Aeroporto Costa d’Amalfi, Massimo Mariconda: “Imperdibile occasione di sviluppo dei territori… E’ ora che anche Cava decolli”
Una città che, se non va oltre l'attuale miopia e sciatteria amministrativa e non delinea da subito una visione chiara, non avrà alcuna possibilità di rilancio
Riceviamo e pubblichiamo
L’inaugurazione dell’aeroporto Costa d’Amalfi di ieri, frutto di una lunga e complessa gestazione durata 41 anni, è un esempio virtuoso di cooperazione istituzionale tra organi politici di vario colore politico ed Enti di varia competenza ( ex plurimis: Ministero trasporti, Regione Campania, Enac, Gesac, Provincia di Salerno, Comune di Pontecagnano…).
Al Presidente della Regione Campania, on. De Luca, uomo fortunato ma anche lungimirante e tenace, va ascritto il merito di tagliare il nastro di questo ambito traguardo.
Non si tratta di un’opera puntuale, fondamentale in quanto secondo aeroporto internazionale della Regione Campania, ma di una infrastruttura strategica che, se ulteriormente implementata con un sistema di infrastrutture intermodali, finalizzate a favorirne l’accessibilità, e di una serie di servizi complementari dei territori serviti per incrementare l’appetibilita dello scalo (strutture di accoglienza, culturali, ricreative), potrà assolvere una funzione straordinaria di volano di uno sviluppo, non solo commerciale, della intera Campania.
Insomma, un’opera che potrà andare ben oltre la necessità, divenuta oramai indifferibile, di uno scalo funzionale (duale ma non alternativo) a quello di Capodichino, la cui potenzialità, in termini di flussi registrati anche grazie alla efficienza logistica ed operativa della Gesac, risulta oramai esaurita.
Obiettivamente, due sono state le dichiarazioni che mi hanno colpito, per il loro impatto non solo emotivo ma anche sostanziale, e che contemporaneamente rappresentano una speranza ma anche un monito per tutti gli Amministratori della Provincia di Salerno: in primis per quelli più prossimi allo scalo, che per ragioni di prossimità e connessione funzionale, potranno con la loro azione di sviluppo sinergico, favorire una costante crescita del nuovo scalo aeroportuale in termini di volume dei traffici e dei flussi di utenza.
Mi riferisco alla dichiarazione del Presidente della Provincia, avv. Franco Alfieri, allorquando lo stesso ha dichiarato che la inaugurazione dello scalo è stata la testimonianza di una azione (sinergica) che è andata oltre il confine dell’impossibile.
Una dichiarazione confacente alla energia e coraggio di un Amministratore che ha dato sempre testimonianza concreta di visione politica e concretezza di azione.
A ciò si aggiunge la dichiarazione del governatore, on. Vincenzo De Luca, laddove lo stesso ha ammonito gli Amministratori con tono lapidario: “Ora i Territori siano all’altezza”
Queste affermazioni, a parere di chi scrive, non vanno intese come mere dichiarazioni di principio, ma accolte come monito ed auspicio.
Un rilancio e sostegno dei territori dovrà vedere da un lato il Governo e la stessa Regione Campania, nella loro qualità di Enti di programmazione dei finanziamenti pubblici e della pianificazione urbanistica sovraordinata, perseguire ancora più efficacemente la loro azione di sostegno dei territori con una ottimale utilizzazione dei suoli ed una tempestiva allocazione delle risorse al fine di favorire le condizioni per uno sviluppo sistemico dei territori in termini di infrastrutture materiali (viabilità, trasporti, strutture sanitarie, sistemi acquedottistici e fognari, strutture sportive, poli culturali ecc…) ed immateriali (eventi culturali, enogastronomici, folkloristici, adeguatamente valorizzati e promossi con strumenti efficaci di marketing ecc.
