Cava, l’Ausino si scusa con i cittadini metelliani… non è mai troppo tardi? Forse
“La società Ausino Spa intende, preliminarmente, chiedere scusa alla cittadinanza di Cava de’ Tirreni per il disservizio generato a causa della mancanza di erogazione idrica nei giorni 30.06.2020 e 1.07.2020”.
Dopo il disastro compiuto e a ventiquattro ore dall’accaduto che tuttora sta creando disagi in alcune zone della città, l’Ausino ha la decenza di emettere un comunicato di scuse.
“Ciò premesso -si legge ancora- si prova a fare chiarezza in merito a quanto accaduto. Alle ore 6,00 del 30.06.2020 il personale tecnico che opera sulle reti esterne ha constatato la netta riduzione delle portate addotte verso il Comune di Cava dal terzo acquedotto “Nuova Olevano”. Dopo alcune verifiche sul campo è stata accertata la presenza di un’ingente perdita idrica nel Comune di San Cipriano Picentino, circostanza questa che ha indotto ad interrompere il flusso idrico, per poter dare corso all’urgente e indifferibile intervento di riparazione”.
Tutto ciò, c’è da osservare, non ha fatto avvertire l’esigenza di informare nel modo più opportuno e tempestivo i cittadini cavesi che, in serata, si sono trovati privati dell’acqua potabile per le più elementari necessità, peraltro in un tempo che è ancora segnato dall’emergenza Covid.
“Nella comunicazione indirizzata al Comune di Cava de’ Tirreni -si spiega- sono state indicate solo le zone interessate dal disservizio e direttamente alimentate dalla condotta adduttrice. Nelle altre zone del territorio cittadino – dove negli ultimi giorni, a causa della riduzione delle portate disponibili al gruppo sorgentizio dell’Ausino e del contemporaneo forte assorbimento della rete interna, si riusciva con estrema difficoltà a garantire il servizio senza effettuare le chiusure notturne – l’effetto è stato gravissimo”.
E devastante, aggiungiamo noi.
“Malgrado le chiusure dei serbatoi principali -è costretto ad ammettere l’AUsino- non si è riusciti a recuperare la risorsa idrica necessaria per garantire il riempimento della rete interna, la quale sta recuperando la normale funzionalità con tempi lunghissimi, a partire dalle zone più basse del centro cittadino, ai piani bassi degli edifici, verso le zone ad est e ad ovest del territorio e ai piani alti degli edifici”.
“Ci si scusa nuovamente -conclude il comunicato dell’Ausino- ma l’accaduto ha avuto ripercussioni ben più gravi di quanto si potesse immaginare. In relazione all’imprecisa comunicazione, è stata aperta un’indagine interna tesa alla ricostruzione di ogni evento che ha concorso al verificarsi del disservizio, con l’adozione dei conseguenti provvedimenti disciplinari”.
Vogliamo vedere ora a quali risultati porterà l’indagine. Che tutto finisca a taralluccio e vino non è affatto da escludere, anzi.