Le stime preliminari dell’Istat indicano una diminuzione dello 0,1% rispetto a ottobre e un aumento dell’1,7% su base annua (era +1,6% nel mese precedente). L’inflazione acquisita per il 2018 è +1,2% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo a novembre (Nic), sulla base dei dati provvisori, ha registrato una diminuzione dello 0,1% su ottobre e un aumento dell’1,7% su base annua (da +1,6% rilevato nel mese precedente).
Lo rileva l’Istat.
L’indice Ipca cala dello 0,2% su ottobre e sale dell’1,7% sull’anno. L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici si portano a +0,9%.
L’inflazione acquisita per il 2018 è +1,2% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo. A spiegare la dinamica di novembre sono lievi accelerazioni registrate dai prezzi di diverse tipologie di prodotto (tra cui Beni alimentari lavorati da +1,0% di ottobre a +1,3%, beni alimentari non lavorati da +0,8% a +1,1%, servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona da +1,0% a +1,2%, servizi relativi ai trasporti da +1,8% a +2,0%) che prevalgono sul rallentamento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +9,5% a +7,8%), la cui crescita rimane però molto ampia e insieme a quella dei regolamentati (stabili a +10,7%) contribuisce per quasi la metà dell’ampiezza al tasso di Inflazione. Alla luce di questo quadro l'”Inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici si portano entrambe a +0,9%, rispettivamente da +0,7% e da +0,8%.
La diminuzione su base congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo e’ dovuta al calo dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,9%), imputabile per lo più a fattori stagionali, solo in parte compensato dall’aumento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,1%). L’Inflazione accelera per i beni (da +1,8% a +1,9%) e per i servizi (da +1,3% a +1,4%); rispetto al mese di ottobre il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane stabile a -0,5 punti percentuali.
L’Inflazione acquisita per il 2018 e’ +1,2% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo. Per i prodotti di largo consumo, i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano da +0,7% a +1,1%, mentre i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto aumentano del 2,0% come a ottobre: la crescita dei prezzi dei primi e dei secondi rimane rispettivamente al di sotto e al di sopra dell’Inflazione generale. Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dell’1,7% su base annua (come nel mese precedente).
Nell’Eurozona disoccupazione all’8,1% a ottobre, la più bassa dal 2008. La disoccupazione nell’Eurozona a ottobre è rimasta stabile rispetto a settembre all’8,1%, restando ai minimi da novembre 2008. Nei 28 il tasso è rimasto invariato a 6,7%, il livello più basso mai registrato dall’inizio delle serie storiche cominciate a gennaio 2000. A ottobre 2017 era a 8,8% nei 19 e nei 28 a 7,4%. Lo comunica Eurostat. L’Italia (10,6%) registra una crescita rispetto allo 10,3% di settembre e si conferma terza dietro la Spagna (14,8%) e la Grecia (18,9% in agosto 2018). (fonte Confcommercio su base ISTAT)