Dall’altro la responsabilità degli Amministratori locali ad implementare e proporre un programma e progettualità aderenti ad una visione organica delle proprie comunità, si coerente alla propria vocazione ed identità, ma funzionale ad uno sviluppo complessivo della intera Provincia mediante una complementarità dei servizi offerti.
In tale contesto, Cava de’ Tirreni come si può inserire partecipando anch’essa ad una sfida che sposti il confine dell’impossibile?
Innanzitutto, con un radicale cambio di passo senza ulteriore indugio.
Nelle more che si consumi la fine di una Amministrazione che non ha più nulla da dire e dare se non continuare a prendere a mani basse o vendere a piè sospinto il patrimonio comunale.
Occorre, in sostanza, sin da ora, una aggregazione fatta di uomini competenti accomunati da una visione condivisa che, con un approccio lungimirante e concreto, sappia individuare le direttrici di sviluppo e favorire tutte le iniziative ed azioni, di natura pubblica o privata, preordinate a tale visione.
Non c’è molto tempo, considerando quello da cui bisogna partire :
una città asfittica e tartassata, vittima di un piano di riequilibrio finanziario pluriennale, sicuramente non necessario ma fortemente voluto dall’attuale sindaco Servalli, la cui scellerata ed inopportuna adesione, peraltro non condivisa da molti conponenti delle sua stessa maggioranza politica, corre il rischio di ipotecare il futuro di Cava relegandola ad un ruolo, già certificato nei fatti, di marginalità nel contesto della intera Provincia.
Una città che, se non va oltre l’attuale miopia e sciatteria amministrativa e non delinea da subito una visione chiara (che, a parere di chi scrive, non può che essere turistica, culturale e commerciale), non avrà alcuna possibilità di rilancio.
Occorre attrarre investimenti, pubblici e privati, che abbiano una specifica destinazione di scopo in primis identificabile nella offerta di servizi che generano extra gettiti quantitativamente e qualitativamente parametrati al nostro contesto, la cui fruizione sia sempre più ampia e con una gestione efficiente ed efficace.
Ovvio che anche gli Enti sovraordinati avranno un ruolo fondamentale, a partire dalla Regione, dalla Provincia, dalla RFI ma anche dal gestore della tratta autostradale che, per quanto di rispettiva competenza, adeguatamente compulsati e sollecitati con azioni concludenti ed efficaci da un Sindaco tenace, competente e rappresentativo, sappiano garantire risorse e strumenti per implementare servizi strategici per una città come Cava.
Una città, oggi sostanzialmente isolata, che, tuttavia, ha tutte le potenzialità per diventare uno dei principali hub turistici della Provincia di Salerno se in grado di attivare leve amministrative di sostegno all’intero ecosistema imprenditoriale.
Tutto quanto presuppone, in primis, il ripristino prima e il potenziamento poi del sistema strategico di connessione trasportistica (su ferro e gomma) intercomunale senza il quale la città resta isolata.
Ma anche favorire un piano di sviluppo urbanistico che, senza alterare il territorio e preservando i suoli, favorisca interventi di rigenerazione urbana ovvero fornisca risposte concrete, anche in termini di politica abitativa volta a invertire la emorragia demografica che, a breve, cancellerà Cava dal novero delle Città Medie, grazie ad una vincolistica meno stringente e aderente al contesto paesaggistico e strutturale attuale.
A chi avrà l’arduo compito di “Costruire il futuro della città” occorrerà avere il coraggio dei sognatori e la concretezza di chi ha non solo cuore (amore per la città) ma anche umiltà, intesa come conoscenza delle reali esigenze dei cittadini e testa, intesa come competenze adeguate per sostanziare una azione politica ed amministrativa coerente alla grande sfida che attende una città che vuole essere protagonista e non rassegnarsi al ruolo di gregaria o ancor peggio semplice spettatrice di un auspicato e definitivo sviluppo della nostra Provincia, di cui l’aeroporto può rappresentare un concreto punto di partenza.
È ora che anche Cava decolli.
Ing Massimo Mariconda
Coordinamento Civico per Cava