De Simone sindaco di Vietri sul Mare e non ducetto della Repubblica di Marina di Vietri
Sulla vicenda dell’accesso alla spiaggia libera di Vietri sul Mare, il sindaco Servalli ha in un post annunciato che è stata trovata una soluzione. A quanto sembra, i cittadini cavesi (ma solo loro?) potranno accedervi gratuitamente. In cambio, il comune metelliano metterà a disposizione personale della protezione civile per vigilare sulla spiaggia libera.
Complimenti al sindaco Servalli per questo intervento, tuttavia, resta da capire come sarà modificata l’ordinanza sindacale.
L’impressione è che questa soluzione, in pratica, un modo per dare al sindaco di Vietri sul Mare una via di uscita onorevole, sembra qualcosa di molto pasticciato. Se i cavesi, come i vietresi, potranno accedervi gratuitamente, mentre gli altri cittadini provenienti da altri comuni dovranno prenotarsi e pagare un euro, allora l’ordinanza del sindaco di Vietri sarà ancora più disgustosamente iniqua. Siamo, se così sarà, di fronte ad una più grave ed odiosa forma di discriminazione, di razzismo casareccio, che contravviene in modo palese alle norme di uguaglianza dei cittadini, di libertà e di dignità della persona sancite dalla nostra Carta Costituzionale. In breve, un bruttissimo pastrocchio.
Siamo all’assurdo giuridico, alla follia politico-amministrativa, al disprezzo elementare delle regole della etica cui qualsiasi amministratore pubblico, peggio ancora se di sinistra, dovrebbe attenersi.
Il sindaco De Simone può fare solo una cosa: ammettere di aver sbagliato ed eliminare le disposizioni discriminatorie contenute nella sua ordinanza. Tutti possono sbagliare, a maggior ragione quando si è giovani e si ricopre, nonostante ciò, una carica politica così impegnativa. C’è di sicuro più dignità ad ammettere di aver compiuto una svista, piuttosto che perseverare nell’errore.
Insistere nell’errore significa per davvero andare a finire sulle pagine dei giornali nazionali. Significa arrecare un danno di immagine inaudito alla propria città. Sì, perché nell’immaginario collettivo Vietri la si sta facendo passare come una comunità rozza ed inospitale, quando, invece, l’ospitalità è sempre stata e sarà sempre oltre che una caratteristica un punto di forza, anzi, la principale ricchezza per l’economia vietrese. Significa, per il giovane sindaco vietrese, anche compromettere irrimediabilmente il suo percorso politico-amministrativo finora tutto sommato abbastanza positivo.
In fondo, De Simone deve solo convincersi che le spiagge libere sono un bene demaniale, quindi della collettività, cioè dei cittadini in quanto tali, non importa se vietresi, cavesi o milanesi. De Simone deve convincersi, qualora avesse dei dubbi in proposito, che è il sindaco di un Comune della Repubblica Italiana, e non è il ducetto della Repubblica di Vietri sul Mare e che Marina di Vietri non è San Marino.
Piuttosto, come sindaco di Vietri sul Mare, deve, come conviene ad una realtà civile, curare che le spiagge libere siano dalla sua Amministrazione comunale ben tenute, curate, attrezzate e non, come è stato finora, nel più totale abbandono salvo poi utilizzare il coronavirus per imporre regole estemporanee e discutibili che, peraltro, lasciano il tempo che trovano (visto che poi si ha bisogno di personale della Protezione Civile di un altro Comune). Deve capire, qualora gli sfuggisse, che anche il giovincello squattrinato che viene dall’agro porta ricchezza anche se compra solo un gelato. Altro discorso, invece, è quello di garantire doverosamente la sicurezza, assicurare la vivibilità urbana, organizzare e regolamentare al meglio l’accoglienza.
Insomma, il giovane sindaco De Simone torni sui suoi passi prima che la situazione da lui provocata diventi sempre più ingestibile.
In fondo, come insegnavano i nostri padri, errare humanum est, perseverare autem diabolicum: commettere errori è umano, ma perseverare nell’errore è diabolico. Ma, nel nostro caso, è anche sciocco e dannoso.