere richiamato certamente non risponderei e bloccherei il telefono inserendo il numero nella cosiddetta “lista nera”.
La conclusione: non è mia intenzione allarmare i lettori, ma solo un invito a stare attenti, a non abbassare mai la guardia, perché le brutte sorprese sono sempre dietro l’angolo.