scritto da Nino Maiorino - 24 Giugno 2024 07:41

M5S, Conte sotto tutela

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte (foto tratta dal sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri)

Diciamoci la verità; tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo non c’è mai stato buon sangue.

Tra il professorino (come ancora lo considera il comico per eccellenza) e Beppe Grillo (il comico che prima ha fondato il M5S e lo ha portato ad essere vincitore in più occasioni, poi si è defilato) non c’è stato mai feeling, ed ogni occasione è buona per confermarlo.

E al più piccolo inciampo ecco che il “padrone” del movimento pantastellato (il Grillo che è ancora proprietario del marchio), interviene rudemente e inizia a beffeggiare il suo “pupillo” anche sulle pubbliche piazze, cosa che, in verità, a nostro avviso non è certamente corretto; ma si sa, Grillo è così, o lo accetti, oppure… lo accetti!

L’ultimo contrasto, che riteniamo violento, ha le radici nel risultato delle elezioni del nuovo Parlamento dell’U.E., dalle quali il M5S è uscito quasi dimezzato.

Infatti il M5S è sceso al 9,99% dal 15,4% delle elezioni politiche del 2022, meno della metà degli elettori delle elezioni politiche 2022 ha confermato la scelta alle elezioni europee 2024, oltre un terzo non è proprio andato a votare.

In sostanza tutti i partiti sono cresciuti, l’unico a calare è stato il M5S, che ha ceduto voti a tutti.

Infatti: Fd’I passa dal 26,00% al 28,8%, FI dal 9,00 al 9,6, la Lega dall’8,8 al 9,00, il PD dal 19,00 al 24,1 (è quello che ha guadagnato di più), Alleanza Verdi-Sinistra dal 3,6 al 6,7.

Quindi c’è chi pensa che il M5S, anche “grazie” alla politica dell’attuale Governo, che ha penalizzato parecchio delle riforme sperperanti di Conte & Co., si incammini su una strada irrimediabilmente calante, e sembra difficoltosa la ripresa.

“Si tratta del peggiore momento della nostra storia” racconta un grillino entrato nel movimento prima dell’esordio alle politiche del 2013: quel livello del 9,99% è il punto più basso di sempre, e i grillini soffrono.

Ed è per questo che Beppe Grillo ha posto Conte sotto tutela, e non perde occasione per beffeggiarlo, pure in pubblico, con battute e frecciatine: fa male ma è così, anche perché Grillo incassa dal partito 300.mila euro l’anno per fare non si sa cosa: è comodo starsene in disparte, spillare quattrini al partito, e scendere in campo solo per crocifiggere chi lavora, tenta di arrampicarsi, a volte fa bene, qualche volta fa male.

Anche perché non si vede una alternativa a Conte; c’è chi parla di Chiara Appendino, ex Sindaco di Torino, la quale al momento è congelata in attesa della sentenza della Corte di Cassazione nel processo che la vede coinvolta per i fatti di giugno 2017 di Piazza San Carlo a Torino in occasione della partita della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, quando un gruppo di giovanissimi rapinatori scatenò il putiferio usando bombolette di spray urticante.

Quindi al momento non c’è alternativa a Conte al vertice del M5S, a meno che non si vada a ripescare Di Battista il quale, però, non sembra aver voglia di rimettersi in lizza; gli conviene, vista la situazione, pontificare nei vari talk-show che frequenta, scrivere articoli e reportage per qualche rivista e partecipare a spettacoli teatrali.

La nostra conclusione?

Per molti la politica è una brutta bestia, un virus che, quando ti ha colpito, difficilmente si riesce a debellare.

Conte si è trovato in politica grazie al suo amico siciliano Alfonso Bonafede, che all’epoca faceva parte dello studio legale frequentato anche da Giuseppe Conte, ed era uno dei parlamentari più fidati di Luigi Di Maio, allora capo indiscusso del Movimento: tant’è che Bonafede, che poi farà il Ministro della Giustizia, venne soprannominato il Mister Wolf a 5 Stelle, cioè il risolutore di tutti i problemi (fonte Ansa).

Dopo il governo Draghi, Giuseppe Conte venne quasi estromesso da tutti i tavoli decisionali, tant’è che fece il diavolo a quattro per candidarsi e per rientrare così in parlamento.

L’alternativa sarebbe stata quella di continuare la sua brillante carriera di docente universitario, di brillante avvocato, e sarebbe vissuto tranquillo per tutto il resto della vita, da tutti riverito.

Ma evidentemente il destino del prof. Conte era segnato e lo dirottò alla politica, contagiato dal virus.

E ora è soggetto alle bizze di un comico, che lo tratta quasi come uno zerbino.

Contento lui…

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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