Conca dei Marini, strepitosa serata di musica lirica, cultura ed enogastronomia al Calajanara Restaurant
Una serata memorabile quella vissuta ieri sera al Calajanara Restaurant dell’Hotel La Conca Azzurra di Conca dei Marini. Il direttore e proprietario della struttura ricettiva, una delle più incantevoli della Costiera Amalfitana, il dottor Salvatore Criscuolo, mecenate dell’arte, della cultura e del buon vivere in tutte le sue declinazioni, ha offerto ai suoi ospiti le delizie del palato coniugate a quelle della musica lirica.
Il tema della serata, introdotto con la solita verve dal collega Peppe Iannicelli, non ammetteva equivoci: “Il vino nell’Opera”. E così, mentre i commensali, sotto il cielo stellato della stupenda terrazza sul mare di Conca, assaporavano i piatti prelibati preparati dallo chef Michele Apuzzo accompagnati dai pregiati vini delle cantine del territorio, il famoso regista teatrale Riccardo Canessa raccontava con un’accattivante abilità narrativa il ruolo avuto dal vino nell’opera lirica, sollecitando Salvatore Criscuolo, appassionato e raffinato cultore del vino, non solo ad esplicitare le qualità dei vini evocati nei vari melodrammi, ma anche quali potrebbero essere i prodotti dei vitigni locali con cui oggi brindare ascoltando i capolavori di Verdi, Donizetti, Puccini, Mascagni.
E così Salvatore Criscuolo, padrone di casa erudito e premuroso, fa scoprire ai suoi fortunati ospiti che il vino offerto da Rodolfo a Mimì nella Bohème di Giacomo Puccini oggi potrebbe essere un Furore rosso di Marisa Cuomo, mentre al Caffè Momus si sarebbe degustato un Tramonti bianco della Cantina San Francesco.
E ancora nel secondo atto della Tosca, sempre di Puccini, il barone Scarpia a Floria Tosca di sicuro offrirebbe oggi un Tramonti rosso delle cantine San Francesco. Allo stesso modo L’elisir d’amore, opera di Gaetano Donizetti, propinato dal dottor Dulcamara potrebbe essere oggi il Fior d’Uva di Marisa Cuomo, un prodotto rotondo, vellutato, molto strutturato, mentre la vittoria sui Turchi nell’Otello di Giuseppe Verdi al posto del Commandaria di Cipro, il passito più vecchio del mondo, in Costa d’Amalfi si sarebbe brindato con il Pepita, vino della Cantina San Francesco, “un passito dolce, suadente, rotondo, ideale per festeggiare, conquistare un donna e facilitare qualsiasi tipo di impresa” spiega il prezioso e generoso anfitrione con dovizia di suggerimenti e particolari.
E per finire il brindisi per eccellenza, Libiamo, libiamo ne’ lieti calici della Traviata di Giuseppe Verdi fra Violetta e Alfredo interpretato da Riccardo Canessa e dalla possente e ammaliante voce del soprano Anna Corvino, giovane ma già apprezzata ed affermata artista diplomatasi con massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “G. Martucci” di Salerno e successivamente perfezionata nei corsi di Raina Kabaivanska e Mirella Freni.
Ultima, doverosa e squisita annotazione enogastronomica: la cena è stata principiata da un aperitivo strepitoso con uno spumante brut della Cantina Don Andrea di Torre Cuso (Benevento), un vino fresco, fragrante, fiorito, dal retrogusto morbido, e conclusa con un moscato sempre della Cantina Don Andrea, un vino fruttato, elegante, morbido, un bouquet di aromi inconfondibili tipici del moscato, perfetto nel suo equilibrio di sapori e sensazioni.
Per finire, da segnalare l’impeccabile service di S&M Costa d ‘Amalfi di Salvatore Consiglio, che il deus ex machina della serata, Salvatore Criscuolo, ha voluto all’opera per immortalare un convivio straordinario ed unico.