scritto da Nino Maiorino - 24 Ottobre 2020 11:18

Coronavirus, i Vigili Urbani… questi sconosciuti

foto Angelo Tortorella

Quando ho trasmesso al giornale il mio precedente articolo “Servalli, Sindaco mio…”, pubblicato il 22 ottobre, non avevo avuto ancora occasione di constatare quello che avviene quotidianamente nelle strade cavesi: non parlo di quelle delle periferie, ma quelle del pieno centro storico, tra il Corso porticato, la piazza del Duomo, piazza Abbro e dintorni.

Avrei potuto inserire questo che scrivo ora in quell’articolo, ma forse è stato meglio così; quel pezzo voleva essere una divertente satira, uno scritto tra il serio e il faceto, e se avessi voluto inserire l’attuale argomento sui VV.UU., sarei stato costretto a cambiare registro e la cosa non mi avrebbe fatto piacere.

Perché l’argomento sui Vigili Urbani, la Polizia Municipale, è qualcosa di estremamente serio, lo è sempre stato, ma lo è ancora di più in questa fase emergenziale di aumento dei contagi da Covid-19.

Tutti quanti si dicono preoccupati per questo enorme problema, ma in verità pare che la preoccupazione sia espressa solo a parole, visto che nella pratica sembra che ognuno faccia quello che vuole; basta fare un giro in questi luoghi appena citati per rendersi conto della situazione.

Personalmente evito, se posso, di uscire, e lo faccio solo per ragioni di forza maggiore, la farmacia, il medico, l’Asl, l’Ufficio sanitario, il giornale, eccetera. E per evitare il più possibile di uscire mi sono abituato a fare provviste alimentari per periodi abbastanza lunghi, visto che è più importante la salvaguardia della salute che il pezzo di pane acquistato ogni mattina.

E lo faccio anche perché, se andassi quotidianamente in giro, specialmente per il centro metelliano, oltre alla possibilità del contagio rischierei anche di avere numerosi travasi di bile, dei quali faccio volentieri a meno; la vita è già difficile e complicata così, farsi venire un accidente per vedere tanti incoscienti assiepati come se nulla fosse, distanziamento zero, mascherine manco a parlarne, sarebbe difficile da sopportare.

E’ molto facile constatare “de visu” quello che sto denunciando, molto più difficile, invece, aspettarsi che siano effettuati controlli da parte di chi è abilitato a farlo, vale a dire le forze dell’ordine, “in primis” i Vigili Urbani, che specialmente nelle vie del centro, specialmente in questo periodo, dovrebbero avere non dico un presidio fisso, che sarebbe auspicabile, ma una presenza costante proprio per richiamare all’ordine chi non rispetta le regole.

E oggi la più grave inadempienza è proprio la mancanza di senso civico di tutela contro il contagio da parte dei singoli cittadini, per salvaguardare se stessi e gli altri, compresi i familiari, tra i quali possono esserci anche bambini, giovani, o anziani già affetti da altre patologie.

Io mi chiedo cosa passi per la testa di questa gente, che se avesse un tantino di buon senso eviterebbe di fare quello che vediamo.

Ma non c’è verso, intorno alla fontana dei delfini tutti seduti stretti come sardine e senza mascherine, davanti ai bar tutti seduti stretti e senza mascherine, sotto i portici tutti assiepati senza distanziamento e senza mascherine.

E se qualcuno si azzarda a richiamarli, gli va bene se fanno finta di non sentire, e si girano dall’altra parte, spesso qualcuno ti apostrofa “ma come si permette? Ma lei chi è?”, e si rischia pure di finire col fare a botte.

E dei benedetti Vigili nemmeno l’ombra.

In passato, di tanto in tanto, si vedeva una coppia, un vigile e una vigilessa, che beatamente passeggiavano lungo il corso, ma sembrava che facessero una passeggiata romantica, poco mancava che si dessero la mano o il braccio, sembravano due fidanzatini a passeggio che ovviamente non si degnavano di guardarsi intorno, e beatamente andavano e venivano, e alle loro spalle ognuno faceva quello che voleva.

Ora nemmeno quella coppia si vede più.

Se abbiamo qualche speranza di uscire da questa situazione essa è legata all’obbligo che ciascuno faccia il proprio dovere, e i Vigili Urbani non possono far finta di niente.

Questa è la situazione, che io segnalo al Sindaco “in primis”, e anche all’Assessore alla sicurezza, al Comandante dei Vigili, e verrebbe voglia di segnalarlo anche al Prefetto e al Questore.

Se non ci diamo tutti da fare, da questa situazione difficilmente verremo fuori, e chi sa quanti altre morti dovremo piangere.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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