Le mamme e i social affossano il governatore De Luca
Il governatore De Luca dopo il trionfo elettorale di poco più di un mese sta precipitando in modo vorticoso nel gradimento da parte dei cittadini campani, e non solo.
Da una decina di giorni, infatti, non ne imbrocca una e quando parla si tira addosso critiche a più non posso. Ormai De Luca sembra essere vittima del suo personaggio, anzi, per qualcuno oramai sta diventando l’imitatore di Crozza, o meglio di quel personaggio caricaturale che il comico genovese propone ai telespettatori italiani.
Venerdì scorso, nel suo consueto appuntamento in diretta video, l’ha fatta più grossa delle altre volte attaccando giornalisti, social e le mamme. Il risultato è stato di quelli di provocare uno tsunami di proteste che lo hanno letteralmente travolto.
“Io in queste settimane -ha affermato De Luca nella sua diretta- non ho incontrato neanche una mamma che, di fronte ai dati del contagio, avesse dichiarato disponibilità a portare i bambini a scuola comunque. E tuttavia mi capita di vedere un’intervista ad una mammina con una bella mascherina di tendenza, gli occhi ridenti e fuggitivi. La domanda del giornalista: “Lei che cosa dice per la chiusura delle scuole?”. Risposta: “La mia bambina è venuta da me piangendo e mi ha detto: ‘’Mamma io voglio andare a scuola per imparare a scrivere’”. Credo che sia l’unica bambina d’Italia che piange per andare a scuola, è l’unica bambina al mondo che dà pure la motivazione: imparare a scrivere, perché le mancano la grammatica, la sintassi, gli endecasillabi. Questa povera figlia evidentemente è una ogm, è stata cresciuta dalla mamma con il latte al plutonio. L’unica al mondo è stata trovata da questo intervistatore”.
A questo performance sono seguiti migliaia di post infuocati e violenti contro De Luca, da parte delle mamme, ma non solo da loro. Insomma, una rivolta e una figuraccia a livello nazionale.
Abbiamo estrapolato, a mo’ di esempio, alcuni di questi velenosi commenti.
Ha scritto Giuliana Sparano: “De Luca e le sue sceneggiate televisive, la sua voce impostata, le sue metafore, le sue battute sfilacciate e volgari mentre le persone sono sempre più smarrite e più stanche è l’emblema di una classe politica di morti viventi, intellettualmente e moralmente agonizzante”
Luca Bottura invece: “Chi si è rotto i maroni di De Luca che imita Crozza per piacere ritwitti. #DeLuca #30ottobre”
Annalisa Cuzzocrea è molto dura: “Il problema di De Luca è la mancanza del senso del limite. Il punto non è solo quanto offenda donne e bambini, il punto è che non è il tempo dell’irrisione, dello scherno, della battuta a effetto. Sono tempi seri e dolorosi. Non tempi da sceriffi in posa. #deluca”.
Claudio Velardi, direttore de Il Riformista, intellettuale di sinistra e spin doctor di D’Alema a Palazzo Chigi, è tranchant: “Anche i miei nipotini piangono senza scuola, e io sono fiero di loro. Un po’ di pazienza, ho detto a Tommaso e Andrea. La pandemia passerà. E finiranno anche le tristi buffonate di questo poveruomo”.
Carlo Calenda, eurodeputato e leader di Azione, è lapidario: “La dico semplice: parlare così della scuola è intollerabile. E questa comunicazione da guappo è insopportabile. Ospedali, trasporti, prevenzione… mi pare che di cose da fare – che non sono state fatte – ce ne siano parecchie”.
Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista, affonda gli artigli: “IL TEMPO DEI “SIPARIETTI” E’ FINITO: DE LUCA SI DIMETTA SUBITO! La sanità pubblica è stata azzerata, nessuna territorialità e prossimità per i malati (di ogni genere), i trasporti sono ingolfati. In questi 6 mesi abbiamo assistito ai “teatrini” dello “sceriffo”. Ora basta!” .
Questa, invece, è la sintesi che fa il giornalista Luca Telese: “Ormai De Luca è fuori controllo: i suoi deliri aggressivi e maldestramente satirici contro mamme, bambini e scuola sono il migliore spot contro l’elezione diretta dei presidenti di Regione. Soprattutto se il risultato è il disprezzo contro tutti”.
Caustico il giornalista e scrittore Pino Imperatore: “Questo ormai è fuori controllo, come il Covid. Attaccare le mamme e i bambini che non vogliono (secondo lui) andare a scuola è di una violenza inaudita. Da personaggio cabarettistico si sta trasformando in un terrorista psicologico. Qualcuno gli restituisca il senno!”
De Luca, ad onor del vero, nella giornata di ieri ha cercato di rimediare alla gaffe facendo retromarcia un po’ penosa.
“In relazione alla diretta Fb di ieri -ha dichiarato De Luca- qualcuno ha interpretato una mia battuta come non rispettosa verso le mamme costrette a fronteggiare le chiusure scolastiche. Sinceramente non c’è nulla di più lontano dal mio pensiero. Premesso che abbiamo fatto di tutto per mettere in sicurezza le scuole, ho inteso solo richiamare tutti a legare ogni valutazione alla realtà del contagio nelle scuole. E ho inteso richiamare il Governo all’obbligo di dare immediatamente una mano, in aiuto alle tante mamme per le quali vi sono difficoltà.
Sono l’unico ad aver fatto una battaglia per estendere il congedo parentale alle mamme che non hanno alternative per i loro bambini. Dunque, non solo comprensione piena e solidarietà, ma anche un impegno concreto a dare un aiuto vero, non a parole.
Nella diretta poi, ho anche inteso polemizzare con alcuni organi di informazione, con chi non spiega nei servizi, quali sono i dati oggettivi e non ignorabili del contagio. Dunque, nessun equivoco: solidarietà piena soprattutto alle mamme e impegno concreto, non a parole, a dare loro una mano in un momento così difficile”.
Risultato? Altri migliaia di post che hanno sommerso di critiche ed improperi il governatore De Luca, ormai caduto in disgrazia nella pubblica opinione.
Forse, d’oggi in poi, farebbe molto meglio a stare zitti. Ormai non fa ridere più a nessuno. Anzi, fa solo incavolare ed indispettire l’universo creato.
2.11.2020. By Nino Maiorino. Pure riconoscendo che De Luca, tanto per cambiare, è sempre fuori dalle righe, non posso non riconoscergli che in questo caso, come in tanti altri, non ha torto. Quello che avrebbe detto la bambina non è certamente farina del suo sacco, è evidente che sono termini suggeriti o inventati dalla mamma; la verità è che la maggioranza delle mamme non vuole o non può occuparsi dei figli, per loro è meglio mandarle a scuola, e non hanno capito che l’apertura delle scuole è uno dei pericoli maggiori, per tantissimi motivi, per la diffusione dei contagi, tant’è che sono contagiati molti ragazzi e giovani. Probabilmente De Luca ha ecceduto nei termini (latte al plutonio, ecc.) ma non so dargli torto.