LA TESTIMONIANZA Salerno, Torre Cardiologica del Ruggi: Reparto di Cardiochirurgia d’eccellenza, altro che storie di malasanità!
Quel che mi preme però rimarcare è altro. Non è solo la professionalità, le conoscenze mediche e le abilità tecniche che mi hanno riportato ad una vita normale, ma un qualcosa in più che l’intero personale della struttura sanitaria ha dato a me e a quanti entrano nel reparto
Le cronache dei giornali sono ricolme di notizie di malasanità e di polemiche politiche al riguardo. Vero è che a fare notizia sono quasi sempre quelle cattive. La buona novella, infatti, raramente riesce ad avere spazio e considerazione nel mondo dell’informazione. Oggi più di ieri.
In questo, non fa eccezione l’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, nello specifico la Torre Cardiologica, mai come negli ultimi tempi al centro di indagini, critiche e polemiche politiche feroci.
Eppure, per esperienza direttamente vissuta, le cose non stanno proprio così. Un’esperienza positiva, per mia fortuna, degna di essere raccontata, anzi, sento il dovere di raccontarla.
Ai primi dello scorso mese ho avuto un malore e sono stato ricoverato presso la struttura ospedaliera salernitana. Ero uno dei tanti pazienti. Un normale, comune paziente. Non potevo vantare né un pedigree né ero raccomandato dal potente di turno. Ero un semplice cittadino che aveva avvertito un dolore al petto e che senza perdere tempo si era affidato alle cure dei sanitari. Tutto qui.
Bene, dopo gli opportuni e rapidi accertamenti sono stato operato in tempi ragionevolmente brevi a “cuore aperto”, con introduzione di bypass, dall’equipe medica del Reparto di Cardiochirurgia. Un’operazione perfettamente eseguita con professonalità e competenza.
Questo il dato, diciamo così tecnico. D’altro canto, il Reparto di Cardiochirurgia è lì per quello, per assistere e operare quanti hanno problemi di natura cardiaca. Insomma, quello è il compito, il dovere, il mestiere dei medici e degli altri operatori sanitari che prestano lì la loro opera. Potremmo dire che tutto ciò dovrebbe essere scontato, sebbene non sempre lo sia.
Quel che mi preme però rimarcare è altro. Non è solo la professionalità, le conoscenze mediche e le abilità tecniche che mi hanno riportato ad una vita normale, ma un qualcosa in più che l’intero personale della struttura sanitaria ha dato a me e a quanti entrano nel reparto. E’ presto detto: la loro accoglienza, l’empatia messa in campo, la capacità di non farti sentire un numero, ma una persona. Sin dal primo momento in cui sono stato ricoverato mi sono sentito accolto come in una famiglia, da tutti, dall’infermiere allo specialista. E’ stata una competizione a farmi sentire a mio agio, ad essere quasi coccolato, rassicurato in ogni step, reso partecipe dei vari passaggi e delle scelte che andavano compiute.
Sarò stato un fortunato? Sicuramente lo si è quando si ha a che fare con un problema di salute. A prescindere, insomma. Tuttavia, la professionalità unita alla simpatia e alla familiarità non rappresentano un qualcosa di fortuito bensì il modus operandi di una struttura e di una equipe sanitaria che rappresenta un’eccellenza sotto tutti i punti di vista: medica ed umana.
Per questo, mi corre l’obbligo, che è però soprattutto un piacere, esprimere a tutto il personale sanitario la mia sincera gratitudine per quello che fanno ogni giorno per i pazienti affidati alle loro cure nella Torre Cardiologica dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno.
Andrebbero, per questa ragione, menzionati tutti. Ne ricordo solo alcuni, come il dottor Antonio Longobardi, il cardiochirurgo che mi ha operato, il dottor Generoso Matteo Bottigliero e gli altri medici specialsti quali Mario Torre, Grazia Santoro, Pompea Bottiglieri, Maria Giovanna Vassallo, gli anestesisti.
Allo stesso modo, come non menzionare per la loro dedizione, professionalità e cortesia la caposala Monica Vullo e alcuni degli infermieri quali Gianluca Aliberti, Massimo Burza, Rosa Giordano, Annunziata Galasi, Giuseppe Giamberardino, Monica Di Giuseppe. In ultimo, ma non ultimi, per la loro squisita disponibilità alcuni degli operatori socio-sanitari quali Giulio D’Aniello, Antonio Esposito, Tiziana Petrosino e Caiazza Paola.
Non potrò ma ringraziarli come meritano per quello che fanno per i malati nel loro quotidiano e prezioso lavoro alla Torre Cardiologica.
In ultimo, mi sia consentito di menzionare ed esprimere riconoscenza, senza per questo voler minimamente entrare nel merito delle vicende e delle polemiche che lo riguardano, al dottore Enrico Coscioni, in ragione del fatto che se il Reparto di Cardiochirurgia è un’eccellenza lo di deve alla sua guida quale primario fino a pochissimo tempo fa.
Ancora grazie… di cuore!
11.05.2024 – By Nino Maiorino – Condivido in pieno ciò che ha scritto il dott. Carratù. Anche io ho avuto diversi contatti con l’Ospedale San Leonardo, e sono sempre stato pienamente soddisfatto; l’ultimo a novembre, frattura del femore, intervento immediato del Reparto ortopedico, scrupoloso controllo post operatorio, visita approfondita di controllo a distanza di sei mesi, già programmata successiva tra un anno.
Idem al Reparto oculistico. Ho la convinzione che si parli male del San Leonardo per colpire De Luca il quale, con tutti i suoi difetti, comunque cerca di fare qualcosa per la comunità salernitana e campana. Onore al merito.