Inizia oggi il solstizio d’estate. E’ il giorno più lungo dell’anno per tutte le zone a nord dell’equatore, mentre sarà il giorno più breve per le aree della Terra a sud dell’equatore, dove rappresenta il solstizio d’inverno.
Il momento esatto in cui la perpendicolare del Sole raggiungerà il suo massimo verso nord si verifica quest’anno alle 11:13. Per gli scienziati è questo l’esatto momento del solstizio e da quest’istante in poi il Sole ricomincerà a calare nel nostro emisfero.
La data del solstizio non è fissa, ma varia tra il 20 e 21 giugno. Questo perché ogni anno il solstizio ritarda di sei ore rispetto all’anno precedente, ma si riallinea ogni quattro anni in corrispondenza dell’anno bisestile, pensato proprio per evitare lo sfalsamento tra le stagioni e il calendario.
In diverse civiltà antiche si credeva che la grande quantità di luce sprigionata durante questo giorno fosse una manifestazione delle divinità, ecco perché questa giornata era considerata magica e salutata come l’inizio di un nuovo periodo di vita, che gli uomini hanno celebrato con riti e festeggiamenti. I solstizi, infatti, nell’antichità venivano festeggiati un po’ ovunque dai popoli pagani, dalla Grecia, all’America precolombiana. Il complesso monumentale di Stonehenge, in Inghilterra, è il fulcro dei misteri legati al solstizio e all’equinozio: le pietre che lo compongono (monoliti che raggiungono le 50 tonnellate) sono infatti allineate in corrispondenza dei punti in cui il sole sorge in quei particolari giorni, motivo per cui è stato ipotizzato che il sito fosse un antico osservatorio astronomico. Tuttavia, non si sa molto su Stonehenge: la tradizione più popolare la associa al culto dei druidi, che istituirono il sito come luogo di sacrifici.
In età precristiana, infatti, questo giorno era considerato sacro al pari di un capo d’anno e da qui l’usanza di trarre dei presagi. Il Sole, simbolo del fuoco divino, entrava nella costellazione del Cancro, simbolo delle acque e dominato dalla Luna, dando origine all’unione delle due opposte polarità che si incontravano. Il Sole era considerato la parte maschile e la Luna quella femminile.
Nell’antica Grecia, invece, i due solstizi erano chiamati “porte”: “Porta degli uomini” l’estivo e “Porta degli dei” l’invernale; attraverso la prima si entrava nel mondo materiale della creazione, mentre attraverso la seconda si entrava nel regno divino e soprannaturale.
Nei paesi anglosassoni questo tempo viene chiamato Midsummer, mezza estate, e Shakespeare nel suo “Sogno di una notte di mezza estate” ne ha raffigurato l’aspetto magico facendo fondere sogno e realtà.
La religione cattolica divenne ben presto conscia dell’importanza di questo periodo e dei festeggiamenti ad esso associati, così ai riti pagani sostituì le proprie celebrazioni e il solstizio d’estate divenne la festa di San Giovanni Battista (24 giugno). Il “sole che rotola via” è associato, in un certo senso, alla testa del Santo decapitato, che nella memoria religiosa si sovrappone al Sole che cambia direzione e, proprio per l’antica credenza che il Sole (fuoco) si sposa con la Luna (acqua), gli attributi principali di San Giovanni sono il fuoco e l’acqua con cui battezzava.
Il gran numero di usanze e piccoli rituali tuttora vivi testimoniano che il solstizio estivo resta uno dei periodi più amati e profondamente intessuti nella cultura popolare. La natura, durante questo periodo, è al massimo del suo rigoglio e da sempre, per gli esseri umani, favorisce tutto ciò che riguarda la fertilità e l’amore.