Tensione mai così alta tra l’esercito di Israele e i componenti delle milizie palestinesi presenti nei territori adiacenti e interni alla Striscia di Gaza.
Le ultime ore vissute da entrambi gli schieramenti sono diventate sempre più complicate dopo che le milizie palestinesi hanno deciso di sparare oltre 100 razzi al minuto contro l’esercito di Tel Aviv che ha denominato l’operazione militare posta in essere “Scudo e Freccia”.
Le vittime accertate dai funzionari sanitari palestinesi e provocate dai lanci di missili di Israele sono al momento 20 e includono, oltre a quattro donne e quattro bambini, anche alcuni esponenti ostili a Tel Aviv come Jihad Ghannam, segretario delle Brigate Al-Quds, Khalil Al-Bahtini, membro del consiglio militare della stessa milizia e TareqEzzedine, attivo in Cisgiordania.
Si presume che nelle prossime ore le milizie palestinesi rispondano alle nuove provocazioni di Israele con altre manovre militari. In un comunicato congiunto hanno annunciato la cosiddetta “Operazione Vendetta dei Liberi” che si oppone a quella israliana. Il portavoce di Hamas Abdulatif al-Qanoo’ è stato citato dall’agenzia di stampa palestinese Maan e ha riferito che i razzi lanciati da Gaza fanno parte di una “resistenza unificata”.
Nel frattempo, da parte del governo di Benjamin Netanyahu, accusato dalle opposizioni più antagoniste ai palestinesi di essere fin troppo morbido, arrivano parole pesanti miranti ad allargare le operazioni militari in corso per infliggere più danni a Gaza ora e in futuro.