Cava, Polichetti smentisce: “Non mi candido. Sono solo falsità”
Enrico Polichetti, ex vicesindaco di Cava de’ Tirreni, non parteciperà alla campagna elettorale per il rinnovo del parlamentino cittadino.
E’ lo stesso Polichetti a renderlo noto con una nota stampa ufficiale in cui smentisce la notizia pubblicata ieri da un quotidiano locale.
“Devo purtroppo, ancora una volta e mio malgrado, intervenire nel dibattito pubblico politico cavese per contestare con forza il contenuto dell’articolo comparso in data 29 luglio 2020 sul quotidiano La Città, che contiene informazioni riguardo il sottoscritto del tutto false”, precisa Polichetti nel comunicato.
“Non ho mai rilasciato le dichiarazioni riportate nell’articolo “Polichetti, schiaffo a Servalli. Si candida con fra Gigino”, né mai sono stato contattato da qualche giornalista. Non corrisponde al vero che io sia candidato alle elezioni amministrative del prossimo settembre 2020 e nemmeno che io sia un candidato nella lista del candidato sindaco, Luigi Petrone”.
“Il contenuto dell’articolo – continua Polichetti – peraltro senza firma, ribadisco, contiene notizie false che, soprattutto, contrastano con le dichiarazioni da me rilasciate pochi giorni prima, diffuse sulla stampa locale, attraverso le quali, nel ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicini in questi anni terribili, prendevo le distanze dalla politica attiva, almeno nell’immediato, poiché profondamente provato dalla passata esperienza giudiziaria. Voglio ritrovare prima la mia serenità e soltanto dopo farò le mie valutazioni in merito.
Mi riesce difficile immaginare il motivo per il quale il quotidiano La Città abbia voluto diffondere una simile notizia”.
Infine Polichetti conclude: “Luigi Petrone, per fugare ogni dubbio in merito, mi ha scritto qualche giorno fa, ma soltanto per congratularsi circa l’esito favorevole del giudizio nel processo a mio carico, esattamente come hanno fatto i candidati, Marcello Murolo ed Enrico Bastolla, e colgo l’occasione per ringraziarli pubblicamente”.
Un’occasione, dunque, questa anche per lamentare, seppur velatamente, la mancata solidarietà da parte di quelli che un tempo (non troppo lontano) erano i suoi amici e alleati politici.