La notizia è di quelle che di diritto rientrano nella categoria delle bombe. E se risponderà al vero, il panorama politico cittadino in vista delle prossime elezioni comunali verrebbe sconvolto in un modo radicale ed imprevedibile.
La voce, in verità, circola in città da una ventina di giorni. Un po’ come una boutade, un po’ come una sorta di provocatoria minaccia. Ora, invece, sembra che sia molto di più, in pratica, un’ipotesi di lavoro abbastanza possibile se non addirittura concreta.
Stiamo parlando della candidatura a sindaco di fra Gigino Petrone, il controverso padre francescano che, a dispetto di ogni sentimento evangelico, è amato, anzi quasi addirittura venerato, dai suoi fedelissimi fans, ma nello stesso tempo odiato dai suoi tanti detrattori. Fatto sta che la realtà forse supererà la fantasia: sembra proprio che, al riguardo, fra Gigino stavolta faccia sul serio. Si parla addirittura di un fra Gigino impegnato nella formazione di una lista di candidati al Consiglio comunale chiamata “Fratellanza”.
Certo è che fra Gigino, sebbene allontanato più di due anni fa dal convento francescano di Cava de’ Tirreni, non ha mai smesso di pensare con nostalgia e rammarico alla sua città e, molto probabilmente, ha da sempre coltivato un desiderio di rivincita se non addirittura una sete di vendetta. Politica, s’intende.
E in effetti, in cima alla lista dei suoi “nemici da punire”, fra Gigino ha molto probabilmente collocato proprio il sindaco uscente Vincenzo Servalli, il quale non ha mai nascosto di essersi attivato per il suo allontanamento dalla valle metelliana.
In conclusione, se un’eventuale candidatura di fra Gigino ruberebbe voti a tutti gli schieramenti in campo, di sicuro sottrarrebbe molti più consensi a Servalli che, in questa ipotesi, andrebbe al ballottaggio, dove però avrebbe contro tutti gli altri candidati a sindaco.
Per Servalli, insomma, in questo caso si profilerebbe uno scenario da incubo, imprevisto fino ad appena pochi giorni fa.
Ad ogni modo, la pattuglia dei candidati a sindaco della città metelliana sembra ingrossarsi con il passare dei giorni. A sfidare Servalli da tempo sono in corsa Murolo per il centrodestra, Benevento per i Cinque Stelle e Bastolla per una formazione civica. A questi però sembra che si aggiungerà anche Umberto Ferrigno, a capo di una lista civica che però dovrebbe avere il suo radicamento elettorale soprattutto nel centrodestra.
Quale che sia il numero dei suoi competitor, per il sindaco uscente Servalli, che resta il favorito e che sta mettendo insieme uno schieramento di centrosinistra molto articolato ed allargato, la strada, ad oggi, per la sua quasi certa rielezione è lastricata non solo da buone intenzioni, ma da un bel po’ di grattacapi che rischiano seriamente di spazientirlo, sebbene finora quasi sempre è riuscito ad imitare il biblico Giobbe.
A dargli preoccupazioni in questi giorni è anche un suo alleato di spessore come Armando Lamberti, il quale sta ricevendo forti pressioni per la sua candidatura alle regionali come espressione di punta del mondo cattolico e quale capolista in provincia di Salerno in una formazione di centrosinistra, ovviamente in appoggio al governatore uscente De Luca.
L’ipotesi di una candidatura alle regionali di Armando Lamberti, ad oggi accarezzata ma non ancora accettata dall’interessato e che in città troverebbe larghi consensi, in uno scenario locale così delicato potrebbe costituire un elemento di disturbo, potendo far saltare accordi ed alleanze la cui trama nell’ultimo anno è stata intessuta da Servalli con pazienza certosina. In altre parole, la candidatura di Lamberti potrebbe avere una ricaduta con riflessi per nulla positivi sui fragili equilibri dell’attuale maggioranza in vista delle elezioni comunali, anche perché non sono del tutto da escludere clamorose sorprese dell’ultimo minuto.
In conclusione, in attesa che fra Gigino scenda davvero in lizza, il sindaco Servalli dovrà fare chiarezza all’interno della sua coalizione. Quella chiarezza che lo stesso prof. Lamberti chiede da tempo e che potrebbe determinare le sue scelte. Servalli, dunque, è chiamato a limare le situazioni più ruvide all’interno del suo schieramento, per puntare con decisione a vincere al primo turno evitando così un possibile e pericoloso plebiscito su di lui, ma soprattutto contro di lui al ballottaggio.
Nel frattempo, un punto fermo c’è: il ministro dell’Interno Lamorgese si appresta a firmare, se non lo ha già fatto in queste ore, la circolare con cui vengono indette le elezioni per domenica 20 settembre, con i seggi aperti dalle 7 alle 23, e lunedì 21 settembre 2020, con seggi aperti dalle 7 alle 15.