Istat, tasso di mortalità infantile: in Italia è oggi tra i più bassi al mondo
Il nostro Istituto di Statistica, l’Istat, ha presentato le tavole di dati riferite alla mortalità sotto i 5 anni per causa di morte, ripartizione e cittadinanza; i dati costituiscono l’aggiornamento del focus del 2014 “La mortalità dei bambini ieri e oggi in Italia”. Novità rispetto alla precedente diffusione è il rilascio di tavole sulla mortalità per le malattie infettive oggetto di vaccinazione, sotto i 5 anni di età.
Lo studio dell’andamento della mortalità nei primi 5 anni di vita consente di valutare l’evoluzione dello stato di salute di un paese e il suo benessere demografico, in relazione anche alle condizioni di vita e al momento storico che un paese attraversa.
Nel 2015 in Italia sono stati rilevati 1.767 decessi prima dei 5 anni di vita. Il tasso di mortalità in queste età è di 3,6 per mille nati vivi.
Il livello della mortalità sotto i 5 anni in Italia è oggi tra i più bassi al mondo.
Le principali cause di morte sono alcune condizioni morbose di origine perinatale e le malformazioni congenite, responsabili del 69% dei decessi nei primi 5 anni di vita. A inizio del secolo scorso invece si moriva soprattutto a causa di malattie infettive, quando il livello era pari a 108 per mille nati vivi. Nonostante l’ampio programma di vaccinazione presente sul territorio Italiano da circa 60 anni, è possibile oggi continuare a morire per alcune patologie infettive come la pertosse, la varicella e la meningite.
L’analisi territoriale evidenzia il persistere di un gradiente Sud vs Centro-Nord, con l’area meridionale che continua ad essere più svantaggiata in termini di mortalità nei primissimi anni di vita.
Nel 2015, l’84% dei decessi nei primi 5 anni, avvengono nel primo anno di vita e il 47% di questi ultimi, nella prima settimana.
La mortalità infantile dei residenti di cittadinanza straniera è più elevata rispetto a quella dei cittadini italiani con una distanza che va aumentando negli anni più recenti. (fonte Istat)