scritto da Redazione Ulisseonline - 25 Agosto 2020 17:49

La scomparsa di Daniele Potenzoni: nuovo appello del papà

«Continuerò a cercare mio figlio fino alla fine dei miei giorni. Aiutatemi a trovarlo!» è l’ulteriore accorato appello di Francesco Potenzoni, il papà di Daniele, l’autistico 36enne scomparso il 10 giugno 2015 alle 9.15 nella metropolitana della stazione Termini di Roma e mai ritrovato.

Destinata anche una ricompensa di 20.000 euro per chi lo ritrovi. Così come il progetto di scrivere un libro per raccontare l’intera vicenda della sua sparizione. Non ultima l’iniziativa di ricorrere alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo con l’aiuto dell’associazione scomparsi “Penelope” che da sempre sostiene la famiglia.

Uno dei presunti e ultimi avvistamenti di Daniele è stato al monastero di Santa Chiara di via Vitellia a Roma: il giovane avrebbe chiesto un panino ad una suora del convento dicendole il proprio nome. La religiosa poi avrebbe riconosciuto Daniele in foto. A ciò si aggiunge la segnalazione della sua  possibile presenza in zona Trastevere.

Una telecamera del bar “Baffo” infatti ha catturato l’immagine di un uomo molto somigliante a Daniele anche nell’andatura, nel modo di vestire e nelle movenze: Daniele, come il giovane del filmato, era solito tenere la mano sinistra dietro la schiena e portarsi la mano destra al naso. L’uomo poi non sarebbe risultato lo scomparso. Tuttavia non sono state effettuate ancora le dovute comparazioni del video ora in possesso della Questura. Pertanto il papà del giovane desidera agire privatamente per velocizzare le indagini.

Daniele è un giovane tranquillo, abitudinario e stereotipato nel comportamento, dotato di una buona memoria. Il genitore immagina quindi che il figlio si possa essere unito a ragazzi senza tetto e con loro condivida le esigenze quotidiane.

In questi 5 anni Francesco ha setacciato tutta la città coinvolgendo autorità e personalità di spicco nella ricerca del figlio. In particolare l’allora commissario straordinario di Roma Francesco Paolo Tronca lo aiutò nel vaglio dei sotterranei della metropolitana romana. Tante le ricerche, le iniziative, gli appelli. Daniele nei giorni della scomparsa era in gita a Roma con altri disabili del Centro diurno di Formazione Professionale che frequentava a Borgolombardo.

Il gruppo era accompagnato da volontari ed infermieri della struttura. Dopo una breve permanenza in visita alla città la compagnia si recò ad un’udienza del Papa. Nella stazione romana il gruppo si spostò in metro, ma a causa della folla, un infermiere avrebbe raccomandato ai ragazzi di uscire dal vagone. Daniele non avrebbe fatto in tempo a scendere rimanendo nella metro ripartita all’istante.

Fu dato l’allarme e avvisata la famiglia del giovane. Poi venne esporta regolare denuncia sottolineando lo stato di disabilità del giovane.

Vi è stata anche una vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’infermiere Massimiliano Sfrondini custode dei disabili tra cui Daniele, con l’accusa di abbandono d’incapace. Il processo – il primo nel caso di uno scomparso –  si è concluso lo scorso gennaio con la sentenza di assoluzione da parte della Corte d’Appello di Roma per non aver commesso il dolo. In tanti hanno mostrato solidarietà nei riguardi della famiglia e hanno prestato il proprio aiuto. Francesco Potenzoni dichiara: «Il grande assente è lo Stato che si tira da parte ed è manchevole nelle ricerche pur possedendo le strumentazioni. Lo Stato dimentica. Non dà assistenza».

Il pensiero della famiglia  è sempre rivolto a Daniele: «Ci hanno tolto la vita» afferma il genitore con le lacrime agli occhi. (Tiziana Muselli)

 

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3 risposte a “La scomparsa di Daniele Potenzoni: nuovo appello del papà”

  1. Forza signor Potenzoni,non si arrenda.Chiami di nuovo ”chi l’ha visto”.Nel gruppo ”amore criminale” un admin ha pubblicato la storia di suo figlio (che ricordavo perfettamente) invitando la gente a condividere.Facciamolo tutti,confdividiamo tutti la sua storia,magari col passa parola,spunteranno nuove informazioni.

  2. salve, rosalba. sono l’autrice del pezzo. mi scusi se le rispondo solo ora. condivido con lei della necessità di parlare di daniele e di ciò che è avvenuto. e di non permettere che cada nell’oblio.

  3. salve, rosalba. sono l’autrice del pezzo. mi scusi se le rispondo solo ora. condivido con lei la necessità di parlare di daniele e di ciò che è avvenuto. e soprattutto, di non permettere che la memoria di quanto accaduto cada nell’oblio.

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