Cava, non è il tempo della caccia alle streghe e dello sciacallaggio politico
La vicenda giudiziaria che vede coinvolto pesantemente il sindaco di Eboli Massimo Cariello tocca, per ora in modo incidentale, anche la nostra città.
Nelle indagini, infatti, è coinvolto il dottore Francesco Sorrentino, dirigente del nostro Comune, su cui grava l’ipotesi accusatoria di aver commesso gravi reati in relazione ad un concorso per 10 unità di personale indetto dall’Amministrazione comunale metelliana.
E’ evidente che la situazione è delicata e non è da escludere che ci possano essere degli sviluppi investigativi. Non è escluso affatto che venga scoperchiato il classico vaso di Pandora e che, di conseguenza, possa esserci un effetto valanga.
Tuttavia, non si può essere garantisti a corrente alternata. Questo per dire che, finché la magistratura non lo sancirà con una sentenza, prevale comunque e sempre la presunzione d’innocenza degli accusati.
Insomma, ora è facile per qualcuno sputare sentenze sommarie e gettare fango a piene mani, ma il buon senso e la civiltà giuridica impongono moderazione, equilibrio, rispetto per la dignità delle persone e per la stessa magistratura, sia essa inquirente che giudicante, la quale è chiamata a fare il suo dovere fino in fondo.
Questo vale a maggior ragione per le forze politiche e, in particolare, per coloro che sono stati chiamati a governare la città sia dai banchi della maggioranza che dell’opposizione. In altre parole, a tutti è consigliato cautela, ma più ancora rifuggire dalle facili strumentalizzazione, dalle tentazioni di sciacallaggio, dalla fregola di alzare polveroni con l’immancabile ombra dei sospetti a tutto campo, dal lasciar intravedere malaffare ed intrighi dietro questo o quel provvedimento amministrativo.
Quello che proprio non abbiamo bisogno è la caccia alle streghe.
Prima di alzare affrettatamente l’indice inquisitorio, è preferibile seguire gli sviluppi della vicenda, valutare quale sarà la posizione e gli atti che porrà in essere l’attuale Amministrazione comunale e cosa verrà fuori dall’indagine. E in generale, quando si hanno notizie di reato, si va dai magistrati e non di sicuro diffondendo comunicati stampa o postando note sui social. Per farla breve, postulare teoremi criminosi è il peggiore servizio che si può rendere alla città.
Detto ciò, questa vicenda potrebbe avere, al contrario, anche un risvolto positivo, nel senso di favorire quanti si battono nella nostra città per un’amministrazione più trasparente ed accessibile. E’ un’occasione da cogliere, quindi, e da non sprecare con gli scontri di guerriglia politica.
In conclusione, l’auspicio è che il prossimo Consiglio comunale sia un luogo di confronto, dove affrontare le vere questioni che interessano i cittadini metelliani, fra le quali quella della lotta alla corruzione e all’illegalità, così come una totale trasparenza dell’attività amministrativa a Palazzo di Città così come alle società partecipate.
L’augurio, insomma, è che le opposizioni facciano fino in fondo la loro parte. Quello che, in fondo, è mancato nella scorsa consiliatura in larga misura. Circostanza, quest’ultima, che ha fortemente contribuito ad appiattire verso il basso la qualità dell’azione politico-amministrativa e gestionale.
E i risultati usciti dalle urne alle ultime elezioni sono lo specchio di questa modesta se non proprio scadente realtà.
Per chiudere, ci sia consentita una citazione dello scrittore Nicola La Gioia, vincitore del Premio Strega qualche anno fa e nostro ospite e vincitore anche del Premio Com&Te: “Il moralista fa la morale agli altri e l’uomo morale la fa prima di tutto a stesso”.
10.10.2020 – Da Nini Maiorino – Ben detto, caro Direttore, c’è chi è garantista a giorni alterni, quando è indagato qualcuno della sua parte politica è rigidamente garantista, quando tocca qualcuno dell’altra parte la sentenza non si aspetta, si condanna a prescindere. Pochezza di tanti personaggi.