Brevi considerazioni, di poche righe, sulle follie quotidiane.
Terrorismo di pseudo esperti scienziati tramite la TV
Sono stato costretto a inviare alla Rai-Tv-1 una formale protesta, per far cessare il bombardamento quotidiano col quale nella trasmissione “La vita in diretta”, pseudo esperti scienziati terrorizzano i milioni di telespettatori, specialmente … trici, che prendono per oro colato tutte le fandonie che dicono.
Da qualche settimana tali personaggi, lautamente pagati, raccomandano di fare subito il vaccino antinfluenzale che sarebbe indispensabile per prevenire il contagio da CoroNavirus.
Questo il testo della diffida: “Nella trasmissione LA VITA IN DIRETTA su Rai 1 da parecchi giorni pseudo super esperti invitato i telespettatori a fare subito il vaccino antinfluenzale che normalmente viene fatto ad ottobre. Questo è terrorismo puro che colpisce specialmente le categorie di più deboli, anziani che sono già preoccupati per la pandemia e per altri mille problemi. … Vi invito, pertanto, a non far divulgare tali false notizie per evitare ulteriori traumi alle famiglie”.
L’Asl, il medico curante e le farmacie, ai quali mi ero rivolto, mi hanno preso per pazzo quando ho chiesto se era pronto il vaccino: sarà pronto al più presto a inizio ottobre. E ho fatto anche una figuraccia.
La Tv ha risposto con un interlocutorio: “Gentile utente, abbiamo preso in carico la tua segnalazione, ti risponderemo nel minor tempo possibile”.
Ovviamente sto ancora aspettando, ma un risultato l’ho ottenuto; da allora i super esperti non sono più comparsi in quella trasmissione.
E così anche qualche familiare, che quotidianamente mi assillava di voler fare il vaccino, si è tranquillizzato.
Docenti e controlli sanitari
E’ incredibile che coloro che dovrebbe insegnare agli studenti le buone regole di comportamento, personale e sociale, siano i primi a sottrarsi agli obblighi di responsabilità.
Come quei prof. che rifiutano di sottoporsi agli accertamenti sanitari preventivi all’apertura delle scuole per garantire che almeno in quel momento non siano infetti e non abbiano contratto il virus in precedenza.
Sta a significare che pure nella categoria degli “Educatori” ci sia da fare un distinguo tra quelli affidabili che credono al loro lavoro come missione, da quelli che lo fanno solo per lo stipendio ufficiale, che poi arrotondano con qualche altra cosa: lezioni private, libere professioni e quant’altro.
Il Ministro della salute e la Ministra dell’istruzione dovrebbero rendere obbligatori tali controlli e impedire, ai docenti che li rifiutino, di entrare in classe; anzi sarebbe meglio che li licenziassero, si libererebbero di un bel po’ di zavorra.
Odori e sapori della natura
Che bei tempi quelli della fase 1, quella del Lockdown, quella dell’ “Io resto a casa”, che costringeva tutti a rimanere segregati tra le quattro mura domestiche e ad uscire solo per urgenti e improrogabili necessità.
Ci sentivamo come prigionieri, tutti impauriti dalla crescita quotidiana dei contagi, bersagliati dalla catastrofiche trasmissioni televisive che ci bombardavano con numeri di infettati, di ricoverati, di intubati, di morti, e ci scuotevano con le immagini delle colonne di automezzi militari che aiutavano a smaltire i cadaveri dei deceduti.
Ovviamente dire “bei tempi” è una perifrasi per far tornare alla mente quel periodo, che allora sembrava totalmente negativo, e infatti lo fu; ma qualche beneficio pure lo portò, quale, ad esempio, quello dell’alleggerimento dell’inquinamento atmosferico: auto in garage, traffico quasi inesistente, e, come conseguenza, aria pulita, cielo terso, colori della natura tornati, appunto, naturali, odori e profumi che finalmente si risentivano.
Ricordo il buon profumo dell’erba, che avevo dimenticato perché da anni le narici non lo percepivano più; e il cielo terso di azzurro smagliante, e il sole non coperto da foschia o smog.
Alziamo ora gli occhi al cielo: il colore azzurro è scomparso, il sole è coperto da una cortina fumogena, in alcuni momenti sembra di essere a Pechino.
Andiamo in giro per le frazioni, l’odore dell’erba non si sente più, per sentire il profumo di un fiore devi solo andare in una serra, e pure lì fai fatica.
Che bel tempi, quelli del confinamento.
Lezioni anticontagio
L’altro ieri, girando per Cava, mi sono divertito.
Ho avvicinato diversi gruppetti di ragazzi e ragazze, che si scambiavano innocenti effusioni dinanzi ai bar, in piedi o seduti ai tavolini, tutti senza mascherina, gettandosi uno addosso all’altro.
Mi sono avvicinato dicendo: “Ma perché non state più vicini, così vi contagiate meglio”.
Mi hanno guardato come un extraterrestre, qualcuno ha pure fatto finta di mortificarsi, ma quando sono ripassato dopo pochi minuti, era tutto come prima, se non peggio.
In verità erano in buona compagnia perché pure molti adulti non erano da meno, ma a essi ho solo gridato “mascherine, mascherine!”, qualcuno mi ha guardato storto, son certo che qualche altro mi abbia mandato al diavolo, ma in silenzio.
Qualcuno ha detto che il Sindaco se ne “straimpippa”, termine che Treccani non prevede, ma che rende bene il concetto; ho risposto che in questa fase il Sindaco a tutto pensa tranne che a intervenire, sarebbero voti persi.
Poi ho pensato che probabilmente si potrebbe fare una denuncia al Comandante dei Vigili Urbani per mancata tutela della salute pubblica, inosservanza delle disposizioni di legge e responsabilità per la diffusione dei contagi.
Ci spero tanto.