Cava, una città abbandonata e una macchina comunale da cambiare
“Oggi è da ringraziare il comando dei vigili e il sindaco servalli per il disagio effettuato sulla statale 18 grazie”.
Questo post di un cittadino su Facebook, per quanto sgrammaticato e dall’italiano molto incerto, fotografa molto bene l’irritazione, ma anche la delusione unita alla rassegnazione, dei cavesi in questa giornata dedicata alla festa patronale caratterizzata da un traffico impazzito fin dalle prime ore di stamani.
Confesso che devo tirare per un attimo il fiato prima di scrivere questo pezzo. Devo trattenermi, infatti, tanta è la collera e lo sconforto per aver toccato con mano mai come adesso quanto questa nostra città sia abbandonata a se stessa.
Non si può, in effetti, ammettere che i lavori sulla strada statale, nel tratto prossimo alla stazione ferroviaria, siano bloccati solo quando ci si accorge che il traffico, come era prevedibilissimo soprattutto in un giorno come questo, è andato in tilt. Siamo alla totale assenza di programmazione e di visione complessiva della città. Insomma, la classica mano destra che non sa quel che fa la sinistra.
Non si può, in effetti, consentire che provenendo dalla statale il traffico sia interrotto per accedere a piazza S. Francesco, senza che ci sia stato, peraltro, una adeguata comunicazione per evitare che l’automobilista ignaro si trovi ad un certo punto sbarrata la strada. Ma ancora, che bisogno c’è, soprattutto nelle ore antimeridiane, di chiudere la strada per S. Francesco? Ai tempi andati, da quelli in cui governava un certo Eugenio Abbro, bastavano due vigili, come ci sono adesso a guardare in modo alquanto sconsolato i new jersey che sbarrano il tratto stradale, per regolare il traffico e l’accesso dei fedeli alla Basilica della Madonna dell’Olmo.
Non si può, in effetti, consentire che almeno in questi giorni di festa patronale i tir e in generale i mezzi pesanti continuino ad attraversare il tratto urbano della statale contribuendo, con il loro “prezioso” apporto di inquinamento atmosferico, a paralizzare il traffico cittadino. E’ una tristezza. Mai come adesso ci si rende conto che i cittadini cavesi, noi, siamo quelli che dobbiamo patire limitazioni e disagi, mentre ai mezzi pesanti è consentito attraversare la città comunque e sempre. La domanda sorge spontanea: ma chi difende i nostri interessi, la vivibilità della nostra città, la qualità della nostra vita? De Luca, il Prefetto?
Sta di fatto che la città è stata completamente paralizzata lungo tutto corso Principe Amedeo, ingolfando finanche le strade parallele della zona orientale, da via De Filippis a via Onofrio Giordano della Cava. Per non parlare del tunnel del sottovia, diventato un imbuto infernale in direzione Napoli.
A questo punto verrebbe da dire che siamo governati da incompetenti ed incapaci. Noi però non lo facciamo. Non è nello stile di chi scrive.
Diciamo, invece, che non ci può non essere, rispetto all’apertura di cantieri e in genere di criticità della viabilità, una task force comunale di coordinamento, composta da dirigenti, tecnici e politici, che programmi le attività e la relativa comunicazione istituzionale, al momento del tutto assente. Sì, perché il rispetto per il cittadino passa soprattutto prevedendo le difficoltà, individuando alternative e dare una comunicazione istituzionale, sulla stampa, sui social ma anche con una diffusa cartellonistica stradale, adeguata e puntale.
Diciamo anche, quali che siano i prossimi amministratori, che la macchina comunale è del tutto inadeguata e va profondamente cambiata, a cominciare dal Comando di Polizia Municipale.
Oltre, considerata la campagna elettorale in corso, non ci sembra il caso di scrivere.