Una riflessione utile per il sindaco Servalli: la fiducia si guadagna a gocce, ma si perde a litri
Caduto il silenzio sulla vicenda del civico ospedale, che aveva tenuto botta per più di una settimana sui media tradizionali e sui social, in questi ultimi giorni all’onore della cronaca è salita quella della modifica del regolamento comunale sull’ordinamento dei settori, servizi e uffici.
In tutta onestà, sono rimasto e resto sorpreso dalle scelte operate dal sindaco Servalli. Sia chiaro, non ho alcuna competenza di natura giuridica, per cui non mi permetto nessuna valutazione al riguardo, in particolare, sui contenuti delle modifiche. Tuttavia, un po’ di esperienza maturata nel palazzo, soprattutto a fianco di un sindaco competente e capace in materia giuridica e amministrativa come Alfredo Messina, mi fanno ritenere che Servalli sia stato, come dire, un po’ pasticcione in quanto a tempistica, opportunità politica e comunicazione. Il risultato è stato quello di prestare il fianco alle critiche durissime dell’opposizione e a quelle feroci oltre l’inverosimile sui social. Sperando, altresì, che tutto si fermi qui e non si vada oltre.
In verità, mi riesce difficile capire, forse per mia ignoranza, anche l’accusa mossa da una parte dell’opposizione, o molto più appropriatamente da alcune ricostruzioni giornalistiche, ovvero che Servalli abbia voluto “salvare” il dottore Sorrentino, dirigente comunale provvisoriamente interdetto per una recente inchiesta giudiziaria che lo vede coinvolto.
Salvare da cosa? E in cosa? In tutta onestà, mi sfuggono i contenuti e i motivi di questo salvataggio. Anzi, tutto questo clamore sulle pagine dei giornali danneggia e non certo aiuta il dottore Sorrentino. In ogni caso, quest’ultimo, come mi auguro, si salverà da solo e lo dovrà fare davanti ai giudici. E il sindaco Servalli non può e non potrebbe incidere al riguardo neanche un po’. D’altro canto, sono convintissimo, fino a prova contraria, e cioè fino a quando i giudici non ne dimostreranno la colpevolezza, che il dottore Francesco Sorrentino riuscirà a fare chiarezza sui fatti che gli vengono contestati. E dico questo non solo per l’ossequio ad un principio sacro ed inviolabile qual è la presunzione di innocenza. Francesco Sorrentino è per me una conoscenza antica -da quando giovanissimo sedeva nei banchi del Consiglio comunale ai tempi del sindaco Fiorillo- che ha dato sempre prova di essere persona onesta, disponibile e preparata.
Per queste ragioni, il sindaco Servalli farà bene, a mio avviso, non avendo nulla da temere o nascondere, a lasciare che tutto scorri. Panta rei. Inutile, dunque, opporsi o solo frapporsi al divenire, e, nel contempo, continuare ad avere piena fiducia nella nostra giustizia, che è sì lenta e a volte farraginosa, ma alla fine ad una verità ci arriva.
Detto ciò, è di non poco rilievo la circostanza che il sindaco Servalli intenda riorganizzare la macchina comunale. Vivaddio, era ora! Lo faccia per davvero, però. Cercando di avere come obiettivo un’organizzazione moderna ed efficiente, prossima e non nemica dei cittadini. Oggi, diciamoci la verità, la nostra struttura comunale è nel suo insieme (fatto salve poche e parziali eccezioni) inefficiente, poco trasparente, sostanzialmente superata se non antiquata, e che ha come sua cifra l’eccesso di burocrazia, i ritardi nelle risposte e una scarsa sensibilità rispetto ai reali bisogni e agli interessi generali della comunità. E non poche volte le prime vittime di questa macchina-mostro sono gli stessi dipendenti comunali: mortificati, discriminati, stritolati, poco o nulla valorizzati, male utilizzati, non incentivati…
Oddio, sia chiaro, non è che altrove sia diverso. L’intera pubblica amministrazione nel nostro Paese è messa male, non solo nella nostra città. Per questo, se davvero il sindaco Servalli vuole mettere mano all’organizzazione comunale si dia una mossa. Si circondi a vario titolo e nei vari ambiti di persone competenti e qualificate. A cominciare dal selezionare personale capace, valido, efficiente e meritevole sin dai prossimi concorsi, quando si potranno nuovamente svolgere. Ricordando a tutti, oltre che a se stesso, che il Comune è l’azienda più grande ed importante del territorio e non un ente di pubblica beneficenza.
Se poi il suo è solo un annuncio…
Un’ultima annotazione per il sindaco Servalli. Un mio eccellente collaboratore, qualche giorno fa, mi ha ricordato una riflessione di Jean-Paul Sartre che, a mia volta, mi preme porre all’attenzione del nostro primo cittadino: “La fiducia si guadagna a gocce, ma si perde a litri”.