Anna Iberti, la ragazza icona della nascente Repubblica Italiana
Soltanto nel 2016 si è scoperta l’identità della protagonista della fotografia, grazie a un’inchiesta del quotidiano la Repubblica: la bellissima ragazza anonima finalmente ha un nome: si chiama Anna Iberti
E’ diventata l’immagine simbolo di quel 2 giugno del ’46, quando l’Italia decise di diventare una Repubblica, dando, per la prima volta, il diritto di voto anche alle donne.
Nell’immaginario collettivo è una figura iconica, cristallizzata nel tempo e nello spazio quel volto sorridente di ragazza che sbuca dalla prima pagina del Corriere della Sera – che tiene tra le mani – il giorno della proclamazione della Repubblica e guarda verso l’alto, ispirando in chi la guarda un senso di libertà e speranza nel futuro. Un vestitino a fiori, i capelli che le sfiorano le spalle acconciati secondo la foggia dell’epoca e un sorriso un po’ intimidito e pieno di fiducia nel futuro. Ma chi era quella giovane donna che incarnava il volto della neonata Repubblica italiana?
Il 15 giugno 1946 comparve sulla copertina del numero 22 del settimanale Tempo – testata fondata da Alberto Mondadori, che riprendeva la rivista americana Life puntando sulla forza espressiva delle immagini – immortalata in una foto di Federico Patellani, illustre fotoreporter e documentarista che nel dopoguerra diventerà maestro del fotogiornalismo, il quale scelse questa immagine tra le 41 scattate dalla sua Leica sulla terrazza del quotidiano Avanti!, in via Senato 38, come si vede dai provini conservati nell’archivio di Patellani presso il Museo della Fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo. Numerosi furono gli scatti che vedevano la ragazza in diverse pose, finchè non sappiamo chi dei due ebbe il guizzo vincente e fu scattata l’iconica foto in cui la giovane spunta col capo da un buco nel giornale e guarda dritto avanti a sé con un luminoso sorriso. L’immagine venne intitolata “Rinasce l’Italia” come emblema della rinascita del Paese dalle macerie della guerra, spinto dalla speranza e dalla fiducia nel futuro.
Soltanto nel 2016 si è scoperta l’identità della protagonista della fotografia, grazie a un’inchiesta del quotidiano la Repubblica: la bellissima ragazza anonima finalmente ha un nome: si chiama Anna Iberti. All’epoca del referedum tra Monarchia e Repubblica la giovane Anna aveva 24 anni e, dopo aver fatto le scuole magistrali, in quel periodo stava collaborando come impiegata negli uffici amministrativi del quotidiano socialista Avanti!. Fu lì che conobbe il suo futuro sposo, Franco Nasi, giornalista che in seguito lavorerà per il Corriere della Sera, per il Giorno, come inviato della Stampa e come vicedirettore della Domenica del Corriere.
Dopo le nozze, celebrate nel giugno del 1949, Anna lasciò il mondo del lavoro per dedicarsi alla famiglia. E’ mancata nel 1997. Il suo splendido sorriso, a oltre settant’anni di distanza, resta, così come il significato catturato da quello scatto. E resterà il simbolo dell’Italia piena di speranza che finalmente guardava avanti dopo gli anni del fascismo e la tragedia della seconda guerra mondiale.